Bloodbound, o anche "La Storia Dei Sette Fratelli Hugos"

Prefazione

Le origini di questo romanzo sono nascoste in un racconto che scrissi all'incirca tre anni fa, ma che, per mio volere, non fu mai pubblicato. Per un lungo periodo ho tentato di dimenticare ciò che avevo steso, dicendo a me stessa di non andare mai più a ripescare una storia che ritenevo uno dei miei più grandi fallimenti.

Ma, a mesi di distanza, già con un altro progetto in elaborazione, decisi che non sarebbe poi stato così male dare una spolverata a un vecchio errore, per trasformarlo in qualcosa di diverso.

Ammetto che il finale di questa storia, in principio, sarebbe dovuto essere un po' diverso da quello che andrete a leggere: non avrebbe lasciato niente, o quasi. E io ritengo che, dopo la lettura di un libro, sia importante provare un sentimento esclusivamente legato all'opera stessa. Un consiglio che do ai lettori è quello di non accantonare per sempre il romanzo, una volta finito, se vi piace. Potete rileggerlo a vostro piacimento, più e più volte, anche solo in particolari tratti, lasciando perdere il resto. Scrivere questo racconto mi ha profondamente cambiato, in positivo.

Sono una ragazza di diciotto anni. Per i miei scritti adoro rifarmi alle storie a fumetti di stampo giapponese, aggiungendo qualche dettaglio classico o comunque tipico della cultura europea.

L'inizio sembrerà molto strano, e lo è. Ma, nella seconda parte, verranno svelati molti segreti, ancora celati nei primi capitoli.

Alcune cose, tuttavia, resteranno irrisolte e a libera interpretazione.

Terrei comunque a precisare che questo non è affatto un romanzo per persone molto giovani, nonostante lo possa sembrare. Molte scene saranno pesanti da digerire.

E se vi sentite pronti, potete cominciare.

Ps: ci terrei, se, ogni tanto, commentaste qualcosa, anche la più stupida (pur sempre collegata a quel che leggete! Anzi, scrivi qui, nei commenti, un bel "ci sono", in modo che possiate aiutare questa storia a crescere!)

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Questo video spiega com'è nata la storia