1-È tornato

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Mi sto rigirando nel letto mentre assaporo ancora il caldo sotto alle coperte, ma ovviamente questo momento è fin troppo bello per essere vero.Un rumore assordante si intromette tra me e il mio sonno.

Sento la sveglia suonare e mentre sto ancora cercando di capire se questa sia la realtà o ancora un sogno, risprofondo con la faccia nel cuscino.

Oggi inizia il mio primo giorno di scuola al mio ultimo anno di liceo.

Dopo pochi secondi che mi sono sembrati un'infinità, decido di alzarmi per andare a farmi una doccia.

Prendo l'intimo e mi lego i capelli in uno chignon disordinato che somiglia più ad un nido. Mi dirigo dall'altra parte della stanza e entro nel bagno.

Adoro la mia camera e anche se non sono una di quelle figlie di papà che spende soldi da mattina a sera per scarpe e borse e che sventola banconote sotto al naso degli altri, non posso negare di vivere nel lusso.

La mia camera è enorme, e tra la cabina armadio e il bagno privato lo spazio non mi manca di certo.

Dopo una decina di minuti esco dal bagno e mi dirigo verso la cabina per scegliere cosa mettermi.

Frugo tra i miei vestiti e tiro fuori un top nero e un jeans scuro. Ovviamente non possono mancare le mie adorate Alexander McQueen.

Prendo lo zaino e un cardigan lungo di lana  dato che siamo agli inizi di settembre e la temperatura sta già calando, almeno di mattina

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Prendo lo zaino e un cardigan lungo di lana  dato che siamo agli inizi di settembre e la temperatura sta già calando, almeno di mattina.

Scendo le scale mentre mi lego i capelli in una coda alta e mi dirigo in salone.

Appena entro sento un buonissimo odore di pancake e nutella che mi invita a sedermi e abbuffarmi come un animale, e così faccio.

Saluto mio padre con un bacio sulla gancia e aspetto che arrivi Rosa con la mia colazione.

Rosa è la nostra cuoca, e ormai lavora per noi da quasi 17 anni. Quando mio padre non poteva starmi dietro ed io ero piccola, lei giocava con me e mi preparava i biscotti al cioccolato che mi piacciono tanto.

È lei che mi ha cresciuto e che mi ha sempre trattato come se fossi sua figlia.

Appena entra in sala mi sorride e mi porta un piatto di pancake e un bicchiere di aranciata.

<Buongiorno Signorina Rebecca>mi saluta prendendo il piatto di mio padre che ha già finito e sta guardando concentrato il cellulare.

Le ho detto più volte di chiamarmi solo Rebecca e di non darmi del lei ma mi rispondeva sempre che per lei è più facile visto che con mio padre è formale.

<Buongiorno Rosa>le rispondo gentilmente con un leggero sorriso.

Mentre si dirige in cucina inzio a mangiare la mia coalzione e dopo circa dieci minuti ho finito tutto.

Dopo aver salutato Rosa esco dal salone e vedo Martin che mi sorride e mi chiede se deve accompagnarmi a scuola.

<Dopo i pancake di Rosa devo farmi una passeggiata bella lunga se voglio rimanere del mio peso attuale>

Lui annuisce e trattiene una risata al mio commento per poi tornare a leggere il giornale sul divano.

Martin invece è il nostro autista. Ha la stessa età di Rosa se non poco di più e anche lui lavora per noi da molto tempo.

Lui è Rosa mi rincorrevano per la villa quando rompevo qualcosa da piccola e mi sono sempre stati vicino nei miei alti e bassi.

Prendo lo zaino e esco di casa per arrivare a scuola in orario e inizio a camminare mentre infilo le cuffiette nelle orecchie e faccio partire una playlist a caso.

Cammino a tempo sulle note di Hold On di Chord Overstreet mentre un leggero venticello fa uscire qualche capello dalla mia acconciatura, se così si può definire questo scempio.

Arrivo a scuola qualche minuto prima che suoni così vado subito in classe mettendomi in un banco vicino alla finestra nelle ultime file.

Adoro questo posto perché nessuno fa caso a me ma io posso vedere tutti gli altri dentro alla stanza.

Suona la campanella ed iniziano ad entrare i ragazzi e si siedono ridendo e parlando mentre io invece aspetto che arrivi Vanessa.

La vedo entrare con il fiatone e o capelli un po in disordire, segno che ha corso per non fare tardi, e si viene a mettere di fianco a me.

<Non puoi immaginare cosa ho sentito nei corridoi prima di arrivare in classe>

Deve sempre sapere tutto di tutti sennò non è contenta. Ma è anche per questo che la adoro.

Conosco Vanessa dalle elementari, da quando ci hanno messe vicine di banco. Da allora non abbiamo più smesso di stare insieme.

<Fammi indovinare. Hai appena scoperto un qualche insignificante scoop sulle cheerleader o su qualche componente della squadra di football?>le domando mentre tiro fuori il libro dallo zaino.

So dove vuole andare a parare ma non mi va di sentire discorsi chilometrici sul nuovo smalto di qualcuna di quelle galline.

<Macché...non sono mica così scontata...o si?>mi chiede con la faccia da bambino al quale hanno appena detto che Babbo Natale non esiste.

Le lancio uno sguardo di intesa e mi giro verso la porta vedendo il professor Pratt, l'insegnante di trigonometria, entrare a passo lento e composto.

La sento sbuffare sconsolata e mi rigiro verso di lei con un mezzo sorriso per smorzare il pessimismo.

<Quindi?...Di quale novità parli?>le domando e vedo una scintilla passarle nei suoi occhi neri.

<Tutti ne parlano...stamani ho sentito tutte le ragazze all'entrata che stavano chiacchierando e non sono riuscita trattenermi dal saperne di più. Mi hanno detto che...> viene interrotta dalla porta della classe che si spalanca per fare posto ad una figura alta.

Entra con calma e sfoggia un ghigno al prof che sospira e gli dice di accomodarsi.

Solo ora vedo tutti i ragazzi nella classe che esprimono stupore misto al timore mentre le ragazze, che ovviamente che sapevano gia del suo arrivo, si abbassano le scollature e si ripassano i propri rossetti. CHE SCHIFO!

<Signor James, ci ha onorato della sua presenza vedo>disse il professor Pratt con malavoglia e una punta di sarcasmo nel suo tono di voce.

Ma...un attimo...ho sentito bene!?...ha detto James!?
Giro lo sguardo in direzione si Vanessa per accertarmi di aver sentito male ma quando incontro i suoi occhi tra il mortificato e la paura, capisco che è la verità.

È proprio vero...

è tornato...

Stephen James è tornato.

ANGOLO AUTRICE

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