Prologo

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1993. Erano passati due anni dalla sua presunta morte, ma nessuno sapeva che fosse vivo e vegeto.

Vivo era una parola grossa, non lo era; Si era tramutato in qualcosa di diverso; Un vampiro, immortale.

Tutto grazie alla sua ex, Mary, che dopo mesi di ricerche aveva trovato, non aveva capito bene cosa... che a dire della donna lo avrebbe aiutato.

Ma lui non ci aveva creduto, sapeva che dall'AIDS non sarebbe guarito, prima o poi ci avrebbe lasciato le penne.

Se lo ripeteva spesso in quel periodo "Freddie smettila di crederci..." la sua fine era ad un passo.

Eppure a novembre del '91, Mary lo aveva convinto a provare un' ultima volta, e forse non avrebbe dovuto farsi convincere.

Aveva smesso di prendere i medicinali contro la malattia, e in una settimana il suo fisico era stato irrimediabilmente compromesso; Si era convinto che forse non era stato del tutto lucido quando aveva accettato, quella flebile speranza che lo teneva ancora in vita lo aveva probabilmente spinto a rendersi disponibile, non sapeva che sarebbe stata la sua rovina.

Mary gli aveva fatto un'iniezione per endovena, di un liquido scuro, che solo dopo a suo malgrado scoprì davvero di cosa si trattasse.

Ricordava perfettamente la data di quel giorno, il 23 novembre...il giorno prima della sua morte.

Si affacciò alla vetrata del suo appartamento e sospirò cercando inutilmente di scacciare quella sensazione di pesantezza che si era impossessata di lui.

La sigaretta giaceva tra le sue labbra, pronta ad essere accesa; Al primo tiro la nicotina rilassò i muscoli tesi, e Freddie si abbandonò mollemente su una poltrona e continuò a spaziare con lo sguardo rivolto verso le luci della sua Londra.

Il suo pensiero andò inevitabilmente al cadavere che aveva lasciato sul suo letto. Una ragazza, giovane, sulla ventina. Non aveva avuto difficoltà ad abbordarla in un pub, era già ubriaca.

L'aveva portata via con facilità e si interrogò su quanto gli esseri umani potevano essere fragili; lo era stato anche lui, non lo negò... l'immortalità gli piaceva, ma si sentiva terribilmente solo. I ragazzi gli mancavano terribilmente; Li spiava di nascosto da qualche mese ed era insopportabile vederli soffrire.

Si era sfogato su quella povera ragazza, aveva il collo dilaniato, la bevuta lo aveva soddisfatto solo a metà. Era al limite, la solitudine era troppo invadente e indesiderata e lui ora sapeva come porvi rimedio.

Note dell'autrice!

Benvenuti o bentornati su questi schermi... vi voglio portare qualcosa che non porto da tempi immemori, un fantasy.

Ovviamente con le nostre quattro Queen come protagonisti.

Spero che vi piaccia, e se così fosse vi invito a lasciarmi un commento e se vi va una stella.

Al prossimo capitolo :)

AlexVR

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