22.

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A Louis sembrò che tutto ciò che stava accadendo fosse estremamente bello e surreale.

Lui e Zayn avevano deciso di andare a casa di Harry nel primo pomeriggio, e vedere il suo migliore amico proprio lì, accanto a lui durante il tragitto che ormai percorreva da solo quasi ogni giorno, non gli sembrava  vero.

Da una parte era preoccupato per il modo in cui lui ed Harry si sarebbero approcciati, ma dall'altra era tremendamente eccitato di scoprirlo e di sapere come si sarebbero comportati l'uno con l'altro ora che non c'erano più segreti. Pensandoci, provò una sensazione di libertà.

Anche Zayn era eccitato di conoscere Harry. Anzi, era curioso. Era impaziente di vedere con i propri occhi che tipo di persona fosse e cos'avesse di così speciale da far perdere la testa a Louis in quel modo.

Le sue aspettative erano fin troppo alte, ormai.

E le aspettative di Harry erano altrettanto alte? Zayn ci pensò per un attimo.

E se fosse stato lui a deluderlo? Se un suo atteggiamento avesse deluso lui o, peggio, Louis?

Avrebbe mai potuto deluderlo più di quanto non avesse già fatto?

Harry sapeva quello che era successo? Sapeva tutte le cose brutte che lui aveva detto in quei mesi?

«Tutto bene?»

Zayn sentì quella domanda un attimo prima che Louis suonasse il campanello di casa di Harry.

Tentennò per un po', guardandosi intorno. «Sì, tutto bene.»

Louis arcuò un sopracciglio, indeciso se credergli. Lo conosceva abbastanza da riconoscere dal suo sguardo che o qualcosa non andava, o aveva paura che non andasse.

Non fece in tempo a insistere che, come ogni giorno, Anne gli aprì la porta.

«Oh, ciao Louis!»

«Ciao Anne» le rispose con un sorriso, «c'è Harry?»

«Certo. Lo sai, è di là.»

Louis annuì sbirciando oltre la porta come per chiederle di entrare, ma Anne, al contrario, non si mosse affatto. Era ferma davanti alla porta stringendola in una mano, e il suo sguardo si spostava dal ragazzo che conosceva già, allo sconosciuto al suo fianco.

«E chi è questo bel giovanotto?» domandò infatti, indicandolo con lo sguardo.

Louis voltò il capo verso di lui accennando un sorriso. «È il mio migliore amico» disse fieramente.

«Oh, e posso sapere come si chiama?»

Zayn non le rispose.

Rimase in silenzio, non riuscendo a proferire neanche una parola.

Era pietrificato, il labbro inferiore era stretto tra i denti e le mani erano nascoste dietro la schiena per non far vedere come le dita giocassero tra di loro nervosamente.

Guardò Louis in cerca di aiuto, e sospirò flebilmente quando lo vide fargli un cenno con il capo verso la donna, invitandolo a parlare.

Quel gesto gli diede la forza di voltarsi di nuovo verso Anne per presentarsi, porgendole la mano. «Zayn» le disse con un sorriso, «mi chiamo Zayn Malik.»

Proprio come si aspettava, l'espressione della donna cambiò radicalmente.

I suoi occhi si spalancarono, le labbra si schiusero a poco a poco, e la presa della sua mano in quella del ragazzo fu sempre più arrendevole, come se improvvisamente l'avessero privata del pavimento sotto i piedi.

Red as the blood.Where stories live. Discover now