Capitolo 19

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Mi sveglio di scatto, mi guardo intorno e a mala pena riesco a distinguere in quale stanza mi trovi, ma grazie alla grande vetrata alla mia destra riesco a capire che sono nella stanza di Dominik.

Guardo verso il paesaggio esterno e vedo il cielo oscurato da nubi grigie che di notte diventano nere. Ogni tanto c'è qualche lampo mentre piove.

Sento la sua mano nella schiena. Mi volto verso di lui, è mezzo addormentato. Capisco che mi sta comunicando di rimettermi a dormire. Mi sdraio vicino a lui facendo in modo che i nostri visi siano a due millimetri di distanza.

Rimango ad ammirare il suo viso per un tempo indefinito, è davvero bello. Certo di solito anche a distanza di chilometri si capisce che è un bell'uomo. Ma visto da così vicino mentre è addormentato è davvero una cosa molto bella e tenera.

Apre lentamente un occhio e un sorriso si forma sulle mie labbra. Anche lui sorride come me, si avvicina di poco e mi da un bacio a stampo sulle labbra, uno sulla punta del naso e uno sulla fronte.
In risposta tendo le braccio verso di lui e lo attiro a me. Gli faccio poggiare la testa sul mio petto e intanto una sua mano va a finire nel mio gluteo.
Chiudo gli occhi e mi addormento sentendo il respiro di Dom accarezzarmi la pelle del petto.

Apro lentamente gli occhi e mi stiracchio.
Ancora assonata mi metto seduta. Mi strofino gli occhi e vedo che il posto di fianco al mio è vuoto.
Dom non è a letto, chissà dove sarà?

Una porta si apre ma non è quella della camera ma bensì del bagno. Quello che vedo mi lascia a bocca aperta. L'uomo dagli occhi di ghiaccio è in piedi davanti a me nudo, con un solo asciugamano indosso.

È così dannatamente bello. Con gli occhi lo ispeziono tutto, parto dal basso. Si nota una leggera protuberanza nell'asciugamano, poi salgo con lo sguardo e rimango ad osservare i suo addominale e la V che finisce dentro l'asciugamano. Mi mordo un labbro e poi risalgo sempre più su, il suo petto è bello e ampio con qualche gocciolina che scende giù e va a finire all'interno dell'asciugamano. Infine lo guardo in volto.
Alcune goccioline cadono dai capelli e vanno a finire in viso.

Mi guarda con intensità e non posso far altro che diventare rossa e distogliere lo sguardo dal suo.

Si avvicina al letto e si siede sul bordo di esso. Intanto prende un'asciugamano appoggiato sul letto, che noto solo ora, e inizia ad asciugarsi i capelli.
Mi porto le ginocchia al petto e intanto fisso l'uomo seduto davanti a me. Ora che ci penso la villa è troppo tranquilla. Insomma da quando sono qui non ho ancora visto Marie

"Dom" lo chiamo.

"Mmh?"

"Dov'è Marie? Non l'ho vista da nessuna parte. Le è successo qualcosa?" Domando preoccupata.

"No tranquilla. L'ho solo mandata in vacanza, sai anche lei ha una famiglia."

Annuisco anche se so che non può vedermi.

La mattinata passa veloce. Non ho più chiesto a Dom che cosa abbia fatto ieri sera in quel posto, eppure qualcosa mi dice che se glielo chiedessi finirei nei guai.

Sto per sedermi su una poltrona nel enorme soggiorno ma quello che accade dopo è sconvolgente.
Sentiamo un leggero tonfo vicino alla porta finestra che da sul giardino. Ci voltiamo entrambi verso essa e vediamo un piccolo oggetto cilindrico nero che rotola nel pavimento.

Istintivamente vado verso Dominik che tira fuori una pistola. Dopo qualche breve secondo inizia ad uscire il fumo fuori.
"Stammi vicina" afferma lui.

Faccio come dice e intanto con la manica della maglia mi copro la bocca e il naso. L'uomo al mio fianco fa lo stesso mentre alza il braccio con la pistola.
Il fumo si espande in tutta la stanza mentre mi stringo sempre di più a Dom, che inizia ad indietreggiare.

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