Sono le quattro di mattina, Bella è appena andata via e io ho diverse cose da dire.
Ieri sera, tanto per cominciare, Rodolphus Lestrange è venuto nel mio ufficio per la punizione.
Quando è arrivato, io stavo tentando di buttar giù una formula di potenziamento per l'Ardemonio, ed ero talmente concentrato in quel grattacapo che quasi non sentii bussare alla porta.
-Sì? Avanti- esclamai molto bruscamente, senza neanche alzare gli occhi.
Il moccioso si affacciò alla porta -Prof?-
-Mh?-
-Ehm, salve. Sono qui per... Ecco... Non era oggi alle 17?-
-Oggi...? Ah, la tua punizione, ma certo. Me n'ero quasi dimenticato- alzai lentamente gli occhi su di lui per intimidirlo, ma constatai con orrore che indossava la divisa da Quidditch. Sporca, per altro.
-Dove siamo, Lestrange, allo stadio!?-
-Dai, prof, ho appena finito gli allenamenti...-
Ancora quel dai. Giuro che se lo ridice lo ammazzo.
-Che bellezza. E allora perché non portare un po' di terra anche nell'ufficio del tuo professore?-
-Scusi, non credevo... Vuole che mi vada a cambiare?-
-No, ormai sei qui. Accomodati pure, uomo scimmia-
E come dissi così, qualcuno alle sue spalle, nascosto dietro la porta, rise. Una risatina breve e soffusa che riconobbi all'istante.
-Chi c'è con te?- domandai con troppa enfasi, perché di fatto conoscevo già la risposta. E tale risposta si fece vedere, da dietro il cromosoma mi sorrise dolcemente e scosse la mano per salutarmi. Ammetto che quando vidi lei, per un attimo mi ritornò il sorriso.
-Professore, buonasera-
-Ciao, bellissima- le risposi in modo esageratamente informale, tanto che la scimmietta maschio mi guardò spaesato -Come stai?-
Anche Bella ne rimase sorpresa, e la cosa non mi piacque affatto.
-Bene, grazie- e poi rivolse lo sguardo verso l'altro -Sono venuta solo ad accertarmi che Rodolphus non scappasse-
Gli scompigliò teneramente i capelli, in un gesto talmente affettuoso e spontaneo che ne rimasi raggelato. Fu come un'offesa personale, come ricevere uno schiaffo dritto all'autostima. Con me non era mai stata così... Così.
-Ho la mia carceriera personale!- scherzò la voce del ragazzo, che ormai era diventata quasi un eco lontano per me, tanto ero accecato e assordato dall'ira.
-Roddie, sei sudato, toglimi le mani di dosso-
Come osava Bellatrix flirtare con lui davanti a me? Come osava guardarlo in quel modo in mia presenza? Non mi ero mai sentito così schernito e minacciato, prima. Come i serpenti si riempiono la bocca di veleno, così le mie mani pulsarono di energia magica.
-Non hai sentito cosa ha detto, piccolo decerebrato?- sibilai tra i denti, con una voce piena d'odio che non mi riconobbi -Toglile le mani di dosso-
I due giovani ne rimasero spaventati, non so che razza di espressione avevo assunto, in quel momento.
-Va bene, forse è meglio che io vada- disse Bella con un sorriso preoccupato -Professore, ci vediamo dopo, vero?-
Io annuii appena.
-Va bene. Ciao, Roddie-
-Ciao, amore-
Amore. Lo schifo che palesava la mia espressione credo valesse più di qualsiasi altra parola.
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L'Educazione Sentimentale, Bellamort
FanfictionUn narratore d'eccezione racconterà questa storia con vecchi ricordi e avvenimenti presenti. Il professor Gaunt, stimato insegnante di Difesa contro le Arti Oscure a Hogwarts, è messo a dura prova da una diabolica studentessa di Serpeverde, che ha s...