22° Capitolo

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Uscí dalla stanza con pantaloni, canottiera e un mantello seguita da Iuta, vestita nello stesso modo. Percorremmo i corridoi verso la stessa uscita da cui ero scappata io la prima volta, per andare alla festa della mia migliore amica.

Proprio quando stavamo per entrarci  una barriera di luce opaca ci bloccó. Ci voltammo: c'erano mia madre e mio padre che sprecavano le loro forze a fare una barriera che non gli riusciva bene.

-Dove credi di andare Aranel? Ancora dal tuo principino?- sbraitó mio padre. Io li guardai impassibile, stare con Ciel e il popolo del buio non solo mi aveva rafforzato enormemente ma aveva indurito anche il mio carattere, ora mi accorsi che mio padre e mia madre, il Re e la Regina erano piú deboli di me.

-Esatto- risposi. Concentrai entrambe le mie energie sulla punta dell'indice destro e vidi dalle loro facce che gli occhi avevano cambiato colore, poi, appoggiai la punta al vetro e battei leggermente scaricando sulla barriera una minima parte di energia. La barriera di frantumó al primo al primo colpo.

Sentí Iuta prendermi per un braccio

-Forza scappiamo prima che si riprendano dallo stupore-

ma non avevo intenzione di lasciarli liberi. Feci roteare una mano per poi chiuderla a pugno e di conseguenza una barriera nera e impenetrabile imprigionó entrambi i miei genitori.

-Questa è una barriera- dissi con un piccolo sorriso di scherno.

Attraversai la porta e il corridoio che davano al giardino con Iuta di fronte a me e...

Lo spettacolo che vidi fu sconcertante. Ovunque c'era cenere, fuoco e cadaveri a terra, gli alberi del giardino ora erano ridotti a piccoli rametti sparuti e il terreno era nero e polveroso quando un tempo era stato verde e rigoglioso.

Mi voltai verso Iuta e la vidi che piangeva silenziosamente. Le presi una mano e gliela strinsi, in silenzio. Avrei tanto voluto piangere anch'io per il vuoto che sentivo nel petto dato dall'assenza di Ciel, che si era portato via metá del mio cuore, per aver intrappolato i miei genitori senza batter ciglio e per il disastro che incombeva davanti ai miei occhi. Ma non potevo piangere dovevo andare a combattere e trovare Ciel e risitemare le cose.

Incominciai a correre trascinandomi dietro Iuta che ancora piangeva. Correvo in direzione delle grida e degli scoppi che si sentivano. Attraversammo tutto il quartiere dei nobili con le case mezze distrutte. Intanto sentivo che la ferita alla schiena si era riaperta e sanguinava, non faceva tanto male ma dava fastidio.

Ci si paró davanti una specie di lumaca nera grande 5 metri che ci ringhió contro. Iuta subito si paró di fronte a me e accese due fuochi in entrambe le mani. Ma non c'era bisogno di combatterlo, sapevo come fare. Spostai la mia amica e mi avvucinai al lumacone ignorando gli avvertimenti di Iuta.

Lasciai che il mio corpo fosse pervaso dalle due energie e quindi che i miei occhi cambiassero colore. Fissai intensamente il lumacone e questo dopo un pó abbassó la testa e indietreggió, lasciandoci passare.

Successe la stessa cosa con altri tre mostri. Arrivammo al campo di battaglia dove combattevano tutti. Luce e Buio che si scontravano uccidendosi a vicenda. Questo contribuí a straziarmi ancora di piú il cuore. Attraversai il campo senza muovere un dito, guardando con rabbia chiunque osasse attaccarmi. Tutti indietreggiavano spaventati.

Io volevo combattere con una persona precisa. Il solo pensiero mi faceva tremare di rabbia. Sentivo la sua aura e infatti eccolo lí che uccideva cinque soldati del buio contenporaneamente.

-McMilian!- urlai. L'interessato si voltó e sorrise con scherno

-Oh, ma guarda, la principessina è un pó arrabbiata- lo incendiai con lo sguardo, al chè almeno dieci soldati scapparono ma non ci feci molto caso. Lui mi corse incontro puntando allo stomaco con un pugno. Io piegai le gambe divaricandole una avanti e una indietro e parai con una mano il suo pugno, senza muovermi. Continuavo a guardarlo negli occhi.Non avevo piú nessun controllo, era sua la colpa del mio allontanamento da Ciel, solo sua, e per questo doveva pagare.

Ciel's p.w.

La battaglia era cominciata e io mi  trovavo nel centro tentando solo di difendermi e non uccidere nessuno. Pensavo a proteggere i miei fratelli e intanto con la mente la cercavo. Ma non sentivo niente e per questo pensavo al peggio. In quel momento peró alcuni soldati mi corsero accanto scappando, non calcolandomi e cosí molti altri. Corsi nella direzione da cui scappavano. Solo allora la sentí. Un'energia potentissima che ti vibrava nelle vene come delle casse che pompavano musica a tutto volume. Era un'energia che conoscevo molto bene.

Finalmente la vidi.

Emanava potere e rabbia da tutti i pori con i capelli lunghi e ramati al vento e un occhio oro e uno argento che bloccava con facilitá tutti gli attacchi del generale. Era bellissima proprio perchè incuteva timore.

Sapevo perchè era cosí arrabbiata, potevo capirlo e lo ero anch'io. Tentai di avvicinarmi ma la sua energia me lo impediva.

Aranel! provai a chiamarla ma la sua mente era occupata da sola rabbia e non mi ascoltava. Ora lei lo stava attaccando con una serie di colpi ripetuti alla testa. Probabilmente facevano mooolto male. In pochi minuti era svenuto e rischiava di morire dissanguato. C'era il suo sangue ovunque. Anche lei era ferita e molto ma sembrava non accorgersene, ed era questo che mi preoccupava. Se non sentiva il dolore allora non sentiva nemmeno se arrivava al limite. Dovevo fermarla. Subito.

Mi incamminai verso di lei fondendo la barriera di energia con poca facilitá e intanto continuavo a ripetere il suo nome ma invano. Finalmente arrivai ad un metro da lei. La guardai negli occhi e la presi per le spalle fermando i suoi colpi al generale. Con il respiro affannato appoggiai la fronte alla sua. Sembrava una bambola: inerme e senza vita.

Dopo qualche minuto i suoi occhi ritornarono del verde che tanto amavo e una lacrima le scivoló giú dalla guancia e mi abbracció forte buttandomi le braccia intorno al collo e il viso nell'incavo. Era tornata per fortuna.

Aranel's p.w.

Sentivo una voce familiare che mi chiamava, ma era tutto buio. Il mio corpo sembrava incontrollato. McMilian era ormai dissanguato per la successione di non so quali colpi, ma io vedevo solo rabbia.

Poi due occhi turchesi entrarono nel mio campo visivo e capí che dovevo controllarmi. Lottai ritirando tutta l'energia ma faceva male ed era tanta. E poi ci riuscí. Sentivo la fronte di Ciel sulla mia e sentivo che aveva il fiatone. Quanto aveva faticato?

Mi concentrai su di lui con tutta me stessa pensando che finalmente ora eravamo insieme.

Tornai normale. Una lacrima mi scese e mi lanciai addosso a Ciel abbracciandolo stretto stretto.

Oh Aranel, non sai quanto mi sei mancata, pensavo che ti avessero fatto qualcosa di male mi sussuró Ciel nella mente

Anche tu

Ci staccammo quel tanto che bastava per guardarci. I suoi occhi mi dicevano tutto: era sollevato dopo una lunga agonia e ora era finalmente felice. E se lo era anche lui lo ero io.

Anche tutto sporco di fulliggine era bellissimo e mi provocava il batticuore anche solo osservarlo. Allora finalmente me ne resi interamente. Non avevo una semplice cotta.

Ti amo gli sussurai.

Lui sgranó gli occhi e fece un sorriso dolcissimo

Posso farti vedere cosa ne penso io? mi chiese. Io annuí incuriosita, mi sentivo molto stanca ma volevo sapere cosa aveva da farmi vedere. E in un attimo le sue labbra erano sulle mie. Mi trovai a ricambiare. Oh, non credo che ci sia mai stato un bacio piú dolce di quello. Le sue labbra erano morbide e sembravano una droga. Ne volevo ancora e ancora. Sembrava fossero fatte per stare sulle mie.

Spazio autrice:

Ehiiiii

Ecco la fatidica parte del bacio!! È stato strano perchè io non sono un'esperta per cui ho dovuto basarmi sulla mia esperienza letteraria. Scrivetemi se pensate che possa aggiungere qualcosa e se devo aggiungerci la lingua ;)

Abbraccio

Salla

Light and DarkWhere stories live. Discover now