EROISMO

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Secondo le sue conoscenze, il reattore di ogni stazione o struttura dei precursori si trovava esattamente al centro dei sotteranei delle stesse costruzioni.

Tuttavia, l'ambiente attorno a lui cominciava a confonderlo.

Della biomassa dei flood aveva cominciato a a spargersi sui soffitti e sui pavimenti, e la situazione continuava a peggiorare passo dopo passo.

Dentro di lui cominciava a pensare addirittura che i flood avessero occupato il reattore della struttura per adibirla a "centro di comando".

"la prossima volta me ne sto nella mia branda" pensò tra se e se lo spartan.

Dopo minuti passati a camminare nel pantano di quello che pareva un nido di vespe, arrivò al reattore.

Doveva restare zitto e smetterla di pensare.

Il reattore stesso era coperta semi-interamente da quella melma color ocra dalla quale cominciavano a spuntare strani bozzoli gialli.

La parte più preoccupante era quella sotto di lui, era totalmente invasa dalle piccole forme d'infezione simili a calamari agli ex scienziati/marine ed addirittura li parve di vedere tre di quelle cose uguali al mostro con la quale si era confrontato fino a qualche momento fa.

Erano riuniti attorno ai bozzoli gialli, era come se ci stessero comunicando, il dettaglio più macabro di ciò , e che Edward vide, erano alcuni volti umani che trapelavano da essi.

Una cosa era certa: non importava se fosse morto in quel posto, l'importava solamene di distruggere quelle cose.

Per la terra.

Per i suoi amici.

Per tutti quanti.

Guardò le sue granate attaccate alla cintura.

Fece un salto di circa 5 metri , si fermò a mezz'aria e con un pugno caricato atterrò in mezzo ad un gruppo di forme d'infezione , rendendole poltiglia.

Cominciò a correre verso il generatore, impugnò il suo fucile e cominciò a sparare all'impazzata davanti a lui.

Un senso di coraggio lo trapassava da testa a piedi.

Molte di quelle cose provavano a sbarrarli la strada gettandosi addosso a lui, ma non l'importava, le schivò tutte.

Arrivato a destinazione lanciò la sua cintura di granate all'interno del generatore.

Per un attimo non successe nulla.

Poi un esplosione, ed una vampata di fuoco blu che si estese ovunque , bruciando qualsiasi residuo dei flood ovunque.

S125 si riprese dallo stordimento e cominciò a correre tornando sui suoi passi , la struttura stava collassando su se stessa.

La struttura stava cedendo: le porte si incrinavano ed il soffitto perdeva pezzi.

Edward , corse come mai aveva corso nella sua vita.

La porta che riportava al livello superiore era chiusa, a lui non importava, la sfondò con una spallata caricata.

Arrivò all'ascensore, fortunatamente il pannello si era ripreso dai colpi di subiti prima.

Sull'ascensore dovette stare attento ai detriti che li piovettero addosso.

Non appena arrivato al piano principale, l'ascensore crollò su se stesso.

Sembrava tutto finito, Edward cadde in ginocchio.

Ma non si accorse di una cosa.

Un ex scienziato era dietro di lui , lo colpì con il suo braccio flood e scaraventò lo spartan contro il muro di fianco a lui.

La botta in testa li fece perdere i sensi.

Sembrava fosse finita.

Poco prima di chiudere gli occhi, Edward vide una strana figura sparare all'infetto.

Da quel che riuscì a distinguere, quella figura portava addosso un'armatura di color blu e oro.

Dopo di ché , il buio.

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