10- DAYA/LUCAS

4K 220 53
                                    

Rimasi come in trance per tutto il resto del tempo, da quando tornai umana fino al momento di salire in macchina, coperta solamente dalla felpa che Lucas si era tolto per non farmi girare nuda nei pressi del 7Eleven. Aveva detto di avere un borsone con un paio di cambi nel bagagliaio e che ci saremmo presto fermati per riposare durante la notte.

Io ero sfinita, e me ne stavo rannicchiata e debole sul sedile del passeggero, gli occhi che stentavano a rimanere aperti.

Lucas accanto a me era silenzioso, cosa alquanto normale e poco strana, ma riuscivo a vedere con la coda dell'occhio che le sue nocche erano bianche da quanto stringeva il volante e, nonostante non avvertissi nessun pericolo provenire da lui, non potei fare a meno di sentirmi intimorita dall'espressione feroce che aveva negli occhi.

Non guidò per molto: doveva essere provato anche lui da ciò che era appena successo (nonostante ci fosse sicuramente più abituato di me), e circa una mezz'ora dopo fece il suo ingresso nel parcheggio di un motel.

Spense il motore ma prima di aprire lo sportello chiuse gli occhi, sospirò, e poi si voltò a guardarmi.

"Io adesso vado dentro a chiedere se hanno una stanza, poi ti faccio passare dal retro." Fece una pausa.

"Resta in macchina finché non torno, intesi?"
Io annuii, ma lui non parve convinto, e non potei certo biasimarlo.

"Sono serio. Non ho la forza di rincorrerti ora come ora. Stai dentro e aspettami, torno il prima possibile."

"Non mi muoverò." Sussurrai, guardandolo negli occhi.

Sostenne il mio sguardo, come se stesse cercando di leggervi qualcosa, poi si voltò e uscì dall'auto senza dire una parola, sbattendo lo sportello con un po' più foga di quella che mi sarei aspettata visto il tipo di macchina su cui stavamo viaggiando.

Rimasi in silenzio a pensare a tutto ciò che mi era accaduto da poche ore a quella parte, sconvolta e non ancora del tutto sicura di quello che mi sarebbe capitato di lì in poi e tremai di paura.

Mia zia... sarebbe stata preoccupatissima. Ormai ero sparita da un giorno intero. Era andata dalla polizia? Mi stava cercando?

Lucas interruppe i miei pensieri rientrando in macchina e mettendo in moto. Parlò piano mentre facevamo il giro del parcheggio fino a spostarci sul retro della struttura.

"Ho dato una patente falsa alla reception. Se la mia famiglia ci sta cercando dobbiamo essere prudenti. Se hai carte di credito non usarle, paga solo in contanti."

L'eventualità che un gruppo di cacciatori fosse sulle nostre tracce mi dava i brividi, quindi mi limitai ad annuire e rimanemmo in silenzio fino a quando Lucas non fermò la macchina di fronte alla parte posteriore dell'edificio, proprio di fronte alla porta di accesso.

Prese il borsone dal bagagliaio e sfilò dalla tasca le chiavi della stanza, per poi fare il giro dalla mia parte ed aprirmi lo sportello.

"Vuoi che ti porti sulla schiena fino a dentro? È un po' bagnato per terra."

Rimasi interdetta da quella proposta e nonostante l'idea di bagnarmi i piedi in quell'acqua sporca non mi faceva fare i salti di gioia scossi la testa.

"No, è okay. Ce la faccio."

Misi i piedi dritti in una pozzanghera appena scesi dall'auto, lasciandomi sfuggire uno squittio involontario per poi procedere in silenzio dietro Lucas all'interno dell'edificio.

I corridoi erano vuoti e fui grata alla moquette rossa che ricopriva il pavimento perché stavo cominciando a tremare dal freddo e dalla stanchezza. Ci fermammo davanti ad una delle tante porte bianche, Lucas infilò la chiave nella toppa ed aprì, accendendo le luci della stanza.

You've reached the end of published parts.

⏰ Last updated: Dec 29, 2018 ⏰

Add this story to your Library to get notified about new parts!

The last DirewolfWhere stories live. Discover now