Prologo

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Marta

Non riesco a tenere la matita in mano e il foglio mi sfugge continuamente, cerco di concentrarmi il più possibile ma non ce la faccio.
Maledetto lavoro di gruppo, lavoro extra che abbiamo dovuto accettare di fare perché la prof di Storia dell'arte continua a dire che siamo indietro con il programma e che l'anno scolastico sta per finire.
E per fortuna! Tra poco inizieranno le vacanze estive e Alby mi ha promesso di portarmi un week end al mare, andremo in campeggio insieme, noi due tutti soli soletti, d'altronde abbiamo diciott'anni ormai e né i suoi e né i miei si potranno ribellare.

Alberto
Avrò lo sguardo sognante e gli occhi a cuoricino, mi succede ogni volta che penso al mio ragazzo, il mio compagno di banco, il mio primo bacio e non più di due mesi fa, la mia prima volta.

- Ehi ma che ti prende? Non mi dire che stai ancora pensando ad Alberto, se ti sbrighi finiamo tutti prima e ce la possiamo finalmente svignare -
Fabrizio è sempre così prevenuto nei riguardi di Alberto, se non lo conoscessi da più di 4 anni e se non fosse un amico così fidato scommetterei che possa essere geloso di Alby.
- Ho la vista sfocata e a stento riesco a fare qualche sfumatura, non riuscirò mai a finire questo maledetto paesaggio. Che poi lo sai che preferisco i miei amati ritratti -
Fabrizio si avvicina sbuffando - Dammi qui, ti aiuto io - gli sorrido di rimando, sa essere così lunatico a volte e poi ha dei gesti così teneri nei miei confronti.

Manca una maledetta ora alla fine di questa tortura, la prof nonostante la fine anticipata del cartellone ha decido di portarsi avanti con la spiegazione, ma io penso di avere qualche linea di febbre e non ce la faccio più.
Alzo la mano convinta - Mi scusi prof ma penso di avere la febbre, posso uscire prima? -
- Ma certo Tibaldi, esca pure. Vuole che avverta i suoi genitori così la vengono a prendere? -
- No, non si preoccupi. Non sono così moribonda -
Metto lo zaino in spalla a fatica e Fabry mi tira per la manica - Vengo con te se vuoi -
- No, figurati. Me la posso cavare anche da sola- lo saluto con un sorriso rassicurante e non mi sfugge il suo sguardo deluso. Ho solo voglia di tornare a casa e tuffarmi sotto le coperte, una tisana calda e tanto riposo, ecco di cosa ho bisogno.

Il tragitto non è così breve quando le gambe sono pesanti e ti senti uno straccio, potevo aspettare l'autobus ma cocciutamente voglio arrivare a casa, il prima possibile.
Spero di rimettermi per stasera, Alberto viene da me e lo so che non lo vedo da poche ore, stamattina ci siamo dati appuntamento in bagno, come siamo soliti fare, per baciarci e toccarci un po'.
Da quando l'abbiamo fatto per la prima volta, non possiamo più farne a meno, lo so che lui l'aveva già fatto prima ma non perde mai l'occasione di ricordarmi che con me è diverso, noi siamo diversi e ogni sua carezza proibita, per non parlare di quando è dentro di me, mi stimola ad averne ancora e ancora.
Arrossisco da sola e non è la febbre, è normale desiderare così tanto il sesso da non averne mai abbastanza? Saranno i diciott'anni ma mi sento alquanto sopraffatta.

- Mamma sono tornata! - urlo dall'ingresso.
- Marta! Già qui? Oh ma come sei rossa, che ti è successo? -
- Penso di avere un po' di febbre e ho preferito uscire prima, me la prepari quella tisana alla cannella che mi piace tanto tanto? -
- Ma certo! Ho anche appena sfornato i tuoi biscotti preferiti. C'è Alberto sopra, ti sta aspettando -
Alby? Che ci fa qui e a quest'ora?
Sono così felice di riabbracciarlo che al diavolo la febbre, mi precipito sulle scale e corro verso camera mia.

Nel momento in cui apro la porta mi accorgo che c'è uno strano silenzio che arriva dall'interno, probabilmente Alberto si starà riposando, d'altronde sarei dovuta tornare tra un'ora.
Ma... delle strane risate invece mi arrivano dalla camera di Adele, mia sorella, che è piuttosto lontana dalla mia camera, non è sola, ci sono più voci.
Non so perché ma l'istinto mi porta proprio da quella parte e man mano che mi avvicino le altre voci diventano una sola, nitida e ben distinguibile.
- Mi farai impazzire prima o poi -
- Ahahah ma smettila, lei è più giovane e ti farà sicuramente divertire più di me -
- Lo facciamo un'altra volta? -

Il mio cuore si sgretola, sento un tonfo dentro di me, non riesco a muovermi e quando le loro voci vengono sostituite dai loro ansimi mi costringo a correre, via da lì.

Non fa male, non fa male, scendo le scale in modo quasi disinvolto, non voglio che nessuno senta il frastuono delle mie urla che sono ferme, dentro di me. La febbre è passata in secondo piano e mamma stupita di rivedermi in cucina mi serve la merenda.

E farò finta di niente quando Alberto scenderà e si stupirà di vedermi lì, non saprà mai della scoperta del suo tradimento e mi odierà quando lo lascerò con una scusa banalissima ma il suo cuore non conoscerà mai il dolore, quello vero, che solo lui mi ha inferto.

E Adele da un solo sguardo capirà che so tutto ma farà finta di niente perché il suo ragazzo che diventerà poi suo marito non avrebbe mai dovuto scoprire, l'atroce inganno.

La fiducia in me stessa, le mie sicurezze, la possibilità di amare ancora ed essere corrisposta, la mia famiglia... ho perso tutto quest'oggi, in uno stramaledetto mercoledì, di inizio maggio.

AMAMI se ci riesciTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon