24. Passato, presente e futuro

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Era proprio una bella riunione di famiglia.

Stavo al centro, mentre da una parte e dall'altra c'erano le persone che comprendevano il mio passato, il mio presente e forse anche il mio futuro.

Lauren, Faith, Nicola e infine la povera e spaesata Sharon.

«Vediamo di non ammazzarci a vicenda e manteniamo la calma!» dissi con autorità, anche se in boxer di autoritario avevo ben poco.

«Non prendo ordini da un bifolco in mutande!» affermò Nicola agitando la mano nella mia direzione. Quel tipo aveva preservato i suoi modi di fare del 1800, avrebbe dovuto modernizzarsi un po'.

«Geloso che sia stato ancora a letto con me?» lo provocò Faith con un occhiolino, passandosi la punta della lingua sulle labbra.

«La solita zoccola», sbuffò Lauren roteando gli occhi e lisciandosi i capelli.

«Ringrazia che ho solo questo lenzuolo addosso o ti avrei sbattuta al muro in men che non si dica, stronzetta!» le rispose secca la vampira ringhiando.

«Tu sei brava a farti sbattere, il che è diverso», ghignò infine Lauren.

«Cosa diavolo è questa roba? Una specie di versione vampiresca di Gossip Girl?» asserì per la prima volta Sharon, risultando ironica, ma comunque confusa e spaventata.

Credevo fosse più il voler sdrammatizzare che la fece parlare così.

«Taci tu!» sbottarono all'unisono le vampire smettendo di lanciarsi sguardi di sfida e puntando dritte verso la ragazza umana.

Iniziai a ridacchiare e vidi che Nik faceva lo stesso.

«Che cazzo avete da ridere voi due?» chiesero ancora insieme le due donne, guardando a turno me e il mio acerrimo rivale.

Scambiai uno strano sguardo d'intesa con lui e poi alzammo le spalle simultaneamente sbuffando.

«L'ultima volta che ho controllato non eravamo nel 1876, perciò cerchiamo di tornare al presente», dissi schiarendomi la voce.

«Prima vedi di vestirti che non sei un bel vedere...» esortò Nick alzando un sopracciglio.

«Per me vai benissimo così», affermò maliziosa Lauren.

Faith la fulminò con lo sguardo e io lanciai un'occhiata verso Sharon che sbuffò esasperata.

«Che cazzo ti guardi?» la provocò la mia ex.

«Suvvia, Faith, vi siete separati quanto? Tipo un secolo fa? È giusto che si faccia una vita, lascialo in pace», incalzò Lauren ironicamente.

«Tranquilla, non te lo tocco proprio, non me la faccio con gli assassini, i vampiri o cosa diavolo siete tutti quanti voi», sbottò la ragazza stringendosi tra le braccia.

Avrebbe voluto scappare e non tornare mai più, la sensazione che ricordo provai nel vedere Rafael mordere Faith e uccidere i due uomini nel vicolo, nella lunga notte di Firenze dove tutto ciò era cominciato.

Convenni che era il caso di vestirci e poi discutere su cosa fare con Nick e Sharon. Contenere la rivalità tra Lauren e Faith non era per nulla semplice, insomma non bastava un Antico a darmi la caccia per sacrificarmi in un rituale, ci volevano pure il passato e il presente che si mischiavano in un momento in cui era in bilico il mio stesso futuro.

Indossai velocemente una t-shirt grigia e una tuta nera con strisce bianche, mentre Faith rimise gli abiti della sera prima che erano sparsi per la mia camera. Io ero sulla poltrona che utilizzavo solitamente per i pochi attimi di relax che riuscivo ad avere nella mia movimentata esistenza. Lauren e Sharon erano sedute vicine sul divano di fronte a me, mentre Nick era su una sedia al centro. Infine, Faith era addossata al muro nel caso il vampiro avesse cercato di scappare.

Ricordi ImmortaliWhere stories live. Discover now