Capitolo Sette

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"Ma," iniziò Zayn con le sopracciglia corrugate, "la scorsa settimana?"

"Non abbiamo potuto. La gente continua ad interromperci."

Quantomeno Zayn ebbe la decenza di fingersi marginalmente in colpa. "Mi dispiace per quello."

Le parole successive gli scaturirono dalla bocca prima che il suo cervello avesse la possibilità di filtrarle; un problema abituale che Louis sembrava avere sin da quando era bambino. "Ma se facessi schifo?"

"Non è questo il punto?" rispose Zayn con un sorriso da stronzo.

Louis gli colpì la testa con un cuscino. "Sono serio! Scommetto che si è costruito un sacco di aspettative e creda che io sia una specie di... dio del sesso. E sono piuttosto bravo, ma non così bravo, e probabilmente finirà col essere fottutamente deluso e deciderà che dopotutto non ne valgo la pena, e-"

"Lou." Strappò il cuscino dalla debole stretta di Louis e se lo sistemò sotto la testa. "Ha continuato a canticchiare Ode alla gioia dopo esser uscito dal bagno e non te lo sei ancora fatto sul serio. Sono sicuro che andrà tutto bene."

Louis iniziò a giocherellare con un angolo del cuscino e domandò a bassa voce, "Davvero?"

"Sì!" Zayn gli diede un colpetto alla guancia e chiuse gli occhi. "Sempre che tu non raggiunga l'apice troppo presto dovrebbe andare tutto bene."

"Sei un coglione," Louis lo disse come fosse un dato di fatto, sospirò quando Zayn iniziò a coccolarlo e disse, "Sì. Adesso fammi riposare qui mentre finisci il tuo saggio. Non si scriverà da solo, sai?"

***

Louis si era completamente sbagliato. Harry non era un mago. In realtà era un angelo. Un angelo che gli portava cibo fatto in casa, cucinato da lui. Ovviamente.

Louis lo tirò dentro casa dal bavero del cappotto e lo spinse contro la porta. Il contenitore di cibo era stretto tra le loro pance, ma a Louis non poteva importare di meno, perché le guance di Harry erano punte dal freddo e le labbra rosse come ciliegie.

"Mi sei mancato fottutamente tanto," disse, sollevandosi per premere la bocca contro la sua, riportando con un bacio il calore sulle sue labbra lievemente screpolate. Harry piegò la testa da un lato per avvicinarsi di più, andare più a fondo, una mano si posò sulla guancia di Louis in modo così delicato che provò il desiderio di restare lì, in piedi, per ore e sciogliersi nel tocco di Harry.

Le loro labbra si separarono con un suono bagnato che lasciò Louis a bramare qualcosa in più. "Anche tu mi sei mancato," bisbigliò Harry contro la sua mandibola, una fossetta comparve sulla guancia arrossata.

"Non riesco a credere che tu abbia cucinato per me." Sposami così potrò tenerti per sempre.

"Ho consegnato oggi l'ultimo compito e ho pensato a te che sopravvivevi nutrendoti soltanto di merdoso cibo spazzatura." Lasciò un lieve bacio sulle labbra di Louis, sorridendo. "Non ho potuto farne a meno."

"Mi piaci davvero, davvero tanto. Potrei tenerti."

La voce di Harry divenne dolce e morbida come miele quando disse, "Anche tu mi piaci."

Louis era consapevole di fissarlo, non poteva immaginare come sarebbe potuto apparire agli occhi di un estraneo in quel momento, nel semplice atto di guardare stupidamente Harry, sorridendo perché la sua faccia faceva cose senza il suo permesso ogni volta che Harry gli era vicino. Non gli importava.

"Condividiamo?" domandò, prendendo la mano di Harry nella la propria, ne accarezzò il dorso con il pollice mentre lo tirava dentro la piccola cucina.

I Like the Way You Bend for Me, Baby - Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora