Capitolo 6 "Million dollar baby"

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Per tutto il viaggio di ritorno verso casa, mentre Brian guidava, e Roger era sul sedile davanti che fumava per calmarsi il silenzio l'aveva da padrone nell' abitacolo.

Vedere Johnny in quello stato gli aveva fatto male, in qualche modo si sentiva meglio lo aveva liberato da se stesso;

Freddie era semi sdraiato sul sedile posteriore della BMW con il bassista tra le braccia, giocava con i riccioli dei suoi capelli rossicci. Desiderava da mesi di poterlo fare

Il suo viso sembrava finalmente sereno, privo di quell' ombra di paura e di paranoia che gli aveva visto in viso poche ore prima.

Distolse lo sguardo, pensare a quel tremore incontrollato e a quegli occhi terrorizzati gli avevano fatto torcere lo stomaco per il nervoso. Un continuo cambio di umore, un'altalena devastante forse aumentata dagli effetti dei farmaci e dall'alcool.

C'erano bottiglie ovunque in quella casa, aveva tentato di contarle, inutilmente; dalla birra al superalcolico.

Il suo sguardo vagava oltre il vetro scuro dell'auto, il sole stava calando e tingeva di rosso i grattacieli della city. Le nuvole spumose parevano zucchero filato alla fragola; quando era ragazzo ne mangiava a tonnellate,era uno dei suoi cibi preferiti; Quanto avrebbe voluto e desiderato di tornare indietro a quel tempo, prima di tutto, prima della musica, della fama, del successo e prima della malattia.

Quella brutta bastarda che gli aveva portato via tutto.

Aveva un gran mal di testa, era stata una giornata pesantissima; in più aveva un discorso aperto con il biondino.

Quel Bacio lo aveva instupidito, ci aveva pensato per tutto il pomeriggio; Eppure non si sentiva in colpa per quel bacio. Che lui neppure aveva cercato, ma che non aveva neppure rifiutato o respinto.

Sentiva ancora le labbra del batterista premute contro le sue,quell'odore di menta che gli era rimasto impresso nella testa e che non voleva andarsene in nessun modo; e che si mischiava in maniera perfetta al sapore, che aveva ancora sulla lingua, del sangue del suo ragazzo, anice e menta.

Era un discorso spinoso, anche per il fatto che qualcuno avrebbe potuto rimanerci parecchio scottato e sperava che non succedesse a nessuno.

Non voleva ferire soprattutto Bri, dopotutto si trattava di lui e di Roger.

Il riccio era davvero innamorato di quello zuccone platinato, subito gli tornarono alla mente le parole di quel pomeriggio... sembrava confuso e agitato. Forse non lo aveva dimenticato come gli aveva sempre fatto supporre... ed era innamorato di entrambi.

Sarebbe stato opportuno rammentare che quel tipo di relazioni non facevano per niente bene... prima o poi qualcuno sarebbe rimasto con il cerino in mano, non bisognava arrivare a quella situazione; quella del o me o lui, dove non c'erano scelte;

non avrebbe permesso neanche ai suoi sentimenti di distruggere quel fragile equilibrio che avevano raggiunto a costi carissimi per tutti e quattro. Non potevano permetterselo.

Uno dei tre si sarebbe fatto da parte, avrebbe fatto dannatamente male... ma meglio un cuore sanguinante che tre.

Guardò nuovamente il viso del suo bassista, quelle occhiaie sotto gli occhi erano inquietanti oltre ogni limite, si chiedeva da quando e da quanto non dormisse decentemente. Conoscendolo non dormiva affatto, da sveglio assomigliava con solerzia angosciante più ad uno zombie che ad un normale essere umano.

Gli si era stretto il cuore, li aveva supplicati di mettere a fine le sue sofferenze, non avrebbe potuto reggere quello sguardo vuoto e privo di emozioni un altro secondo.

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