Capisco immediatamente quanto Federico tenga a questa macchina perché la guarda come se fosse sua figlia e sembra che dedichi più tempo ad accarezzare lei che me.

"Non ci posso credere" riesco a dire, ammaliata dalla bellezza dell'auto che chiunque vorrebbe avere in garage.

"Credici, bimba. E mi raccomando, su questa macchina non si mangia, non si beve e soprattutto non si mettono i piedi sul cruscotto" mi ammonisce aprendomi la portiera del passeggero, mentre io annuisco ed entro con titubanza su quell'auto lussuosa.

Non so nemmeno io come comportarmi perché non mi sono mai trovata in una situazione simile in tutta la mia vita. Ho persino paura di muovermi, non vorrei combinare un disastro, anche perché nemmeno lavorando tutta la vita senza ferie riuscirei a ripagare anche solo un graffio a questa macchina.

Federico mette in moto e il ruggito della Ferrari probabilmente l'hanno sentito fin sopra alla Mole Antonelliana, anche se il numero 33 bianconero vive fuori città.

"Non la usi mai la tua bambina" gli faccio notare, mentre il toscano guida per le vie di Torino, meritandosi occhiate di apprezzamento per il mezzo che ha in mano.

"Sono troppo geloso di lei, è stato il primo regalo con lo stipendio della Juve" mi spiega, mentre si immette in autostrada.

"È molto bella" ammetto, notando tutti i particolari all'interno dell'abitacolo.

È di un'eleganza inaudita, lo stile Ferrari mi ricorda molto lo stile Juventus e viceversa.

Questa macchina mi sembra perfetta per Federico: è ruggente e va veloce, ma allo stesso tempo ha un tocco di classe che non guasta mai. Lui è proprio così: determinato e deciso in ogni circostanza; ma è anche dolce, premuroso ed elegante in ogni sua mossa.

La passione per le supercar mi è stata donata nel patrimonio genetico da mio papà, con lui guardo sempre le gare di Formula 1 e inutile dire che per noi non esiste altra scuderia se non quella del Cavallino.

"Sei mai stata alle Cinque Terre?" Mi domanda Federico posando una mano sulla mia coscia, mentre sfreccia sull'autostrada ad una velocità che non credevo nemmeno possibile.

"No, mai" sussurro fissando la sua mano a contatto con la mia pelle mentre mi mordicchio il labbro inferiore.

"Sono contento di far parte di una tua prima volta" stringe leggermente la mia gamba per poi accarezzarmi con il pollice, provocandomi brividi lungo tutto il lato sinistro del corpo.

"Fede, stai guidando a 250 km/h, non ti conviene provocarmi altrimenti facciamo un incidente e rovini la tua bambina" commento, alzando il viso per concentrarmi sui suoi lineamenti duri a causa della concentrazione sulla guida.

"Hai ragione, ci penseremo una volta arrivati" abbassa di poco la testa per permettermi di guardare i suoi occhi e mi fa l'occhiolino togliendo la mano dalla mia coscia e accarezzandomi la guancia dolcemente.

***

"Ti piace, amore?" Mi sussurra Federico all'orecchio una volta arrivati in spiaggia, mentre mi abbraccia da dietro.

"È bellissimo qui" gli rispondo, girando il viso per poterlo baciare dopo le continue provocazioni durate tutto il viaggio.

"Tu sei bellissima" dice portando una ciocca ribelle dei miei capelli dietro l'orecchio e guardandomi fisso negli occhi.

Riesco a sentire una scossa elettrica che mi percorre tutta dalla testa ai piedi quando mi guarda così e siamo a pochi centimetri l'uno dall'altra.

Fino alla fine || Federico Bernardeschi || [IN REVISIONE 👩🏼‍💻]Donde viven las historias. Descúbrelo ahora