Ha ragione Orvoloson: tutti desiderano il paradiso ma nessuno vuole morire

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Oggi l'inverno mi ha regalato una splendida mattina, limpida e ammantata di brina, con un' insolita luce azzurra tra i pini della Foresta Oscura. Il freddo era pungente e io mi sono affacciato con una vestaglia di seta che mi lasciava scoperto il collo, ma non ho voluto curarmene, sono stato fermo fino all'alba, a pensare.

Perché di pensare ne ho ben donde, dopo l'altra notte. Tengo ancora il suo vestitino stropicciato tra le mani, e mi domando il perché di tutto. Ma non in senso esistenziale, come un Amleto tormentato, ma in senso semplicemente personale.

Ieri Silente mi ha convocato nel suo ufficio, oltretutto mandando Andromeda, la sorella secondogenita di Bella, per avvisarmi.

In quel momento, pensai davvero che fosse finita. Raggiunsi l'ufficio del preside con espressione e andatura funerea, passando in rassegna i nomi di tutti gli avvocati che conoscevo, ma in realtà, incredibilmente, tutto andò bene.

Silente mi disse solo di non fare alcuna dimostrazione pratica della maledizioni senza perdono davanti ai ragazzi del quarto anno per non impressionarli, e aggiunse che l'aula di incantesimi era disponibile per fare le prove dei duelli amatoriali con quelli del settimo. Mentre parlava io annuivo, sorridevo e sudavo freddo, fermo sullo scranno di fronte a lui come se fossi seduto sulle braci ardenti e non su un cuscino.

Solo dopo un po' mi fece una domanda pericolosa, che io riuscii a sviare con disinvoltura.

-Tom, ti vedo molto stanco negli ultimi tempi-

-Sì, ho qualche problema di insonnia, niente di grave-

-No, non è quello a cui mi riferisco... Ti vedo distratto, come se ci fosse qualcosa che ti preoccupasse-

-Beh, tutti abbiamo dei pensieri, Albus, credo sia normale- gli sorrisi, alzandomi in piedi per concludere la conversazione -Ora, se non ha altro da dirmi, vado a finire le correzioni dei temi-

-Questioni amorose?-

Risi nervosamente, molto nervosamente -Cosa le viene in mente!- la buttai sul ridere -Non ho mai avuto tempo per queste cose, Signor preside-

-Sarà... Ma se posso permettermi, hai qualcosa di diverso negli occhi, che te li rende più scuri-

Tacqui, turbato.

-Ed è un vero peccato, perché hai sempre avuto dei bellissimi occhi, Tom, che non necessitano di alcun cambiamento-

-Lo terrò a mente- gli risposi, con un sorriso forzato -Posso congedarmi o vuole prima fare qualche rimarcazione sul mio taglio di capelli?-

Lui sorrise -No, vai pure-

-Saluto-

Mi precipitai fuori con la velocità di un folletto. Per un attimo, temetti seriamente che Silente ci stesse provando con me, ma poi mi riscossi. Sa da che parte sto, in tutti i sensi.

Solo che, naturalmente, sospetta qualcosa. Anzi, per me sa già tutto.

Ma mi domando perché non parla, non intervenga. Non credo che possa esserci qualcosa di più grave o infamante di un professore che intrattiene rapporti con una studentessa, eppure, lui non dice nulla. E mi parla di "Questioni amorose" e di"bellissimi occhi".

E oltretutto, oggi è sabato, e nel pomeriggio dovrò compiere un'impresa degna del più macabro libro dell'orrore, ma non sono preoccupato di questo (al limite un po' schifato), bensì del motivo per cui ho deciso di farlo: lei.

Per Bellatrix sto rischiando tutto, come non ho mai fatto prima. Rischio continuamente, davanti a Silente, davanti al Ministero, dove la mia candidatura è stata accettata con molto entusiasmo, e davanti a tutto il mondo magico.

L'Educazione Sentimentale, BellamortDove le storie prendono vita. Scoprilo ora