Capitolo 45

16.5K 477 34
                                    

Dopo aver presentato a mio padre, Dominik, ne è rimasto sconvolto. E come se non bastasse ha ripuntato la pistola verso Dom, ma io mi sono messa davanti dicendogli di smettere.

"Papà, scusa se te lo dico ma...non  credo tu sia nella posizione di dirmi con chi uscire, okay? E abbassa quella pistola!"

Finalmente mi ascolta e fa ciò che ho detto. Però continua a guardare in malo modo Dom, che lo ricambia. Questa sfida di sguardi è imbarazzante, almeno per me.

Non so proprio che fare, ma quando decido di andare in direzione di Dom, qualcuno appare alle sue spalle e gli punta la pistola dietro la nuca.

"Non ti muovere o ti uccido" dice quest'ultimo. Mi sposto di lato per vedere chi sia e trovo Sean con uno sguardo serio e con l'intenzione di sparare veramente.

Dom dal canto suo non si scompone. Fa un ghigno divertito e poi si volta di scatto, prende la pistola dalle mani del ragazzo. Poi gli prende il braccio e glielo piega dietro la schiena e lo sbatte con la faccia al muro.
Si avvicina al suo orecchio e gli sussurra: "Troppo lento. Se pensavi che avresti potuto fregare uno del mio calibro ti sbagli di grosso."

Sean sussultà di dolore mentre Dom si allontana e si sistema la giacca. Lentamente si avvicina a me e mi fissa con occhi piedi di desiderio, non posso far altro che controcambiare il suo sguardo.

"Che ci fai qui?" Mi avvicino a lui mettendogli le mani sul petto e accarezzandolo.

"Sono venuto a riprenderti. Le acque dopotutto si sono calmate da un bel po'." Mi prende la mano nella sua- che per la cronaca è il doppio della mia- e ci lascia un piccolo bacio che mi fa venire i brividi lungo tutta la schiena. Lo osservo incantata, i tratti della sua mascella contornati da un leggero filo di barba scura, lo rendono davvero sexy. I suoi occhi così freddi come il mare d'inverno e così ipnotici, per me ormai sono diventati un posto caldo e accogliente. Continuiamo a fare questo gioco di sguardi finchè mio padre si schiarisce la gola e ci fa tornare con i piedi per terra.

"Ehi Dom, di là non c'era nessuno. L'ha trovata? Oh, ecc- Ally! Ti sei tinta i capelli di blu? Stai bene ragazza, i miei complimenti"  Mike entra nella stanza mettendo via la sua pistola con un bel sorriso di sollievo stamoato in volto. Saluta tutti con un cenno della mano, e mi fa l'occhiolino mentre Dom scuote la testa disperato.

"Chi cazzo sono questi qui?!" Si intromette Sean e solo ora mi ricordo della sua presenza.

"Dovreste andarvene prima che vi faccia fuori." Continua.

Roeto gli occhi al cielo. Dom si volta verso di lui e gli risponde: "Ragazzo, se non vuoi che ti spezzi le ossa chiudi la bocca."

Sean fa per controbattere ma papà lo frena. "Okay, Sean sta calmo. Sono amici di tua sorella."

"Cosa?"  Chiediamo io, Dom, Mike e Sean all'unisono.

"Woo, calma. Intendo dire che siete fratellastri, cioè figli miei ma con madri diverse." Ci rassicura mio padre aprendo le mani e scuotendole. Tiro un sospiro di sollievo.

"Comunque papà, io non accetto. Mi dispiace ma non posso farlo, e ora se non ti dispiace vorrei stare con Dom e Mike. Hanno fatto un lungo viaggio solo per venire a salvarmi."

Mi incammino verso la porta e uscire ma, mi blocco. Mi giro verso mio padre e vado ad abbracciarlo. Ne rimane sopreso e dopo essere tornato in sè ricambia l'abbraccio.

"Grazie papà. Grazie a te ho capito che cosa io voglio farne della mia vita" lo guardo dritto nelle iridi e gli sorrido dolcemente, lo stringo forte un'ultima volta e poi faccio cenno ai ragazzi di andare.

Escape Where stories live. Discover now