Javin ☆

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Jack's POV

Passiamo attraverso il portale e ovviamente non cambia nulla, dato che era una porta in mezzo alla strada. Andiamo ancora avanti finché non vediamo un focolare.

"Oohh raga raga ammirate, il famoso fuoco infernale! Chi ci starà bruciando dentro?" chiede Melanie saltellando a fianco di Jennie, pronta con la fotocamera.
"Spero non sia una donna..." mormora Dalius.

"Sciocchi!" una voce potente ci fa girare di scatto, trovandoci davanti ad un'alta figura con un mantello nero.
"Wow un demone! possiamo farci un selfie?" chiede Jennie, venendo però ignorata dall'essere che invece chiede una foto con Carmela.

"Qua non bruciamo le anime, qua ci facciamo i marshmallow" conclude il demone, tirando fuori un enorme ramo ricoperto di enormi marshmallow. Gridiamo un po' e ne freghiamo qualcuno. Stiamo facendo amicizia col caro signore quando improvvisamente sento gridare e mi ritrovo a terra.

"Kevin!" sento gridare dagli altri. Il mio cuore fa "shajasjwbhwksk" e rotolo per abbracciare il demone dai capelli blu. Stiamo rotolando per terra fino a quando non becchiamo una discesa ed iniziamo a cadere sempre più veloci. Credo di sentire gli altri che ci rincorrono ma sono un po' impegnato al momento.

Ci fermiamo dopo una bella rotolata e per il momento siamo soli. Guardo Kevin negli occhi e una cosa tira l'altra e confesso il mio amore eterno per lui. Lui fa lo stesso e amen. Bam. Stiamo assieme adesso. La Javin è la ship che ora tutti voi amerete.

Mentre ci baciamo e tutto sento degli "eew" e vedo che effettivamente non siamo più soli. Melanie e Dalius stanno ridendo e fanno versi strani mentre Jennie ci fa delle foto. Carmela è indecisa sul da farsi. Il nostro nuovo amico demone - il cui nome è un accrocco di consonanti demoniache e quindi chiameremo Bob - sta applaudendo. Ok.

"Beh, che facciamo adesso?" chiedo alzandomi da terra e tirando su Kevin.
"Ma sei scemo? Abbiamo fatto tutta 'sta strada per tornare a casa e tu non te ne sei manco reso conto?" mi urla contro Jennie. Accidenti, devo inventarmi una scusa. Io volevo solo ritrovare Kevin ahah, ops.

"Ma certo che lo sapevo" dico esitando "io intendevo... ecco... dammi un attimo". Mi fermo ad ammirare il cielo rosso degli inferi. Dopo qualche minuto ci rinuncio "Sì sì okay cosa facciamo adesso? Troviamo una porta o cosa?".

"Oh, per quello basta chiedere a zio S" risponde non curante Bob, "A lui fa sempre piacere aiutare". Ci incamminiamo allora a cercare questo misterioso zio S, chissà chi è. Dopo troppo tempo di camminata ci troviamo ai piedi di una casetta molto carina, fatta in legno e piena di piantine. Bob ci precede ed entriamo tutti quanti.

Zio S si rivela essere niente meno che... Santa Claus! (Pensavi fosse Satana eh, e invece no) Ci offre dei biscotti al cioccolato, una cioccolata calda nonostante ci sia un caldo infernale (ahah) e poi ci offre di riportarci a casa con la sua slitta. Accettiamo ovviamente.

Saliamo sul trabiccolo rosso guidato da delle renne ubriache e partiamo. Sulla strada del ritorno infastidiamo di nuovo le prove acrobatiche dei piccioni ma sappiamo che stavolta la passeremo liscia, sfigati.

Babbo Natale parcheggia nel giardino di casa nostra e ci fa scendere. "Grazie per aver viaggiato con noi, signori. Spero di rivedervi presto e ricordate: lavatevi sempre le mani prima di mangiare!" e detto questo si dilegua con slitta, renne e Bob. Ci mancherà Bob, era un grande (letteralmente, era tipo un armadio).

Dopo i vari convenevoli che si fanno quando torni dall'aldilà, entriamo tutti in casa. Accarezziamo i cani, ceniamo assieme dopo tanto tempo, facciamo la lotta per un pezzo di salame, le solite cose. Non si direbbe che nulla sia cambiato, ma sappiamo che non è così. Soprattutto per il tizio dai capelli blu che ora vive con me- noi. Vive con noi. Da domani torneremo alla nostra vita "normale".

Beh, direi che è stata una bella avventura, dalla quale abbiamo guadagnato esperienza, amore fraterno, una sentenzia in tribunale, conoscenza su come funzionano i gemelli, un viaggio gratis migliore di quello di Dante, zucchero filato e io pure un ragazzo. Onesto direi.

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