Il tempo del tea

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Jack's POV

"Oh santa Regina Elisabetta, mi sento rinsavito!" esclamo mettendomi a sedere. Mi guardo attorno e noto che sono in una stanza d'ospedale, nel letto accanto a me c'è Jennie. Noto una flebo attaccata al mio braccio sinistro. "Earl Breakfast" c'è scritto. Me la stacco e la bevo.

Salto giù da letto e mi avvicino a mia sorella, ricoperta di gesso e bende "lol che ti è successo?" chiedo pat pattando il suo piede sinistro da sopra il gesso. Lei risponde con un mugugno ma ho capito che mi sta dicendo di andarmene, principalmente perché mi lancia un vassoio.

Le faccio la linguaccia ed esco dalla stanza, trovandomi in mezzo ad un corridoio super affollato. Mi giro intorno. Una vecchietta che passa sviene vedendomi. Mi rendo conto di indossare la vestaglia da ospedale aperta dietro. Mi sembrava di avere il culetto piú al fresco del solito.

Entro in una stanza a caso, trovo dei vestiti e li indosso. La maglia si rivela essere con la bandiera francese. La brucio e me ne metto un'altra, con la scritta rosa glitterata "amo il suono della sofferenza il mattino". Perfetta. Saluto le bambine traumatizzate a vita ed esco alla ricerca degli altri quattro compagni di sventura.

Faccio un palmface e chiudo gli occhi. Inizio a gridare disperato perché non ci vedo più. Corro fino alla cappella che si trova nell'ospedale, urtando qualche essere umano e sfondando qualche muro nel mentre.

Mi inginocchio e inizio a pregare "oh Signore ti prego guariscimi la vista così che io possa rivedere i miei fratelli, mia zia e il maestoso culo di Kev- E IL MIO AMICO KEVIN".

Sento dei passi che si avvicinano a me e una voce "alzati e cammina, fratello, poiché il Signore ti ha ascoltato! Apri gli occhi, ragazzo, e ammira!" apro gli occhi e vedo un uomo di colore sulla cinquantina con una tunica viola.

"Sia lodato il Signore! Ci vedo! Ci vedo!" mi metto a gridare saltando poi sull'altare e arrampicandomi sul crocifisso. "È un miracolo! Grazie, ora vado a cercare il mio amico demone, arrivederci". Scendo ed esco dalla stanza.

Torno da Jennie e la trovo ancora a letto. Che pigra, accidenti. Inizio a raccontarle del miracolo che il prete ha compiuto con la mia vista, quando vengo interrotto da un medico che entra nella stanza pretendendo di farci fare degli esami. Mi triggero perché sono in vacanza e quindi la roba scolastica può andarsene a fanculo. Gli tiro una mela e lui scappa.

Prendo il letto con sopra mia sorella e lo lancio dalla finestra, facendolo atterrare esattamente sul camion con il quale siamo arrivati. E una è sistemata.
Prendo le nostre cose e lascio un bigliettino d'addio sul letto e sfondo la porta.

Mi ritrovo nel corridoio e vengo tirato sotto da una barella in corsa sulla quale ci sono Dalius, Melanie e Kevin. Carmela li sta rincorrendo e nel processo mi prende in pieno pure lei e mi tiene sottobraccio. Che schifo la vita.

Il carrello sfonda una finestra e vola via, Carmela salta e lo raggiungiamo. Finiamo nel cortile atterriamo su un cespuglio, che si spaventa e prende fuoco. Cecco Angiolieri, non è il momento.

Arriva un medico storto con un bastone, ci guarda tutti male e poi prende una scatola piena di pillole. Se la svuota in bocca e si mette a gridare "LUPUS! LUPUUUS!" e salta su un autobus un corsa. Lo saluto sventolando una bandierina inglese.

Andiamo nel parcheggio, dove si trova il camion dell'immondizia. Saliamo a bordo e Carmela inizia a guidare, diretta verso casa.

È la fine della nostra avventura?

Casa  Cassfrez ♻️Where stories live. Discover now