Red as the blood.

15.

7/01, Lunedì.

Le vacanze di Natale erano ormai giunte al termine.

Louis non poteva credere che fossero volate così in fretta, e non gli sembrava vero che a breve sarebbe dovuto tornare a scuola e rivedere tutti i suoi professori, i compagni e, non avrebbe mai pensato di dirlo, Zayn.

Non si erano più visti da quel pomeriggio al bar. Nessuno dei due aveva avuto il coraggio di chiamare l'altro, come se entrambi avessero dimenticato che si sarebbero visti a scuola.

O forse, pensò Louis, era proprio quello il motivo per cui nessuno dei due aveva cercato l'altro.

Si sarebbero visti a prescindere, era inutile combattere con la natura testarda di entrambi.

Tuttavia, nonostante Louis avesse sperato che quel momento arrivasse il più tardi possibile, quel lunedì mattina si andò a sedere al suo posto, accanto a Zayn, consapevole che avrebbe dovuto affrontarlo.

«Ciao» lo salutò con lo sguardo fisso dinanzi a sé.

Come risposta, ricevette semplicemente un freddo: «ciao.»

Posò lo zaino sul banco prima di battervi su le dita nervosamente, «come va?»

«Alla grande, grazie.»

Non disse altro.

Zayn non lo guardava neanche.

Louis, dal canto suo, stava facendo lo stesso.

Erano seduti vicini, spalla contro spalla, e nessuno dei due aveva il coraggio di guardare l'altro.

«Zayn...»

«Che vuoi?»

«Possiamo parlarne?»

Dalle labbra di Zayn scappò una risata amara, come se non potesse credere alle sue orecchie.

«Di cosa vuoi parlare?» chiese sarcastico voltando finalmente lo sguardo verso di lui; «del fatto che sabato scorso non sei venuto a vedere il locale per la mia festa, o che a Capodanno sei arrivato tardi e non siamo neanche riusciti a vederci?»

Dritto al punto.

Ma d'altronde, Louis non poteva aspettarsi che le cose andassero diversamente con lui.

«Per il locale... avevo lasciato il telefono nell'altra stanza e non l'ho sentito...»

«Lo so, Liam me l'ha detto.»

E ciò non gli era bastato.

Liam aveva provato a parlargli nella speranza che la situazione migliorasse, ma non era successo niente di tutto questo.

Zayn ce l'aveva ancora con lui e, come sempre, non provò neanche a negarlo.

«È la verità, Zay. Se solo avessi saputo che avevi anticipato l'appuntamento sarei venuto sotto casa tua di corsa, ma purtroppo l'ho scoperto troppo tardi ed eravate già partiti. Devi credermi, io non avrei mai e poi mai né dimenticato una cosa simile, né annullato o rimandato.»

Zayn sospirò con lo sguardo basso deglutendo a fatica, Louis riuscì a capirlo dal suo pomo d'Adamo che quasi tremava e dalla sua mascella indurita, serrata.

«Per Capodanno...» riprese guardandolo con la coda dell'occhio, «non... non c'era un orario preciso, Zayn. Sono arrivato appena ho potuto, ma tu te n'eri già andato. E potrei fare una polemica anch'io sul fatto che tu non sia rimasto con me e Liam per tutta la sera, però so con chi sei stato e so quanto ci tenevi, quindi non riesco a dirti niente.»

Zayn scosse la testa incredulo, «sai anche che mi sono presentato a quella serata con la speranza che succedesse esattamente quello che è successo, quindi sia tu che Liam sapevate benissimo fin dall'inizio che mi sarei allontanato per stare con Perrie se ci fosse stata la possibilità.»