Capitolo Uno

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"Vieni a fare yoga con me."

Louis si bloccò, era in procinto di aprire una bottiglia di birra con l'ausilio del bancone della cucina già sgretolato. "Che cosa?"

"Io. Te. Un piccolo appuntamento di yoga al centro studentesco."

"Come puoi definirlo un appuntamento?" Il tappo spiccò il volo con un botto seguito da un clic. Prese un sorso, il suo tono di voce sfiorava il petulante. "Un appuntamento dovrebbe essere divertente. Come andare in un parco a tema oppure a pattinare sul ghiaccio per poi guardarti cadere di culo. Non mi tratti mai come si deve."

Zayn si accasciò sconfitto contro il bancone, appoggiando la fronte sugli avambracci incrociati. "Louis, per favore?"

Merda. Il fatto era che Louis sapeva quanto Zayn detestasse chiedere qualcosa. Era orgoglioso e testardo e odiava disturbare le persone. Non diceva mai 'per favore' finché poteva evitarlo, quindi. Merda. "Porca puttana... va bene."

Zayn saltò in piedi, ballando attorno a Louis e sorridendo così tanto che Louis si preoccupò che il suo viso potesse spezzarsi in due. Aveva il vago sospetto che il suo migliore amico lo avesse appena fregato.

***

"Ti farà bene," disse Zayn, dandogli un colpetto al fianco mentre camminavano. Louis diede un brusco calcio ad un ciottolo, guardandolo volare via e sparire tra l'erba. "Tutto quel cibo spazzatura ti sta andando dritto sul culo."

"Come osi!" Louis si toccò la natica destra sopra ai pantaloni di tuta, scuotendola. "Questo è un culo di prima qualità. Sei solamente geloso perché tu non ce l'hai."

Una signora anziana passò accanto a loro in quel momento, guardandolo lascivamente con un sorriso non proprio celato.

"Hai visto? Ne vuole un po' anche lei!"

Zayn gli diede una pacca sul sedere prima che Louis potesse sottrarsi ai suoi movimenti da ninja. Zayn era un tipo da culo, lo era sempre stato. "Non posso biasimarla."

"Amico, dobbiamo trovarti qualcuno. Tipo, prima di adesso. Non posso più sopportare questo genere di molestie sessuali," disse Louis, sfuggendo abilmente da un vendicativo pizzicotto sul culo.

"Nessuno è alla tua altezza, Loueh. Sarai sempre il mio preferito."

"Sarà meglio che tu non stia mentendo, oppure potrei esserne davvero deluso."

"Non lo farei mai."

Camminarono in silenzio per un po', finché Louis non poté più trattenersi. "Da quand'è che ti sei fatto prendere da tutta questa cosa Zen, comunque?" ridacchiò tra sé e sé. "L'hai capita? Zen?" Era un fottuto spasso.

Zayn sembrava in disaccordo, se la sua alzata d'occhi doveva essere di qualche indizio. Era la quinta di quel giorno. Non che Louis stesse tenendo il conto o altro. "Ho solo pensato che ti sarebbe potuto piacere provare qualcosa di nuovo. Fare un po' di esercizio oltre al calcio occasionale."

"Lo yoga conta? Quanto potrà mai essere complicato?"

***

Il ridotto angolo di palestra era oscurato da tende scure e pesanti, la luce soffusa si rifletteva sui pavimenti di legno lucidato. Gli altri presenti smisero di girovagare per la palestra e iniziarono a prepararsi, togliendosi le scarpe e srotolando i tappetini. Louis era sicuro al cento per cento che sarebbe stato un successo. Voleva far sentire in imbarazzo Zayn, giusto perché poteva. Cos'era la vita senza il divertimento che traeva dalla competizione, eh?

Si stava sfilando le scarpe quando un ragazzo alto, abbronzato e con i capelli ricci fece il suo ingresso. Louis si sentì improvvisamente felice di aver messo i suoi pantaloni della tuta più seducenti, quelli che si stringevano perfettamente ai suoi migliori attributi.

I Like the Way You Bend for Me, Baby - Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora