Capitolo due

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"Chi sei?" chiese freddo il giovane con sguardo arrabbiato.

"Forse questo ve lo dovrei chiedere io!" sorrise il rosso guardando incuriosito i due estranei.

"Sei un Nobile? Una spia?" domandò ancora, inquisitorio, il biondo cercando di raggiungere il pugnare nella sua cintura.

"No, non so di cosa stai parlando" disse l'altro spostando lo sguardo sulla mano del biondo facendo arrestare immediatamente il suo movimento. "Non sono niente di tutto ciò. Spia? Nobile? Non sono niente di simile" sorrise "La bimba..." disse poggiando i suoi occhi oltre la figura del ragazzo. "Ha bisogno di cure" continuò uscendo dalla stanza e tornando con delle erbe curative.
"Tranquilli, non mordo, mettetevi comodi!" disse ridacchiando e sedendosi a gambe incrociate sul terreno e iniziando ad armeggiare con degli strani liquidi.

Con riluttanza il maggiore prese la piccola per mano e la condusse verso quello strano ragazzo rimandando, tuttavia, a debita distanza. Si mise a sedere continuando ad osservare con sospetto e molto attenzione ogni movimento dell'altro.

"Così dovrebbe andare" sospirò asciugandosi un leggero velo di sudore.

Bakugou pensò che si fosse impegnato veramente a giudicare dall'espressione soddisfatta che aveva in volto.

"A te!" porse lo strano liquido alla piccola che con un po' di paura guardò nella direzione del biondo che annuì leggermente con la testa.
Mentre la bambina beveva quella sostanza il rosso preparò qualcos'altro e lo porse al giovane.

"Questo invece è il tuo-" disse lo strano individuo guardando il ragazzo negli occhi.

"Io non ho bisogno di quella roba!" distolse lo sguardo l'altro.

"Ma... Hai dei graffi su tutto il corpo" dichiarò confuso il ragazzo.

"Ho detto che non ho bisogno di aiuto" rispose brusco il fumantino.

A quelle parole più dure rosso ritirò il bicchiere poggiandolo a terra.

"Scusa, non volevo essere insistente" sussurrò il padrone della casa.
"Come ti senti?" chiese alla bimba che aveva finito di bere la sua medicina.

La piccola nel vedere i grandi occhi del ragazzo puntati su di sé abbassò subito la testa per fissare imbarazzata il pavimento.
"M-meglio" rispose con un filo di voce.

"Ne sono felice" esultò il giovane alzandosi da terra. "Se non avete altro luogo dove andare potete restare qui!" propose ancora.

"Assolutamente n-"

Le parole di Bakugou morirono in gola quando la bambina iniziò a tirargli il mantello che aveva sulle spalle.

"Cosa?" chiese con poca gentilezza.

La piccola gli bisbigliò all'orecchio mentre il rosso li guardava confuso.

"Tsk, hai ragione" dichiarò sconfitto l'altro finita la bizzarra chiacchierata. "Quindi, per te è un problema se restiam-"

"Certo che no! Venite vi mostro dove dormirete!" urlò felice il giovane. "Questa capanna è molto piccola" ammise con una mano dietro la nuca.

"Dopo questo corridoio la vostra stanza è quella a destra e il bagno a sinistra" disse indicando le uniche due porte che effettivamente si ergevano in quella dimora.

"E tu dove dormirai?" chiese il biondo con il suo solito tono menefreghista.

"Qui!" rispose semplicemente facendo qualche passo indietro.
"Una coperta ed è fatta!" dichiarò allungando i lati della sua bocca in su.

"Non lo trovo gius-"

"Avete fame?" domandò il rosso interrompendo sul nascere il discorso.

La bimba annuì.

Nobili e Ribelli -Kiribaku/Bakushima-Where stories live. Discover now