«Appunto, lo sapevamo...»

«E saresti anche potuto passare prima a salutarmi.»

«Perché giustamente io sapevo l'orario in cui tu te ne saresti andato con lei.»

«No, però...» contestò, prima di rendersi conto che quella conversazione non li avrebbe portati da nessuna parte. «Guarda, lascia stare. Non ci vediamo da troppo tempo e non ho voglia di litigare un'altra volta, tanto è inutile.»

Sorprendentemente, Louis si ritrovò a dargli ragione.

Le sue giustificazioni non avrebbero mai calmato Zayn dal rancore che non riusciva a non provare nei suoi confronti e, francamente, si era stancato. Era stanco di doversi giustificare per qualsiasi cosa, stanco di dividersi tra gli impegni tenendoglieli nascosti, stanco di dover sempre essere attento a tutto perché poi non avrebbe avuto l'occasione di farsi perdonare in modo adeguato.

Louis stava cominciando a stancarsi sul serio di quella situazione, e continuare quella conversazione lo avrebbe solo portato alla deriva.

Così, accettando volentieri la proposta dell'amico, decise di non continuare a parlare di quell'argomento.

«Vi siete messi insieme?» gli chiese quindi, dal nulla.

Zayn si accorse troppo tardi che scuotere la testa non sarebbe servito, perché lo sguardo di Louis era ancora basso. «No, non ci siamo messi insieme. E non era quello che volevo, lo sai.»

«Sì, ma pensavo che in questi mesi avessi cambiato idea. È da un bel po' che ti piace...»

«Sì ma ciò non basta per farmi cambiare idea sulle relazioni. Sulle mie, almeno.»

Louis annuì.

Non era cambiato niente in quei mesi. Per Zayn, non era cambiato assolutamente niente.

Era Louis l'incoerente. Era Louis che aveva imparato a mettere da parte quel suo astio per le relazioni per fidanzarsi e per stare insieme alla stessa persona per più di un mese senza il desiderio di avere qualcun altro.

Ed era sempre Louis che non se ne pentiva. Che lo avrebbe fatto all'infinito. Che, se solo avesse potuto, avrebbe provato a convincere Zayn del fatto che le relazioni non facevano schifo come diceva, ma erano forse la cosa più bella che potesse mai capitare.

Certo, se sai gestirle.

Se sai controllare tutto, se impari a non chiudere tutto in una stanza tenendo i problemi fuori.

Eppure, a Louis andava benissimo anche con quel particolare.

«Tu invece che hai fatto in queste vacanze?» gli chiese Zayn.

Louis ringraziò che l'altro non lo stesse guardando, perché sul suo volto comparse un sorriso che difficilmente sarebbe riuscito a spiegargli.

Cos'avrebbe dovuto dirgli? Che era stato con il suo ragazzo praticamente tutti i giorni? Che Harry gli aveva fatto passare un compleanno stupendo? Che era riuscito a migliorare anche una serata che credeva ormai persa? Che avevano dormito abbracciati più volte in quelle notti? O che avevano fatto l'amore per la prima volta?

Non poté raccontargli niente di tutto ciò.

Così, tentando di ricomporsi, rispose: «sono stato con la mia famiglia.»

Zayn annuì.

«Ragazze? Non hai conosciuto nessuna?»

Quella frase riuscì a spegnere completamente il sorriso di Louis.

No, non aveva conosciuto nessuna ragazza.

Aveva avuto di meglio da fare.

«Zero.»

Red as the blood.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora