Capitolo: 9

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Dwight venne a svegliarlo anche quella mattina, lo scosse per una spalla e lo aiutò a mettersi in piedi.
Carl era ancora piuttosto scosso da quello che era accaduto la sera prima, non aveva visto nessuno sparare, non aveva visto corpi a terra, ma sentire i colpi di pistola gli aveva raggelato il sangue nelle vene, era riuscito quasi a sentire le pallottole perforargli la pelle.
Dwight gli ordinò di darsi una ripulita e fare colazione, poi avrebbe dovuto raggiungerlo in corridoio, Negan voleva voleva vederlo.
Carl entrò in bagno e si chiuse la porta alle spalle, si sarebbe fatto una doccia veloce.
Avrebbe tanto voluto indossare gli abiti con cui era arrivato al Santuario, ma sarebbero stati troppo poco coprenti e l'ultima cosa che voleva era esporre ulteriormente il suo corpo.
Si buttò sotto il getto della doccia e prese a strofinare la pelle con vigore, fino a farla diventare rossa, sentiva ancora la presenza di Shiva contro il fianco, la lingua che gli leccava la mano e il naso umido che si strusciava contro il suo palmo.
Si chiese se lei ed Ezekiel fossero usciti dalla sala senza venire feriti, ma pensandoci bene nessuno, armato o meno si sarebbe messo contro una tigre, li avrebbero fatti passare senza nemmeno guardarli.
Carl appoggiò la fronte contro la parete di piastrelle e sospirò, l'acqua calda gli scorreva sulla schiena, scivolava sulla pelle indisturbata ed implacabile.
Il ragazzo portò una mano contro il proprio fianco, là dove Negan lo aveva afferrato la sera prima, sentiva ancora il braccio caldo dell'uomo stringerlo con forza.
Il ragazzo uscì dalla doccia e si avvolse in un asciugamano bianco, poi lasciò la stanza da bagno e si sedette per qualche istante sul letto.
Fissò l'armadio bianco, non lo aveva mai aperto, si chiese quali abiti contenesse, ma per quanto ne sapeva potevano anche esserci nascosti dei cadaveri.
Carl si alzò in piedi e raggiunse l'armadio, poi ne aprì le ante, all'interno erano appesi abiti di ogni tipo, sia sportivi che eleganti, ovviamente di ogni taglia e colore.
Carl ne buttò alcuni sul letto e controllò la taglia, erano quasi tutti tropo grandi, Negan non doveva avere molti ospiti della sua età.
Alla fine optò per una maglietta azzurra abbastanza larga ed una tuta bianca, li indossò e si guardò allo specchio, gli stavano larghi, ma era meglio che andarsene in giro in pantaloncini corti.
Dwight gli aveva portato una colazione decisamente più ridotta, consistente in una tazza di cioccolata e dei biscotti, Carl ne fu felice, si era sentito terribilmente in colpa ad avanzare tutto il ben di dio del giorno prima.
Sorseggiò con calma la bevanda calda ed una volta finito sistemò alla ben e meglio i piatti sporchi, non amava lasciare in disordine, soprattutto se poi qualcun'altro avrebbe dovuto pulire.
S'infilò le sue Nike ed uscì dalla sua stanza. Dwight lo aspettava silenzioso, la schiena appoggiata alla parete opposta a quella in cui si trovava la stanza del ragazzo, le braccia incrociate davanti al petto ed una sigaretta in bocca.
"Andiamo" Disse Dwight avviandosi verso l'ascensore, Carl si domandò se in quel posto ci fossero delle scale, ovviamente c'erano, ma lui non le aveva mai viste, se si guardava attorno vedeva solo un lungo corridoio infinito.
Il biondo schiacciò il pulsante rotondo dell'ascensore ed insieme attesero che quello arrivasse.
Dwight espirò una nuvoletta di fumo grigio che raggiunse le narici del ragazzo, Carl storse il naso e girò il viso dal lato opposto. 
"Ti da fastidio? Davvero? Credevo che i ragazzi della tua età fumassero tutti" Disse Dwight spegnendo la sigaretta in un piccolo posacenere portatile.
"Perché dici così?" Gli domandò Carl. Il biondo scosse il capo ed entrò nell'ascensore, il ragazzo lo seguì a ruota.
"Quanto sei puro..." Sussurrò Dwight portandosi una mano al mento, forse iniziava a capire perché al suo boss il ragazzo piaceva così tanto.
Carl evitò di rispondere ed iniziò a fissare la punta delle scarpe nere. 
Risalirono i restanti quattro piani e quando l'ascensore si fermò entrambi scesero, silenziosi e guardinghi.
Quando giunsero davanti alla porta dello studio di Negan, Dwight bussò e quando il suo boss gli diede il permesso di entrare il biondo aprì la porta.
Carl fece alcuni passi all'interno della stanza e si fermò al centro esatto, il biondo salutò il proprio capo e chiuse la porta, lasciando i due uomini soli.
Negan era seduto alla sua scrivania e stava sistemando alcuni documenti, scarabocchiava qualcosa su un foglio, ma non sembrava molto interessato, la mano era molle e la presa sulla penna debole.
Dalle occhiaie che aveva sotto gli occhi Carl avrebbe osato dire che fosse rimasto sveglio tutta la notte.
"Siediti" Gli ordinò Negan.
Il ragazzo percorse i pochi metri che li separavano e si sedette su una della due poltroncine, il boss raggruppò i fogli e dopo averli sistemati li spostò in un angolo della scrivania.
"Che cos'è successo ieri?"Domandò Carl a bruciapelo. 
Negan sollevò un sopracciglio, come se non sapesse a cosa Carl si stesse riferendo.
"Gli spari" Chiarì il ragazzo.
Il boss si lasciò sfuggire una risata ed incrociò le braccia sulla scrivania.
"Un esecuzione, abbiamo scoperto che tra di noi c'era una talpa e mi sembrava ingiusto eliminarlo in un vicolo buio, non trovi?" Domandò Negan dopo aver chiarito la situazione.
Carl deglutì.
"Vuoi dire che quella festa di ieri è stata organizzata per...giustiziare un uomo?" Domandò Carl, confuso e disgustato al tempo stesso.
"Si, è una dimostrazione, tutti, nessuno escluso, sanno che con me non si scherza. Se vuoi fottere il boss devi prepararti ad essere fottuto a tua volta e..." Iniziò Negan sporgendosi un poco in avanti.
"Il mio cazzo è enorme" Concluse Negan prendendo una sigaretta dal pacchetto appoggiato sulla scrivania.
Carl arrossì un poco e sistemò un ciuffo di capelli che gli era ricaduto davanti al viso.
"E allora perché mia hai portato via?"Domandò Carl. Se Negan voleva dimostrargli il suo potere perché gli aveva nascosto la vista di quella scena?
"Eri già abbastanza terrorizzato, non volevo che svenissi nel bel mezzo alla sala, portarti dal medico sarebbe stata una bella rottura di palle e ieri sera me le hanno già frantumate" Rispose Negan espirando una nuvoletta di fumo.
Carl arrossì.
"Perché volevi vedermi?"Domandò ancora il ragazzo.
Il boss sollevò le spalle e si alzò in piedi.
"Avevo molte idee prima che tu entrassi qua dentro, volevo portarti in palestra ed insegnarti qualcosa, ma non mi sembri ancora pronto, volevo fare una telefonata a tuo padre, ma è ancora troppo presto, quindi, che ne dici di andare a fare un giretto? Hai bisogno di prendere un po' di sole" Carl lo guardò stupito.
"Non hai paura che possa scappare?" Negan scoppiò a ridere e si portò una mano davanti alle labbra sottili.
"Tu? Scappare da me? Non farmi ridere ragazzino, sai, credo che tu non abbia ancora capito con chi cazzo hai a che fare" Disse Negan sporgendosi sulla scrivania, avvicinando il viso a quello del ragazzo.
"Potrei spezzarti il collo come fosse un grissino..." Sussurrò Negan a pochi centimetri dalle sue labbra.
Carl si alzò in piedi a sua volta ed appoggiò le mani sulla scrivania.
"E allora perché non lo fai?" Domandò Carl.
L'uomo ghignò e si allontanò, ergendosi in tutta la sua altezza, sovrastando il corpo minuto di Carl.
"Perché? Perché mi piaci ragazzino" Rispose Negan aggirando la scrivania e avvicinandosi a Carl.
"Sei fottutamente interessante" Continuò il boss.
Carl sostenne il suo sguardo per qualche istante, poi fu costretto da abbassarlo, non riuscendo a guardare in quei pozzi scuri. 
"Allora, dove ti piacerebbe andare?" Domandò Negan.
Carl sollevò le spalle.
"Va bene, decido io"

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