Capitolo 1. I don't care for me, I care for you.

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Aveva studiato le abitudini di tutti e tre.... avrebbe cominciato con Brian, poi Roger e avrebbe tenuto il piccolo John per ultimo. Li aveva pedinati per mesi e non sempre erano un bello spettacolo, il piccoletto soprattutto.

Non lo faceva per se stesso, lo faceva per loro si ripeteva... Anche se era ingiusto dire che non lo facesse per puro piacere personale, la  dura verità era che non voleva rimanere solo.

Anche se sapeva di non essere il solo vampiro che c'era a Londra,  non avrebbe mai fatto gruppo.
Oramai era il suo chiodo fisso, avrebbe fatto carte false per riavere i suoi amici.

Si era fatto spiegare come trasformare un essere umano, sapeva cosa e quando farlo.

Per natura non era mai stato paziente, ma in quel caso doveva andarci con i piedi di piombo; Il primo impatto sarebbe stato un trauma, dopotutto per loro lui era sotto terra; e ne stavano ancora metabolizzando la morte.

Per lui era stato traumatico il risveglio... si era svegliato da solo, in obitorio.

Senza sapere bene come era riuscito a tornare a casa e ricordava bene la reazione di Mary, era sbiancata.

L'aveva invitato in casa e aveva fatto un errore madornale, Freddie ricordò come l'aveva inchiodata al muro;
Lo aveva fatto d'istinto... non era riuscito a resistere al richiamo del sangue.

Andò diretto, violento e si avventò sul collo niveo della donna ignorando le suppliche di lei.

Si fermò solo quando lei smise di dimenarsi da sotto il suo corpo, solo allora aveva compreso appieno cosa aveva appena fatto.

Aveva ucciso una delle persone tra le più importanti per lui, e non sarebbe più successo.

Si guardò allo specchio e notò che i suoi occhi avevano cambiato totalmente colore. Il suo nocciola non c'era più, aveva lasciato il posto ad un rosso vivo che si scuriva vicino alla pupilla. Era lo sguardo di un predatore.

Si strinse nelle spalle, guardando il suo riflesso nel vetro del pub, i suoi occhi avevano un colore leggermente diverso, dopo un paio d'anni il rosso non era più così intenso... il nocciola era tornato, solo più striato. Da vicino lo si notava molto di più, ed era quasi impossibile non accorgersene.

Era quasi mezzanotte, aveva tenuto d'occhio tutto il tempo Brian, mentre il riccio buttava giù una birra dopo l'altra.

Gli si strinse il cuore e anche lo stomaco, in quello stato era più facile convincerlo però. Da sbronzo sarebbe   risultato più malleabile.

Anche se lo avrebbe trasformato solo da sobrio, voleva prima parlargli. Con tutto quell'alcool in corpo non lo avrebbe neppure calcolato.

Girò il capo e lo vide uscire barcollando sulle gambe lunghissime.

Il riccio si appoggiò al muro antistante, la testa girava come una giostra... aveva bevuto troppo; Si piegò sulle ginocchia e un conato di vomito si riversò sull'asfalto.

"Non avresti dovuto bere così tanto, non reggi quanto Rog..." Brian si alzò di scatto e si voltò, credette sulle prime ad un'allucinazione. Freddie stretto nel suo chiodo che lo fissava.

Forse stava sognando? Non era possibile che fosse davvero lì.

"Fred?! Sei davvero tu???" sbiascicò, una zaffata di alcool arrivò fino al naso del vampiro... che lo arricciò quasi disgustato. Aveva davvero bevuto troppo.

"Si... Quando sarai sobrio faremo un discorsetto, per ora vieni con me...." se lo trascinò fino all'auto.

Brian era docile, gli girava la testa e lo stomaco era sottosopra e non sapeva se fidarsi di quel ragazzo che era terribilmente uguale al suo migliore amico.

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