24. Passato, presente e futuro

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«Allora, non c'è bisogno che ti dica che siamo tre vampiri in cerca di risposte e che tutti e tre abbiamo una gran voglia di estorcerti informazioni con la forza. Sei tante cose, Nick, ma non sei stupido, perciò parla!» affermai con diplomazia scrutando a tratti Lauren.

Il biondo si guardò lentamente intorno, posando i suoi occhi di ghiaccio su di me e Faith per diverse volte, poi respirò a lungo e sbuffò.

«Cosa volete sapere? In ogni caso, se parlo Mar... cioè Nathan mi ucciderà», confessò Nik attirando l'attenzione di tutti.

«Chi, scusa?» chiese Lauren assottigliando lo sguardo.

«Merda!» esclamò semplicemente Nik con espressione di stizza.

«Nathan prende ordini da qualcuno più in alto di lui, è stato questo tizio a propormi un affare», iniziò a narrare Nik.

«Ero con una ragazza e lei ha avuto informazioni riguardanti una caccia a te, Henry... ben ricompensata. Così ho accettato e ho assoldato alcuni mercenari per darmi una mano, ma la tua amichetta bionda ha pensato bene di far fuori il mio investimento», continuò il mio rivale osservando con rabbia Lauren alla fine del discorso.

Schizzai a velocità vampiro addosso a Nik facendolo cadere con tutta la sedia e tenendolo per il colletto della camicia.

«Con chi cazzo eri? Non stai dicendo tutto, figlio di puttana!» ringhiai sbattendolo al suolo due volte mentre parlavo.

Sharon sussultò e Lauren le mise una mano sul braccio per calmarla. Faith era in silenzio tombale e guardava la scena appoggiata con la spalla conto al muro.

«Ok, maledetto bastardo! Ero con Rachel, la sorella di Rafael», ammise il biondo digrignando i denti.

La sua confessione sorprese un po' tutti, Raf ci aveva detto che sua sorella era morta, era la vampira che aveva trasformato Rob nel 1876.

Alzai il vampiro e lo lanciai al muro per poi dargli un pugno in faccia che lo fece accasciare contro la parete.

«Che cazzo stai dicendo? Quella tizia è morta a Firenze nel 1800!» ringhiai tenendolo per il collo.

Sharon urlò per la violenza del gesto e si coprì le mani col volto. Aveva visto troppo sangue negli ultimi giorni, lei non era abituata, e tutto ciò lo avevo causato io. Sentivo uno strano senso di colpa, ma non mi fermai, avevo bisogno di informazioni.

«È qui che ti sbagli. Rafael è scappato senza cercarla», affermò soffocando Nik e allo stesso tempo trovando la forza di ridacchiare.

Lo sollevai e lo feci volare dall'altra parte della stanza, per poi mollargli un calcio in faccia e mettermi a cavalcioni su di lui tenendolo per il bavero e preparando un altro destro chiudendo la mano in un pugno.

«Dammi le informazioni di cui ho bisogno, pezzo di merda, o giuro che ti riduco così male che ti ci vorranno mesi per guarire, e sai che al massimo ci mettiamo una settimana noi vampiri!» lo minacciai nuovamente assestando il colpo e aspettando di dargliene un altro.

Nik sputò del sangue in terra e mi guardò tossendo.

«Markoos salvò Rachel nel 1876, Nathan aveva chiesto il suo aiuto. I Lama Oscura cercavano Nathan a Firenze, non Rafael o Rachel. Era sulle tracce di tuo padre, voleva consegnarlo a Markoos», iniziò a raccontare di nuovo Nik continuando a sputare sangue.

Lo lasciai dalla camicia e rimasi in posizione di ascolto.

«Prosegui», mi limitai a dire con calma.

«Markoos salvò la vampira da una imboscata dei Lama Oscura e praticamente liberò la città dai cacciatori insieme a Nathan e pochi altri vampiri centenari. Per questo riuscimmo a togliere di mezzo i restanti superstiti qualche mese dopo. Tuttavia, tuo padre si nascose bene, grazie all'aiuto di Lorenzo Marchese. La mia famiglia e i Nardi non erano addestrati per affrontare i vampiri più preparati. I Lama Oscura furono sbaragliati, però, riuscirono a far fuori buona parte delle Guardie di Firenze. Ecco perché la rivolta durò più del dovuto», riprese il vampiro confessando tutto ciò che sapeva.

Ma lo conoscevo bene, c'era sicuramente dell'altro.

Infilai la mia mano nella sua cassa toracica con grande velocità, sentendo il suo cuore pulsare tra le dita.

«Avanti, parla! Cosa sai ancora?» urlai mentre stringevo forte il suo organo vitale.

Lui digrignò i denti.

«Non so più nulla, giuro!» gridò dal dolore Nik serrando i denti.

Sharon si alzò piangendo e tenendosi le mani al petto.

«Smettila! Lo stai uccidendo, ha già detto tutto! Lascialo andare!» urlò la ragazza nella mia direzione.

«Ammazzalo, non ci è più utile», commentò fredda Faith dall'altra parte della camera.

Portai lo sguardo su Nik, non lo avevo mai visto così vulnerabile, quasi frignava per il dolore. Diedi un lieve strattone, assicurandomi di non ucciderlo, almeno per il momento.

«Parlami di Markoos o ti assicuro che l'ultima cosa che vedrai sarà il tuo cuore pulsante!» sibilai senza dare ascolto a nessuna delle due donne.

Lauren non aprì bocca, ma si alzò lentamente avvicinandosi a me.

«Basta! Sei un mostro, hai ucciso Trevor, non ti basta?!» singhiozzò Sharon alle mie spalle.

Nik non era un santo, non lo era stato da umano, ma non sapevo nulla della sua esistenza da vampiro.

«Sei patetico, Henry, ammazzalo. Sono decenni che aspetti questo momento! Ha cercato di violentarmi, ricordi? Mi ha resa ciò che sono, mi ha insegnato a cacciare, a uccidere, e io ho fatto lo stesso con te. Siamo mostri per colpa sua», disse Faith staccandosi dal muro.

«Io... ti amavo, F...» mormorò Nik dolorante e sputando sangue.

«Basta, ti prego!» implorò con voce rotta dal pianto Sharon.

Guardai il mio rivale negli occhi, bastava un semplice strattone per ucciderlo, dopo più di un secolo quel bastardo avrebbe avuto ciò meritava.

Estrassi fuori la mano dal suo petto, completamente insanguinata. Il suo cuore non era tra le mie mani, però.

Lasciai la stanza con mille pensieri per la testa, metabolizzando le nuove informazioni e ragionando sulla scelta che avevo appena fatto.

Ricordi ImmortaliWhere stories live. Discover now