«È lui?» chiese guardando Louis, cercando una conferma nei suoi occhi.

La trovò.

E appena Louis annuì con un sorriso sempre più orgoglioso, Anne lasciò la mano di Zayn per abbracciarlo di slancio, facendo il possibile perché quel gesto potesse bastare per ringraziarlo.

In un primo momento Zayn non reagì. Rimase fermo e trattenne il respiro, mentre sulle sue labbra spuntava un sorriso sincero.

Poi, quando incontrò di nuovo lo sguardo di Louis, sollevò le braccia per ricambiare l'abbraccio, stringendola appena quando sentì Anne mormorare: «grazie.»

Non le rispose. Rimase solo in quella posizione per un po', fin quando non sentì Louis richiamare la loro attenzione.

«Allora... possiamo andare da Harry?»

Anne scosse la testa per tornare in sé un attimo prima di annuire. «Certo, entrate pure» disse poi aprendo la porta per fargli strada.

Louis obbedì e si fece seguire da Zayn che, alle sue spalle, non faceva altro che guardarsi intorno.

Fu quando arrivarono davanti alla porta della stanza di Harry, che Louis si fermò. «Calmati» disse al moro, notando il suo imbarazzo. «E non fare il timido della situazione, non sei affatto così.»

«Lo so, sono solo nervoso.»

«Per via di Harry?» rise Louis, «lui è molto più timido di te.»

«Sì ma lui non ha motivo di preoccuparsi.»

«Perché, tu invece ce l'hai?»

Colpito e affondato. 

Sicuramente Harry era nervoso quanto lui – se non di più – pur non avendone motivo.

Doveva calmarsi. Lui non era affatto così. Non era mai nervoso con nessuno, perché stava tirando fuori tutta la sua timidezza in un momento come quello?

Sarebbe andato tutto bene. C'era Louis con lui. Ci avrebbe pensato lui a metterlo a suo agio.

«Entra» disse deglutendo, indicando la porta.

«Tu mi raggiungi dopo?»

«Sì, io rimango qui.»

Louis annuì. Colpì la porta chiusa con le nocche un paio di volte per bussare, e «Harry?» chiese entrando, notando subito il sorriso che spuntò sulle labbra del ragazzo appena lo vide, quello che riservava sempre e solo a lui.

«Hey Lou» lo salutò Harry sollevandosi appena per sedersi, «come stai?»

«Bene! Vuoi vedere chi è venuto a trovarti?»

Harry trattenne il respiro con un sorriso sempre più smagliante quando capì di chi si trattasse. Quella mattina Louis gli aveva detto che Zayn aveva accettato di vederlo, ma non aveva specificato che sarebbero andati da lui proprio quel pomeriggio. Voleva che fosse una sorpresa.

«Chi?» chiese comunque fingendosi confuso, come se non lo avesse già capito.

Louis si affacciò oltre la porta per dare il via libera a Zayn che, appena se ne accorse, fece qualche passo per entrare in quella stanza con le mani ancora nascoste dietro la schiena.

E finalmente, vide Harry.

Vide quel ragazzo di cui Louis gli aveva parlato tanto, ma troppo tardi. Vide quei suoi grandi occhi verde smeraldo che brillavano e la sua pelle estremamente pallida in contrasto con le labbra rosse aperte in un sorriso, con due adorabili fossette che contornavano il tutto.

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