cose che non sopporto: autobus

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Ciaone a tutti! Leggete il titolo. Fatto? Bene. Ora vi elencherò le mie motivazioni su questa affermazione.

(Piccola nota d'autrice: tutti i "non sopporto" del capitolo potete leggerli con un "odio")

Iniziamo quindi con una bellissima lista dei sette motivi per cui non sopporto gli autobus:

1) Troppa gente: come spero abbiate capito in questi capitoli, io sono una persona con un grado di sopportazione della folla minima. E per folla intendo più di dieci persone in uno spazio di 4 metri per 4. Pensate quindi come mi senta in uno spazio di 3 metri per 1 con più di 80 persone. Esatto. Mi sento morire.

A ciò mi collego con questa situazione, che non ha nome, ma ve la spiegherò con il seguente disegno:

A ciò mi collego con questa situazione, che non ha nome, ma ve la spiegherò con il seguente disegno:

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Analizziamolo bene perchè francamente non si capisce un accidenti. Dunque...la parte rossa è dove si mettono le persone di solito. I punti blu sei tu che, con uno slancio di masochismo, scegli il posto più orribile. Il bianco è la terra di salvezza che vorresti raggiungere per vedere la luce delle porte (luce oscurata da quelli che si metteranno davanti alle porte ma di loro ve ne parlerò tra due punti). Come fare ad arrivare al punto di salvezza? Semplice: sgomitate tra le persone che ti daranno del maleducato sebbene il tuo unico desiderio sia la libertà.

2) le porte che non si aprono: ma solo a voi, la porta degli autobus che vi è più vicina non si apre mai? No, perchè per me è così.

3) i campanelli in posti assurdi: sapete bene che gli autobus hanno tra le due e le tre porte (questo almeno dalle mie parti) e sapete anche che davanti ad ogni porta dovrebbe esserci un campanello per avvisare l'autista di voler scendere.
Beh...guardate questo disegno e capirete

Voi siete il punto verdeIl punto blu è il campanello che volete raggiungereI punti rossi sono quelli che vi ostacolano (le linee sono le gambe) potete quindi immaginate cosa si provi nel passare in mezzo tra le persone per schiacciare un cavolo di...

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Voi siete il punto verde
Il punto blu è il campanello che volete raggiungere
I punti rossi sono quelli che vi ostacolano (le linee sono le gambe) potete quindi immaginate cosa si provi nel passare in mezzo tra le persone per schiacciare un cavolo di pulsante!

Facciamo un respiro profondo e andiamo oltre.

4) le persone che si mettono davanti alle porte: e qui devo fare una precisazione,  aggiungendo al titolo le sguenti parole "e non si azzardano a muoversi nemmeno di un minimo se uno vuole scendere". Aggiungo questa precisazione in quanto, pure io, mi posiziono davanti alle porte. Quindi non potrei certo dire che ciò sia non sopportabile, perchè altrimenti direi di non sopportare me stessa e ciò non è vero.
Di per se il punto lo avrei finito, ma lo allungherò parlandovi di un fatto che mi è capitato un mese a questa parte.
È un po' difficile spiegare la mia posizione...ma farò del mio meglio. Avete presente che in alcuni autobus ci sono dei vetri nelle prossimitá delle porte? E sapete che normalmente, dietro a questi vetri c'é un sedile? Io ero in un sedile di questi in prossimitá della porta centrale. Davanti a me tre ragazze che impedivano l'uscita facile; ma me la sarei cavata in qualche modo. Stavo giusto pensando al modo per uscire (nonostante mancassero sette fermate) quando arriva una signora che si mette a bestemmiare (urlando) e mandare a quel paese ogni passeggero. Dopo essersi sfogata e aver menato qualcuno con la borsa si mette davanti alla porta centrale. Esatto. La porta da dove dovevo uscire. Arrivata alla mia fermata mi alzai, sorpassai le ragazze e mi diressi alla porta. Qui, quando l'autobus si fermò, chiesi alla signora di passare. Lei mi guardò male e mi lanciò un "cazzo!", ma la ignorai e passai comunque spintonandola e scusandomi (tendo ad essere fin troppo gentile con gli sconosciuti). So che è maleducato spingerla ma stavo esercitando un mio diritto! Lei, per tutta risposta mi urla "Fanculo stronza!" ( scusate il linguaggio scurrile). Io a quel punto ero incavolata nera (della mia rabbia ve ne parlerò prossimamente). Liberai tutte le mie barriere e le urlai un bel "E statte bona!" Con un dialetto ripescato non so dove (nella mia famiglia nessuno parla dialetto).

5) quelli con la:musica ad alto volume: Perto con una premessa. Io ho una fissa con il volume della musica. Giuro che, per me, quando è più del 30%   è "loud music".
Se questa musica, però, viene interrotta da un tizio che non sa cosa siano  gli auricolari! Cavoli se mi sale l'omicidio. È sia una questione di pricacy per te, in quanto non penso tu voglia far sapere a tutti i passeggeri i tuoi gusti in fatto di musica; ma soprattutto di rispetto per i passeggeri, i quali magari preferiscono ascoltare un altro genete di musica!

Dai, siamo quasi alla fine

6) i posto vuoti: Io sono una perfezionista. E ciò potete capirlo anche dal fatto che sono dietro i personaggi del mio romanzi da un anno. Esatto: un intero anno. Ma non divaghiamo e torniamo alla frase iniziale. Giá: io non sopporto i posti vuoti. Mi sembrano inutili, ingombranti e soprattutto disturbanti. Ma non sono i posti vuoti in se che non sopporto, ma le persone che non li occupano!
Vi racconto un paio di situazioni riguardanti questo argomento che mi sono capitate:
A) stai in piedi, una folla di gente più in la c'è un posto vuoto che ti chiama ma tu non puoi raggiungerlo in quanto c'é una folla di pirla di cui nessuno si decide a sedersi. Cavolo! Manco fosse "il posto della vergogna"!

B) sei seduta. Una signora si mette al tuo fianco bloccando l'uscita e ti guarda come per dire :" spostami che mi voglio sedere io" tu a questo punto, pressata dalle emozioni negative della signora, ti alzi e la fai sedere. Dopo aber fatto ciò ti guardi intorno e vedi  otto posti vuoti! Ma stiamo scherzando?! Perchè cavolo mi fai spostare se l'autobus è mezzo vuoto!

7) finalmente siamo giunti all'ultimo punto. Giuro che non ho scritto così tanto in vita mia. Ma di cosa parla il settimo punto? Ma delle fermate naturalmente e dell'arrivi degli autobus. Iniziamo ad elencare le cose che non sopporto di ciò:

A) le tabelle degli orari SENZA orari. Cavoli! Se vi chiamate così ci si aspetta che gli orari ce li abbiate! Invece dalle mie parti alcuni sono solamente uno schermo nero.

B) quando saltano le corse. Ciò si può spiegare meglio con una storiella: Dantonia sta aspettando l'autobus da dieci minuti. Dantonia è felice perchè vede che l'autobus è in arrivo. Dantonia inizia a preoccuparsi, perchè l'autobus è i ritardo di due minuti e sul tabellone è sparito. Dantonia sta pensando di seguire la strada del male in quanto sul tabellone c'é scritto che l'autobus atriverá tra sedici minuti.

Ecco, io molte volte mi sento come Dantonia.

C) sono in ritardo quando sei in anticipo e sono in anticipo quando sei in ritardo.

E con questa legge universale vi saluto e chiudo questo capitolo lungherrimo.

Adios!


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