Capitolo 15

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Marta

Sono stata tentata più di una volta, ma cosa avrei potuto scrivergli?
'Scusa sono stata una cretina e non sono abituata ad andare con il primo che capita e... nonostante penso tu sia un figo pazzesco vorrei stare con te perché mi fai star bene e quando mi guardi con quegli occhi poi... non capisco più niente'.

Sono passati un po' di giorni e di lui nemmeno l'ombra, d'altronde cosa mi potevo aspettare? L'ho deluso e avrà sicuramente trovato qualcun'altra oppure semplicemente è tornato da quell'orribile ragazza dai capelli viola, bleah al solo pensiero mi vien da vomitare.

- Oh alla buon ora! - Laura mi accoglie acidamente, stamattina mi sono ripromessa di passare dall'atelier, ci sono un sacco di cose da organizzare per la mostra di Roma e sono quasi le undici.
- Lasciala stare, è in quel periodo del mese... -
Fabrizio mi sussurra nell'orecchio - Ti ho sentito sai? - oh no, questi due non riusciranno mai ad andare d'accordo, sono peggio di un cane e di un gatto, se iniziamo così non potrò concentrarmi e non riuscirò a concludere un bel niente.
- Ragazzi su, fate i bravi e non litigate - alzano tutti e due gli occhi al cielo e per fortuna si dirigono in due stanze diverse, Laura verso l'entrata e Fabrizio nel retro bottega.

Sono miei amici da una vita ma non hanno mai trovato un punto di incontro, ad un certo punto ho pure pensato ci fosse dell'attrazione tra loro ma quando incominciano a battibeccare senza sosta mi rimangio tutto e penso ad una sola cosa, sono incompatibili ed irrimediabilmente ai poli opposti.

- Buongiorno! Come posso esserti d'aiuto? - Laura lo sta dicendo con troppa enfasi, non è mai stata così accogliente o è entrato un personaggio curioso o uno strafigo pazzesco e... Cristian? Che ci fa nel mio atelier?
- Vorrei vedere qualche quadro, ho intenzione di abbellire una parete di casa mia e sono molto indeciso su... -
- Prego, ti faccio strada. Abbiamo ritratti, paesaggi, disegni astratti - sta sculettando? Oddio Laura in versione vamp è veramente esilarante e si sta pure mordendo un labbro mentre sta spudoratamente spogliando con gli occhi il MIO Cristian, ora la strozzo.

Mi sento gli occhi addosso di Cristian mentre cammina nell'atelier, mi avrà sicuramente individuata nonostante sia al quanto nascosta rispetto all'entrata.
Oddio non so che fare, dovrei salutarlo e portarlo io in giro, non posso fare finta di niente e soprattutto fare finta di non conoscerlo.

Con la coda dell'occhio li vedo avvicinarsi e mi trema la mano, proprio come il giorno del nostro incontro al bar da Piero, non posso fermarmi, sono parecchio indietro con il ritratto e... non posso fargli capire quanto è destabilizzante averlo qua, nel mio atelier.

- Questo ritratto è molto particolare... sarà finito presto? - sento il suo fiato sul collo, si è abbassato ed è a pochi centimetri dal mio viso. Calma Marta, mantieni la calma, come si dice in questi casi? Calma e sangue freddo.
- Oh questo non è in vendita, è stato commissionato alla mia collega Marta che lo sta portando a termine e... - che voce squillante, Laura in modalità predatrice è a dir poco odiosa.
- Marta? Che bel nome - a questo punto Cristian si sposta davanti a me e non posso più far finta di non vederlo.
- Cristian che ci fai qui? -

Intravedo Laura sbuffare - Ok, se vi conoscete già posso tornare di là a sistemare la vetrina. È stato un piacere... Cristian - Laura si defila ma prima mi fissa arrabbiata e mi fa segno che dopo vorrà saperne sicuramente di più.

- Ti ho portata a conoscere un pezzo della mia vita e pensavo fosse giunta l'ora di conoscere il posto dove lavori, un pezzo di te insomma - mi guarda intensamente e chiudo gli occhi stremata, che significa?
- Non ci sentiamo da giorni e l'ultima volta che ci siamo visti abbiamo discusso Cristian -
- Ti sono mancato? - me lo sta veramente chiedendo?

Ci guardiamo negli occhi e spero capisca che mi è mancato ogni maledetto istante lontano da lui e che sono stata una cretina a dirgli tutte quelle stronzate sull'essere agli inizi e sul non complicarci la vita. Non ne ho il coraggio e sto zitta, mi ha spiazzato, un'altra volta.

- Non dici niente? Mi hai fatto veramente incazzare Marta -
- Scusa - cerco di fargli capire con gli occhi quanto mi sia veramente pentita.
Lui mi prende la mano e mi accarezza il dorso con il pollice - Non sai niente di me e dire che non sono fatto per le relazioni serie può anche essere vero ma mi sono sentito giudicato, etichettato e non me l'aspettavo da te. Ma sai qual'è la cosa che mi ha fatto veramente imbestialire? -
Ho paura di scoprirlo e lo guardo incerta.
- Non hai bisogno di niente di serio hai detto ed io cosa sarei? Uno dei tanti? Ti sei sminuita ai miei occhi e tu non sei così Marta. -
Sbarro gli occhi ed effettivamente mi sono data della poco di buono da sola e reprimo la voglia impellente che ho di abbracciarlo, in questo momento vorrei solo stare tra le sue braccia ma sono a lavoro e devo darmi un contegno.
- Se ti fermi un attimo e... mi aspetti potremmo pranzare insieme, ti va? -
Mi sorride e mamma che sorriso! - Ho delle commissioni da sbrigare qui intorno, ti aspetto all'una al bar che c'è all'angolo -

Lo accompagno all'entrata e quasi Laura non cade in avanti mentre la oltrepassiamo, ci stava spudoratamente spiando dietro la parete!
Cristian le sorride e gliela presento, nel frattempo Fabrizio ci ha raggiunto dal retro bottega e gli fa un cenno di saluto, loro si conoscono già e non mi sembra simpatizzino molto.

- A dopo allora - cerco di richiudere la porta dietro le sue spalle quando Cristian si gira e mi dà un bacio veloce sulle mie labbra - Non hai risposto alla mia domanda - lo guardo incuriosita.
- A me sei mancata, comunque e non sai quanto - mi fa l'occhiolino e poi si dirige verso la strada.
Sospiro perché so che non può più sentirmi, ma cos'ho fatto per meritarti Cristian, cosa?

AMAMI se ci riesciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora