Degli amici fantastici

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"Cavolo Troye, stai più attento!"
Mi aveva urlato Tyler, o Tilly come lo chiamavo io. Era diventato rosso dalla rabbia, ma non riuscivo a prenderlo sul serio, perchè era così dolce e divertente anche nei momenti più seri.
"Scusa Tyler..."
Gli avevo accidentalmente appena buttato metà del mio bicchiere di tè freddo alla pesca sulla sua felpa bianca, comprata il giorno prima con me e Kayla.
"Troye ma cosa c'è che non va?"
Chiese Connor guardandomi con aria preoccupata e dubbiosa. Anche se mio amico, molto spesso sembrava mio padre per quanto si preoccupasse di me.
"No nulla, mi sento solo un po' giù..."
Non volevo farli preoccuparli per me, in fondo non stavo male, ero solo un po' triste, niente di che.
"Non andare al corso, ci andrai domani"
Mi disse Kayla gentilmente. Lei era sempre troppo gentile, avrebbe cercato di aiutare anche il suo peggior nemico, per questo con lei non riuscivo mai a fare una faccia triste o un broncio.
"Non posso, ma dopo vedró di riposare un po'"
Kayla si avvicinò a me e mi abbracciò dolcemente, quasi come se mi volesse dire, anche senza parlare, che se ne avessi avuto bisogno lei c'era.
"A noi basta che tu stia bene, il resto viene dopo."
Sapevo benissimo che i miei amici mi volevano bene, e dovevo ammettere che questo loro conforto mi tiró un bel po' su di morale, non avrei potuto chiedere di meglio quel giorno.

Uscendo dalla mensa io e Connor iniziammo ad andare nel laboratorio di biologia, mentre Kayla e Tyler erano andati verso i distributori automatici per prendere delle merendine, come loro solito... cavolo se Tyler non fosse stato gay quei due sarebbero stati la coppia perfetta.
"Allora Troye, cos'è questa storia che ti senti giù?"
Connor proprio non ce la faceva a vedermi triste, era più forte di lui, voleva che io sorridessi e non pensassi a nient'altro che a essere felice.
"Non lo so Con... ma in realtà ora, grazie a voi, mi sento molto meglio..."
Connor fece un sorriso a 32 denti. Era evidente che si sentisse molto fiero per l'accaduto, e non cercava neanche minimamente di nasconderlo.
"Allora ricciolino, non c'è nessun ragazzo carino che t'interessa?"
Connor si era lasciato da pochi mesi con un ragazzo che, a quanto pare, non lo amava, ma voleva fare solo 'esperienza'.
"Ehm... no. Credo proprio che anche quest'anno non sia arrivato nessuno di carino."
Dissi a metà tra tristezza e divertimento. In pochi minuti quei tre erano riusciti a rendermi felice, non sapevo quale fosse il loro trucco, ma erano bravissimi.
"Heyyy, aspettateci!"
Tyler e Kayla stavano urlando correndo dall'altra parte del corridoio. Era una scena da film comici: due ragazzi con decine di merendine fra le braccia che correvano e urlavano...
Io e Connor ci guardammo in faccia e scoppiammo in una grandissima risata.

Quell'ora sembrava non passare mai. La biologia era così noiosa, ma il pensiero di dover andare a quel corso di canto aiutava. Cantare mi faceva stare bene con me stesso, e stare bene con me stesso mi rendeva felice, quindi: cantare= felicità. Quando cantavo era come se non sentissi niente e nessuno intorno a me, c'eravamo solo io e la musica, nient'altro.

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