Capitolo 2 Isabelle Eau

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Isabelle Eau era sempre stata considerata una ragazza solare e vivace.

Il giorno in cui tutto cominciò, aveva appena 4 anni. Si trovava sulla spiaggia con la sua sorellona e suo padre, vicino ad una famiglia che sembrava davvero carina, ma la cosa che l'aveva colpita, era la bambina che faceva parte di quella famiglia: capelli neri e occhi nocciola e stavatoccando il fuoco senza la minima piega...E chissà fin dove fosse arrivata, se la madre non l'avesse fermata.

- Laura! Allontanati da lì! - la mamma la prese per la manina e la portò lontana dal fuoco. La bimba fissò Isabelle per un attimo, poi seguì la madre.

- Belle, che fai? - la sorellona le scompigliò i capelli castani.

La bambina spalancò gli occhioni blu - Niente, guardavo quella bimba e il fuoco. -

- Ah...Perché non guardi il mare invece? E' cosi bello! - è cosi che nacque tutto.

- E' bello? - chiese la bambina, guardando l'immensa distesa blu. Non le sembrava molto speciale.

- Si, non vedi? E' cosi blu, cosi bello! E senti che buon odore! -

Isabelle alzò il nasino all'insù, respirando l'aria salmastra - Mh, che buono! Lo posso mangiare il mare? - chiese, ingenua.

- No, no non ti piacerebbe. Ma ci puoi nuotare. - si avvicinarono alla spiaggia finché i piedini della bimba non toccarono l'acqua.

- A me piace nuotare. Posso nuotare, no? Il mare non fa male. -

- No, tesoro, ma devi stare attenta...Spesso il mare ti tende delle trappole. E tu le devi evitare. -

Stai attenta.

"Stai attenta, sei troppo a largo!" "Attenta, c'è una buca!" "Attenta, stai attenta!" durante la sua vita Isabelle si era sempre sentita dire le stesse identiche parole. Ora aveva 16 anni, sua sorella si era sposata e viveva lontano, cosi era costretta a vivere da sola. Il padre l'aveva lasciata sola poco dopo che la sorella, Kate, era andata a convivere... - Scusami, piccola. - le aveva detto - Ma devo andarmene. Mi ricordi troppo lei. Tutto mi ricorda troppo lei. - e aveva preso la porta.

Isabelle si era tormentata per tutto il resto dell'anno, finché la sorella le aveva spiegato che la mamma era uguale fisicamente a lei, e che Belle stava cominciando a somigliarle anche caratterialmente...A partire dalla sua passione per l'oceano.

Pur avendo questi gravi problemi familiari, Isabelle riusciva a vivere la vita con semplicità ed affrontava le giornate sempre con il sorriso in volto, gliel'aveva insegnato la sorella.

- Che fai questo pomeriggio? - le chiese la sua migliore amica Ashley.

- Mh, non lo so...Tu? - ripose i libri nello zainetto blu.

- Pensavamo di andare in spiaggia: ovviamente vieni, no? -

Gli occhioni blu di Isabelle si illuminarono, proprio come avevano fatto 12 anni prima - Certo! -

Uscirono dalla scuola, prima che la ragazza si scontrò con una schiena.

- Ahi! - girdò, ritrovandosi buttata a terra. La schiena apparteneva ad un ragazzo dai capelli biondo platino talmente chiari che sembravano bianchi, per non parlare degli occhi, grigi, e la pelle che sembrava neve. D'un tratto Belle lo scambiò per un fantasma.

- Scusami, davvero. - disse con un sorriso, porgendole la mano. La ragazza la prese senza parlare, gli occhi puntati su quelli di lui.

- Non...Non fa niente, dovevo prestare più attenzione...Sono cosi sbadata! - aggiunse, sorridendo e alzando le braccia. - Grazie, comunque. - si ricordò di ringraziare.

Nature ~ KeaynWhere stories live. Discover now