Capitolo: 12

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Carl si sentì scuotere per una spalla, una mano grande e calda gli sfiorò la fronte e poi la guancia.
Il ragazzo aprì gli occhi azzurri e trasalì quando trovò il viso Negan a pochi centimetri dal proprio, il boss ghignò mettendo in mostra i denti bianchissimi.
"Buona sera tesoro" Lo salutò Negan scostandosi da lui e mettendosi in piedi. Il boss indossava un paio di jeans chiari e larghi, una maglietta bianca e una giacca di pelle nera.
"Avanti, è ora di andare, sei pronto?" Domandò l'uomo.
Carl annuì anche se sapeva di non stare indossando la maglietta che aveva scelto, si alzò in piedi e raggiunse Negan alla porta.
"Dove andiamo?" Gli domandò Carl.
Negan gli avvolse un braccio intorno alle spalle e lo trascinò fino all'ascensore.
"Lo vedrai"

L'auto sfrecciava veloce lungo la strada asfaltata e deserta, la notte era calata e la città era piena di luci e di colori.
Carl guardava all'esterno affascinato, come se non avesse mai visto la città di notte.
Negan accostò e si fermò in un parcheggio affollato, scese dall'auto e raggiunse Carl, gli avvolse nuovamente un braccio intorno alle spalle e lo trascinò all'entrata.
Un uomo stava davanti all'unica porta, quando vide arrivare il boss la aprì e lo salutò con un piccolo inchino.
Carl lo guardò confuso, ma non fece in tempo a fare altro poiché Negan lo trascinò all'interno dell'edificio.
Subito gli occhi del  ragazzo vennero colpiti da delle luci stroboscopiche viola e blu, quei colori così forti lo infastidirono molto e lo costrinsero a chiudere gli occhi. 
"Non temere, tra poco le spegneranno" Sussurrò Negan iniziando a salire una rampa di scale, trascinandosi dietro anche Carl.
Si fermarono su quello che sembrava un balconcino di un teatro, meno elegante e meno raffinato, vi era un divano a due posti in pelle rossa, Negan si sedette su un lato e Carl dall'altro.
Da quella posizione poteva vedere molto bene tutta la sala, ma allo stesso tempo chi stava sotto non poteva vederlo, o almeno non del tutto. 
"Che cos'è questo posto?" Domandò Carl.
"Una vecchia fabbrica, è qui che si regolano i conti" Disse Negan.
Carl lo guardò interrogativamente, appoggiò i palmi sulla ringhiera e sbirciò nella sala.
"I conti?" Domandò poi.
Il boss annuì.
"Questioni d'onore che si possono risolvere solo con l'ausilio delle armi, con uno scontro faccia faccia, il più delle volte questi stronzi vengono da me, ma altre vole preferiscono vedersela tra loro ed offrire un piacevole spettacolo a noi" Carl lo guardò sbigottito.
"Morirà qualcuno?" Domandò allora al ragazzo appoggiando la schiena contro lo schienale.
"Sicuramente, ma è proprio questo il bello, certe volte bisogna farsi giustizia da soli" Disse Negan puntando lo sguardo lontano, come se si fosse perso nei propri pensieri.
Le luci stroboscopiche vennero spente e il silenzio calò sulla sala.
Finalmente Carl riuscì a vedere qualcosa che non fossero le luci colorate.
Al centro della sala c'era un grande ring, a terra delle armi, niente pistole, solo pugnali, coltelli e altre armi da taglio.
Tutto intorno al ring c'erano delle sedie, quasi tutte erano occupate.
"Buona sera a tutti" Lì salutò una voce, Carl vide un uomo comparire al centro del ring.   
Indossava un gilet rosso sopra ad una camicia bianca e dei pantaloni neri, sembrava il presentatore di uno scontro fra boxer e forse era proprio così.
"Sapete tutti perché siamo qui questa sera..." Iniziò il presentatore.
Un uomo dalla corporatura massiccia comparve al fianco di Carl facendolo trasalire, non considerò minimamente il ragazzo, ma passò un microfono a Negan, il boss ringraziò l'uomo con un cenno del capo e si alzò in piedi.
"Ma lasciate che sia il nostro ospite d'onore a spiegarcelo..." Il presentatore si voltò verso la balconata dove stavano Negan e Carl, una luce venne puntata su di loro, il ragazzo ne rimase accecato, ma a Negan non sembrava dispiacere.
Fortunatamente Carl non era visibile, se lo fosse stato probabilmente si sarebbe rannicchiato a terra, lontano da tutti quegli sguardi.
"Diamo il benvenuto al boss!" Esclamò il presentatore.
Uno sciame di applausi si sollevò dagli spalti, gli uomini e le donne presenti nella sala si inocchiarono quasi immediatamente, come se davanti a loro si fosse palesato un re.
Negan salutò i presenti con un cenno della mano.
"Grazie per essere qui" Disse nuovamente il presentatore una volta che tutti si furono rialzati, compreso lui ovviamente.
"Grazie per avermi invitato, Spencer" Rispose Negan.
Poi si mise una mano sulle lebbra e puntò lo sguardo sulla folla.
"Forse non avrei dovuto dire il tuo nome!" Esclamò divertito.
La folla scoppiò a ridere e anche Spencer fece altrettanto.
"Come il nostro caro Spencer ha già detto, tutti voi sapete perché siamo qui, una questione d'onore tra due uomini..." Iniziò Negan.
I due contendenti salirono sul ring e strinsero la mano al presentatore.
"Voglio uno scontro leale, niente colpi sotto la...oh! Ma andiamo! Non mi avrete mica preso sul serio! Porca troia brutti stronzi fate quel cazzo che volete e che vinca il migliore" Disse Negan spegnendo il microfono.
"Il nostro boss è di buon umore oggi! Mostriamogli uno spettacolo degno di un uomo simile!" Esclamò Spencer scendendo dal ring.
"Che lo scontro abbia inizio"

Negan non prestò molta attenzione allo scontro, ma Carl ne era completamente preso, non riusciva a distogliere lo sguardo, vedeva il ring bianco macchiarsi di sangue rosso e non poteva che esserne schifato, ma al tempo stesso non riusciva a distogliere lo sguardo.
"Ti piace?" Gli domandò Negan avvicinando le labbra all'orecchio destro del ragazzo, Carl trasalì e puntò lo sguardo sul boss, le loro labbra quasi si sfiorarono.
"Non proprio...perché si combattono?" Gli domandò Carl allontanando un poco il proprio viso da quello dell'uomo.
Negan scosse il capo.
"Uno si è invischiato negli affari dell'altro, non mi interessa a dire il vero, ma è divertente vedere due idioti che si pestano. Chi avrà la meglio secondo te?" Gli domandò Negan avvolgendo un braccio intorno alle spalle del ragazzo.
"Se dicessi quello con più muscoli sarebbe scontato, e poi è lento, mentre l'altro è molto più veloce e non si è ancora fatto colpire, è bravo" Negan puntò lo sguardo sul ring, ed effettivamente l'unico a perdere sangue era la montagna.
"Quindi punti sulla scheggia, è? Scelta interessante" Disse Negan appoggiando la schiena contro il divanetto.
"Quando quel timer..." Ed indicò un enorme timer appoggiato alla parete, che scandiva il tempo.
"Raggiungerà lo zero potranno utilizzare le armi... ti consiglio di non guardare" Carl lo guardò allarmato.
"Si uccideranno a vicenda?" Domandò il ragazzo guardando il ring preoccupato.
"Se nessuno li fermerà" Rispose Negan afferrando Carl per una spalla spingendolo contro di se.
Il ragazzo si ritrovò ad appoggiare il capo contro il petto di Negan, sentiva il calore sprigionato dal corpo dell'uomo contro la propria guancia, era bello sentire il corpo possente di Negan contro il proprio.
Il timer raggiunse lo zero e dopo pochi istanti gli unici suoni che si sentirono furono urla di dolore, Carl rabbrividì e Negan se lo strinse contro.
"È così che i conti si regolano da queste parti" Sussurrò Negan, lo sguardo perso davanti a se.
Carl lo guardò terrorizzato, finché si trattava di una scazzottata ci poteva anche stare, ma quando aveva sentito quelle urla il sangue gli era gelato nelle vene.
"Qui non serve uni sceriffo, qui servo solo io" Carl guardò oltre la balconata e vide la montagna stagliarsi in tutta la propria altezza sulla scheggia, una spada stretta tra le mani a qualche centimetro dalla gola dell'altro uomo.
"Negan ti prego fermali!" Esclamò Carl afferrandolo per un braccio.
L'uomo lo guardò con un sopracciglio inarcato.
Si chinò in avanti ed afferrò il microfono, con lentezza si alzò in piedi ed appoggiò gli avambracci contro la ringhiera della balconata, alcuni dei presenti lo notarono ed iniziarono a parlottare fra di loro.
Poco prima che la lama trapassasse la gola della scheggia Negan parlò.
"Basta così" Disse con un tono che non ammetteva repliche.
Le voci di incitamento si acquietarono all'istante.
La montagna si girò a guardarlo con aria interrogativa, le braccia che tremavano a causa dello sforzo.
Negan prese a camminare avanti ed indietro per la balconata, una mano appoggiata sotto al mento, come se stesse pensando a qualcosa.
"Non sono dell'umore adatto per vedere uno stronzo crepare..." Disse Negan appoggiandosi alla balconata.
"E non lo è nemmeno il mio ospite e voi lo sapete, certo che lo sapete, per me l'ospite è sacro, quindi... cosa potremmo fare alla piccola scheggia?" Domandò Negan.
Quella sceneggiata fece sorridere alcuni dei commensali.
Negan puntò lo sguardo su Carl, il ragazzo aveva la mani strette contro la stoffa dei jeans, gli occhi azzurri sgranati e lo sguardo terrorizzato.
"Idea!" Esclamò Negan schioccando le dita.
"Il ferro sarebbe un ottima punizione!" Continuò il boss. Grida entusiaste si levarono dalla sala.
Negan si sedette nuovamente al fianco di Carl e spense il microfono. Il ragazzo vide due uomini salire sul ring ed afferrare la scheggia per le braccia.
"Non potevo chiedergli di lasciarlo andare, non sarebbe stato giusto" Disse Negan lasciando cadere il microfono a terra.
"Grazie" Sussurrò Carl.
"Perché mi ringrazi? Mi pagherai per questo"

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