Capitolo otto

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Durante il tragitto Denki e Hanta parlarono allegramente con Ochaco per cercare di alleggerire la tensione. Tenya intervenne solo per redarguire i due ragazzi e gestire i vari argomenti secondo un ordine ben preciso. Shoto rimase tutto il tempo sulle sue, annuendo e rispondendo ogni tanto quando era richiesta apertamente la sua opinione. Katsuki era a capo di quella assurda combriccola e si occupava di dare ordini insultando o sbraitando verso Izuku e Kirishima che non vedevano l'ora di avere la loro conversazione ma si costringevano a rimanere in silenzio.

"Dove hai trovato questo tizio diviso a metà?" chiese Bakugou sospetto ad un tratto affiancando il verde che fino a quel momento sembrava essere su un altro mondo mentre mugugnava tra sé e sé.

"Si è unito spontaneamente al gruppo. È un borghese di un villaggio del sud-ovest scappato dal padre. Non ho mai approfondito nei suoi affari di famiglia" disse piano Deku per non farsi sentire.

"Faccia tonda e quello con gli occhiali storti, invece?" chiese ancora il biondo spostando lo sguardo sulle due figure citate che nel mentre discutevano amichevolmente tra di loro.

"Ci siamo incontrati tutti in un accampamento a sud del fiume Samui. Volevamo aiutare i Ribelli di quella zona e ci siamo proposti come arcieri e guerrieri. Non so molto del loro passato" spiegò brevemente il verde.

"Sei migliorato con l'arco?" chiese serio il giovane a bruciapelo.

"Sì, ho avuto un buon maestro!" sorrise il ragazzo con le lentiggini.

"Voi due come vi conoscete?" chiese Kirishima curioso intromettendosi nel discorso.

"I nostri villaggi erano vicini: situati sulle sponde opposte del fiume Yūjō. Io e Kacchan giocavamo sempre insieme perché i suoi genitori oltrepassavano spesso il corso d'acqua per addestrare i giovani col tiro con l'arco o il combattimento corpo a corpo. Kacchan mi ha insegnato come impugnare un arco o scoccare una freccia. Era il più bravo in tutto, un modello da seguire per tutti i bambini come me. Persino i vecchi della sua tribù pensavano che sarebbe diventato il più forte combattente di tutta Shiken!" incominciò Midoriya.

"A causa dei Nobili" continuò Bakugou spostando un ramo e facendolo arrivare in faccia a Kaminari.
"Due anni fa il villaggio di questo cespuglio verde è andato a fuoco"

L'intero gruppo nel sentire quelle parole si rabbuiò è un velo di pesantezza scese su tutti loro. Persino Denki smise di lamentarsi contro il biondo.

"Abbiamo perso tanta brava gente" disse pensieroso Izuku guardando verso l'alto.
"Gli arcieri e i combattenti fecero di tutto per non far avanzare l'armata nemica" dichiarò smettendo improvvisamente di parlare.

"Fortunatamente, ci riuscirono" proseguì Bakugou al posto dell'altro vedendolo in difficoltà.
"Riuscirono a respingerli tutti e quei bastardi non oltrepassarono il fiume. Tuttavia, le perdite furono talmente elevate che il suo villaggio si fuse al mio. Non l'ho più visto da quel giorno. Pensavo fosse morto in battaglia dato che non si è più fatto vedere da allora" continuò guardando storto il ragazzo con le lentiggini.
"Sentivo di dovermi allenarmi più duramente per poter battere quei vigliacchi. Decisi che l'avrei fatto da solo senza l'aiuto di nessuno. Aiutai solamente a costruire una specie di barriera attorno il villaggio e poi mi dileguai lasciando tutti. Passai cinque anni in giro per il continente, incontrando persone, imparando nuove arti e sostenendo il mio popolo. Ma poi mi richiamarono a Tamaka e quando arrivai il villaggio fu attaccato" concluse il biondo rimanendo anche lui in silenzio.

"Tutta colpa di quei Villain!" strinse i denti Kaminari.

Una volta arrivati all'accampamento gli amici di Izuku furono scortati da Hanta e Denki da Recovery Girl per curare le ferite e le ustioni.

Nobili e Ribelli -Kiribaku/Bakushima-Where stories live. Discover now