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Pov's Noah
Pensando alla mia amata mi addormento sul duro pavimento.

Pov's Allison

Dopo essermi alzata dal pavimento, mi sono fatta una doccia veloce e mi sono cambiata in pigiama, che consiste in un pantaloncino grigio e una canottiera bianca.

Nel mentre sono sotto le coperte penso. Penso a tutta la mia vita fino ad ora. Cosa ho fatto per meritarmi tutto questo? Mi sono forse comportata male con qualcuno? Ho fatto del male a qualcuno? Dio voleva punirmi per qualcosa? No, la risposta alle mie domande e un semplice no.

Con questi pensieri che mi vorticano in testa, scivolo dolcemente tra le braccia di Morfeo.

***

Mi sveglio di soprassalto nel cuore della notte con una dolore atroce a tutto l'addome. Sembra che una mandria di elefanti mi stia passando sopra. Chiudo gli occhi per il dolore e caccio un urlo.

Io: "Aaah!?" l'urlo è così forte che mi secca la gola. Il dolore è così forte che mi toglie il fiato. Apro la bocca per cercare di inalare più aria possibile con quest'ultima.

La porta si apre mostrando la figura di Noah, i miei genitori e mio fratello. L'avranno sicuramente sfondata, io l'avevo chiusa a chiave.

Vedo tutte le figure sfocate. La vista mi si annebbia. Riconosco dal odore, Noah che mi prende tra le braccia e corre non so dove e tutti gli altri dietro di lui. Non riesco più a resistere che chiudo completamente gli occhi e l'oscurità mi avvolge.

Pov's Noah

Salto velocemente in piedi quando sento l'urlo terrificante della mia compagna, butto giù la porta ed entro. Dietro di me entra anche la sua famiglia. Non mi ero accorto che erano qui. La mia piccola si dimena mentre calde lacrime le rigano le guance. Non perdo tempo che la prendo in braccio e corro in infermeria con tutti gli altri dietro di me. La poggio su un lettino dentro la stanza e il dottore ci caccia tutti fuori per visitarla.

Passano dieci minuti nei quali mi tiro i capelli per il nervoso, spero che non le succeda nulla. Non lo sopporterei di perderla. Cinque minuti dopo il dottore esce e si avvicina.

Dott. Jordan: "La ragazza aveva un compagno, ed è stato con un'altra ragazza a letto, per questo ha sofferto così tanto. Ma c'è solo un piccolo problema." Perché non parla, che cos'ha che non va!?

Io: "Dottore parli, la prego. Qual'è il problema della mia compagna?" Lui mi guarda illuminandosi.

Dott. Jordan: "Ah allora anche tu sei il suo compagno, la ragazza è troppo debole, potrebbe non farcela. Ma se la marchi, si risveglierà tra poche ore." Non vorrei farlo senza che sia lei a volerlo, ma se serve per la sua salvezza lo farò.

Io: "D'accordo, se è per lei lo farò." Detto questo mi dirigo nella camera e chiudo la porta dietro di me. Mi avvicino lentamente a lei. Mi abbasso su di lei e le lascio una scia di baci che vanno dalla fronte al collo. Mi fermo in un punto preciso della sua morbida pelle. Comincio a passarci la lingua, faccio crescere i miei canini da vampiro e lentamente le buco la pelle cercando di non farle sentire molto dolore. Dopo qualche secondo mi stacco e lecco i rivoli di sangue che escono dai piccoli fori del marchio, sulla suo collo si è creato il mio marchio, ora lei è mia per sempre.

***

Sono passate 4 ore, ormai è l'alba e i suoi genitori se ne sono andati da un bel po'. Io sono seduto su una sedia accanto a lei e le stingo una mano tra le mie.

Sento che stringe leggermente la mia mano, si sta svegliando.

Pov's Allison

Apro piano gli occhi e mi guardo intorno, sento puzza di ospedale. In effetti sono proprio in un ospedale.

Noah: "Piccola ti sei svegliata finalmente non sai quanto ero preoccupato per te." Si alza dalla sedia e si mette seduto sul letto vicino a me. Mi alzo con il busto, con il quale mi poggio sulla parete dietro di me.

Io: "Che cosa è successo?" gli chiedo cercando il suo sguardo, visto che lui lo ha spostato sul pavimento.

Noah: "Il tuo ex compagno è andato a letto con un'altra non so come dirtelo piccola, non vorrei che tu mi odiassi." Dice mentre una lacrima scende sulla sua guancia fino a finire dentro le sue labbra rosee.

Io: "Noah, dillo e basta. Io non potrei mai odiarti." Mi guarda come per assicurarsi che quello che ho detto sia vero e poi finalmente si decide a parlare.

Noah: "Tu eri troppo debole e probabilmente non saresti sopravvissuta, quindi io io ho dovuto marchiarti." Non ci posso credere, ma in fin dei conti lo ha fatto per me. Senza dire niente, mi alzo e mi dirigo nel bagno della stanzetta. Mi posiziono davanti lo specchio e guardo il mio collo. Sopra c'è un bellissimo marchio.

Mi ritrovo il mio compagno dietro che mi abbraccia

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Mi ritrovo il mio compagno dietro che mi abbraccia.

Noah: "Mi dispiace tantissimo piccola, ma ho dovuto farlo. Non volevo perderti." Mi giro verso di lui. Gli lascio un leggero bacio a stampo. e lo stringo tra le mie braccia.

Io: "Tranquillo, non sono arrabbiata con te, prima o poi doveva pur succedere. Ti ringrazio per avermi salvata." Lui all'inizio rimane un po' sconcertato ma poi mi stringe a sua volta.

The Alpha's MateWhere stories live. Discover now