NELL'OSCURITA'

22 4 1
                                    


Man mano che camminava nella struttura, Edward si imbatteva in una strana nebbia dal colore verde, la stessa che vide nei bozzoli provenienti da Alta opera sull'arca.

Capì di star scendendo nel loro nido.

Ragionando , lo spartan arrivò alla conclusione che l'unica soluzione per porre fine a quell'orrore era di far saltare il nucleo della struttura.

Ironicamente, le esplosioni funzionavano sempre.

Una volta giunto a quello che sembrava l'ultimo piano ancora più in profondità, accese la torcia del suo fucile d'assalto e avanzò cautamente.

Si controllava regolarmente le spalle ed attivò il suo HUB tattico svariate volte.

Era tutto tranquillo, fin troppo tranquillo.

Tuttavia;una scia di sangue secco,rivelò la presenza del cadavere di un Marine.

Le condizioni del corpo erano a malapena riconoscibili: Il torso era completamente aperto , le costole erano completamente visibili.

Le braccia erano spezzate e della testa rimaneva solamente la mandibola inferiore.

In ciò che rimaneva delle sue dita teneva una radiolina, probabilmente per registrare i rapporti che poi doveva consegnare al maggiore Madison.

Lo spartan lo prese e lo accese.

"-Ore 15:30. Soldato Harvey. Rapporto:

siamo scesi sulla superficie di Thanos III con la nostra nave da sbarco che poi, per motivi di sicurezza è ritornata alla Lionel.

Stiamo preparando la strumentazione adatta per penetrare all'interno della struttura dei precursori, lasciamo fare ai cervelloni. Chiudo.

-Ore 22:00.

Siamo entrati, al nostro ingresso è come se la struttura ci avesse accolto: le luci color azzurro hanno cominciato a passare ogni dettaglio di questa mastodontica struttura.

Ora abbiamo appena preso un'ascensore, ci stiamo dirigendo al piano inferiore, probabilmente è lì che stabiliremo il perimetro.

Come dice il sergente, più in profondità si va, più cose si scoprono. Non sto più nella pelle! Chiudo.

-Ore 01:00.

Abbiamo sistemato tutta la restante strumentazione all'interno del salone.

A breve attiveremo il pannello principale, lo abbiamo collegato alla rete , in modo tale da aprire tutte le porte in questa struttura!

-Ore 01:45.

Oh mio dio...Loro sono...Morti? Non lo so! Erano piccoli, h..hanno preso il sergente e poi tutti gli altri, ce n'era un altro, grosso con delle enormi pustole arancioni sulle spalle...o almeno credo lo fossero..non aveva fattezze umane.

Affanno

Sono corso via...non ho potuto fare niente...

Oh no...mi hanno trovato!

-Ore............

Sono scappato verso i piani bassi...forse fin troppo, non vedo niente, ho perso il mio fucile per strada.

Oh dio, dio , DIO! Non voglio morire così, non voglio diventare una di quelle cose...

Ok, calmo...fra poco invieranno una squadra di recupero per trovarc..mi...devo solamente restare nascosto , qui..qui non mi troveranno!

Rumore di passi pesanti

Oh mio dio....NO! Stammi lontano!

urla e rumore di ossa che si rompono

-FINE RAPPORTO".

Edward prese con se quella radiolina, una volta che aveva finito in quel luogo, il maggiore doveva ascoltarla.

Proprio mentre stava per varcare la soglia della porta di fronte a lui, sentì dei passi pesanti dietro di lui.

Erano gli stessi passi della registrazione.

Si girò e accese anche le luci del suo elmo.

Quello che vide era a dir poco terrificante: Era il mostro descritto dal soldato nella registrazione.

Non ebbe il tempo di premere il grilletto che la cosa li era già addosso, tentò di dimenarsi senza successo, era troppo pesante.

Poteva sentire la sua corazza ammaccarsi sopra di lui.

La bestia alzò il suo tentacolo,dal quale fuoriuscì uno sperone organico ricurvo.

Fortunatamente, i riflessi tempestivi di Edward li permisero di evitare i colpi infertigli.

Sfruttando i truster-pack dietro alle sue spalle, riuscì a svincolarsi dalla bestia.

inoltre la spinta datagli dai truster permise allo spartan di raccogliere il suo fucile d'assalto.

Cominciò a sparare contro il mostro, ogni colpo tuttavia; rimbalzava su di esso.

Quasi come di risposta, quest'ultimo fece un'acrobazia disumana e li si gettò addosso.

Con un tempestivo movimento di risposta, li saltò sulla pustola arancione sulla schiena e vi scaricò i ventiquattro colpi rimanenti nel suo fucile.

La pustola esplose, spargendo liquido color arancione tutto attorno a lei, dopo di ché il mostro cadde con un sonoro tonfo sul terreno.

L'affanno prese il sopravvento , per un secondo pensò che in quel momento il cuore li stesse per esplodere nel petto.

Aveva paura.

Dai tempi di Reach, ora provava di nuovo paura.

Senza scoraggiarsi , si alzò e pensò che non poteva arrendersi in quel modo e non in quel momento.

L'universo e la sua salvezza, dipendeva da lui.

Attraversò la porta che doveva attraversare in precedenza e la sigillò.

Il tonfo e li spari , avevano attirato attenzioni indesiderate dall'altra parte.

HALO: OUTBREAKWhere stories live. Discover now