capitolo 2

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Valer P.O.V
La stanza è abbastanza spaziosa per tre di noi. Mi piace. Le pareti mi ricordano quelle di casa mia e c'è un odore familiare... rassicurante..
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Oh.
Jeff mi stava parlando.
"Scusami,ero distratta... cosa mi stavi dicendo?"
"Dicevo.. che corsi vorreste frequentare? La disponibilità non è tanta ma sono tutti molto interessanti... musica,informatica,lingue e tecnica,ingegn-"
"INGEGNERIA! Whoops... scusami,non intendevo urlare." Mi rendo conto tutto d' un tratto perchè ero qui. Mi ero promessa una cosa, una semplice cosa. Avrei sempre onorato il lavoro di mio padre, sia in salute che in malattia. Sinceramente,il suo lavoro  mi ha sempre affascinato. Costruire piccoli robot, 'animatronici' per essere precisi, è una cosa che mi interessa particolarmente. Mi è sempre piaciuto il loro aspetto.. goffi,impacciati,intrattenenti e in un certo senso anche bravi a suonare. Un po' come me. Dopo tutto,mio padre quelli li ha costruiti per me. Non saprei mai ringraziarlo per aver fatto una cosa del genere.
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Torno al presente.
"Che tecnica sia allora!" ,mi sorride Jeff.
"Mh,mi interessa." ,sogghigna Ham. "Sai, ľ ingeneria mi interessa particolarmente. Potrebbe essere un buon modo di lasciarsi tutto fuori... ah, a proposito, Val. Ti devo mostrare una cosa.."
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Hamilton P.O.V
Mi devo ancora ambientare, ma direi che questo posto mi piace. Già solo la presenza di Jeff mi sta bene. E poi c'è Val. Una bella ragazza, ad essere onesti. Capelli neri, pelle candida, lentiggini sparse un po' ovunque, occhi azzuri.. profondi... e non voglio nemmeno menzionare il fisico, dato che potrei spingermi.. TROPPO avanti. Beh,posso dire che è una bella ragazza. Con un po' di fortuna,potrei anche f- ok,no.
Tornando a noi,cosa stavo dicendo..? Ah già.
"Allora,Val. C'è un gioco che di solito io e Jeff facciamo ai nuovi 'conoscenti'. Praticamente, attraverso diverse parole,ci dovrai dire qualcosa di te. Va bene?
Sembra ansiosa. A quanto pare non le piace parlare di se stessa in pubblico,ma sembra aprire la bocca.
"Va bene."
"Ottimo. Allora le parole sono..."
"....."
"Rabbia, infanzia e preferenze. In pubblico dico.."
"Oh." Dice. "Ok,allora.. mi arrabbio di solito quandk qualcosa va storto,anche se di solito finisce con la perdita delľ auto controllo e poi col pianto. In quanto alľ infanzia, mio padre e morto quando avevo 4 anni, anche se quei quattro anni sono stati i più belli. Una volta morto,poi, mi ha lasciato a mia madre con cui...uh.. non ho rapporti.."stupendi". In pubblico invece.. beh,non c'è tanto da dire. Con chi sto sto.

"Oh" diciamo io e Jeff in coro.
"Cavolo,mi dispiace.."
"Di che? Non è colpa tua.."
"..". Rimango in silenzio.
Valer mi prende per le mani e mi guarda negli occhi. "Ham,caro,ti prego non sentirti in colpa. Non è colpa tua e ció che è passato è passato. Ok?.."
"..OK"
"Grande."
"Scusatemi un secondo"
Corro in bagno,con Val e Jeff che mi osservano.
Questo non sarebbe dovuto succedere.
Non avrei dovuto abbassare la testa, non in quel momento.
Sono riuscito a scorgere il suo seno, e questo non è una cosa rilassante. Non del tutto..

"Merda" bisbiglio.

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