10° Capitolo

278 16 5
                                    

Nel tragitto dall'osservatorio alla mia camera Ciel mi fece un sacco di domande sui miei gusti e le mie aspirazioni. Ad alcune rispondevo immediatamente ad altre mi ci voleva un pó di piú. Arrivati davanti a camera mia non ero pronta a lasciarla andare.

-Ti vá di entrare?- chiesi

-Non vuoi dormire?- nei suoi occhi blu leggevo curiositá e speranza che peró non sapevo decifrare.

Mi voltai ed entrai in camera sedendomi sul letto appena rifatto da qualche fantasma. Lui si sedette vicino a me appoggiando i gomiti sulle ginocchia

Ho un sacco di domande da farti gli dissi col pensiero

Ah si? rispose ironico Spara

Ok, se sei un fantasma si suppone che tu sia morto. Come sei morto? Appena feci quella domanda un dolore impressionante si fece strada dentro di me, soffocandomi.

Sono morto due anni fa, per mano di mio padre Sobbalzai.

Tuo padre? Come puó un padre uccidere suo figlio?! strillai nella sua mente

Aspetta lasciami spiegare! Ti ricordi il lago dove ci siamo incontrati la prima volta?

Si... Non capivo dove volesse arrivare

Ecco, quello é un confine. Io due anni fa lo superai.

Anch'io ho superato il confine. Che c'è di male?

È proprio questo il punto. si mise le mani tra i capelli, disperato Ho paura che da un momento all' altro ti portino via da me, e chissá quale punizione ti infliggeranno una volta tornata. Rimasi in silenzio, avrei tanto voluto consolarlo e passargli una mano tra suoi morbidi capelli, ma non lo feci.

E poi cosa successe?

Mia madre, disperata cercó un nodo per riportarmi in vita. Vedi, da noi esistono delle incontrollate e automatiche classi sociali dove i fantasmi ne sono alla base spiegó

Ma era anche il modo piú veloce per resuscitarmi. Sai, non è cosí male essere un fantasma disse ridacchiando

Perché?

Perchè mi conferisce, oltre all'incredibile forza tipica della famiglia reale, un udito mooolto sviluppato e piú poteri. Sapevo dove voleva arrivare con quello sguardo malizioso.

Non pensarci nemmeno a provare a sbirciarmi mentre sono in bagno! urlai nella sua testa. Gli diedi un pugno sulla schiena e lui rise. Ritornai di colpo seria.

Magari avessi qualcuno che farebbe di tutto pur di riportarmi in vita. Sei molto fortunato. Mormorai sconfitta. Lui per la prima volta si giró a guardarmi addolorato. I suoi occhioni blu riflettevano le mie emozioni in quel momento.

Perchè dici questo?

Diciamo che nel mio popolo non sono molto amata per colpa dei miei poteri da niente

A me non sembrava che i tuoi poteri fossero da niente! Mi hai salvato la vita Aranel! Io non ho mai visto poteri del genere!

Non importa! Io lí non sono minimamente considerata vengo odiata da tutti solo perchè ho una corona in testa senza meritarmelo. sussurrai. Lui mi prese una ciocca di capelli e se la arrotoló al dito guardandola.

-Come possono odiare tutto questo?- chiese ad alta voce. Lo disse con una tenerezza che per poco pensai che avesse ragione e me lo domandai anch'io. Alzai lo sguardo incontrando i suoi occhi, mi stavo imbarazzando ma mi costrinsi a pronunciare delle parole che prima non sarebbero mai uscite dalla mia bocca:- Resta con me- dissi. Lui sgranó gli occhi per la sorpresa e sorrise.

Mi distesi da una parte del letto e lo guardai mentre faceva altrettanto. Ci guardammo intensamente. Una persona da fuori non sarebbe riuscita a capire che stando in silenzio, senza parlare ci stavamo dicendo tantissime cose.

Mi voltai ed incominciai a parlargli di mio nonno. Non ne avevo mai parlato con nessuno e lui lo capí. Mentre parlavo mi prese la mano e incominció a massaggiarmi le dita, dolcemente.

Poco dopo ci addormentammo, insieme, nella stessa posizione, con le mani allacciate.

Quella serata era stata il simbolo della nostra unione.

Salveeee

Scusatemi per il ritardo!

Come vi sembra? Vi piace? Questo è stato un capitolo molto romantico non vi sembra? Cosa pensate che succederá? Lo scoprirete

Ciaoooo

Salla

Light and DarkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora