Chapter 25 - It will be dangerous!

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L'allarme era scattato e i quattro branchi si erano immediatamente mobilitati per rispondere al richiamo.
Stava per succedere. La guerra era arrivata.
Aidan scattò immediatamente quando udì gli ululati dei suoi compagni.
Il momento tanto atteso era arrivato e la sua sete di sangue raggiunse livelli altissimi, livelli che non aveva mai toccato prima.
Quello era il giorno del giudizio, il giorno della svolta.
Adam sarebbe crepato sotto le sue zanne e avrebbe capito contro chi aveva osato schierarsi.
Avrebbe rimpianto amaramente il giorno il cui aveva ucciso Michael Boswell.
<<Ulrik!>> urlò Aidan a squarciagola, mentre correva come un pazzo fuori dalla casa branco.
Si fermò qualche secondo davanti al portone, nello spiazzo sterrato, dove centinaia di lupi procedevano a trasformarsi e a correre furiosi dentro al bosco, dove la battaglia urlava funesta e l'odore acre del sangue si percepiva forte e intenso.
L'Alpha calciò via le se sue scarpe e tolse la maglietta, esponendo la sua pelle all'aria gelida di un quasi inverno.
Io suo respiro era mille volte più veloce del normale e il suo battito cardiaco era accelerato notevolmente. L'adrenalina e una rabbia cieca gli scorrevano nelle vene coma lava incandescente, offuscandogli la vista.
I suoi occhi diventarono di un color rubino lucente, risplendendo di luce propria in quel caos.
Iniziò a correre freneticamente. I suoi piedi nudi solcavano il terreno freddo, insensibili alle foglie secche e i ramoscelli appuntiti che graffiavano la sua pelle.
Aidan provava delle emozioni incontrollabili, era una bestia senza sensi di colpa e rimorso, che mirava a un solo obbiettivo, uccidere tutti quei lupi.
Si liberò in un ringhio che somigliò tanto ad un ruggito.
Quel suono riverberò nel bosco, facendo rizzare le orecchie a tutti. Proprio come un leone nella savana, Aidan stava rivendicando il suo ruolo di re. Persino le fronde degli alberi tremarono dinnanzi a tanta potenza e supremazia.
Con un balzo a dir poco animalesco, si librò per aria e fu proprio lì che assunse la sua vera forma.
Si mostrò in tutta la sua grandezza e in tutto il suo splendore. La sua maestosità riusciva a spiccare anche in una situazione del genere.
Atterrò sulle zampe e sfruttò quello slancio per iniziare a correre più veloce, verso il cuore del bosco, dove Adam lo stava aspettando per la resa dei conti.
Non vedeva l'ora di rotolarsi nel suo sangue e di sporcare la sua pelliccia con il suo sangue, di sentire il sapore di quella vittoria che tanto cara gli era costata. Ululò, senza un preciso motivo. Forse era l'euforia che ogni volta lo accendeva in quelle situazioni. L'euforia per la vittoria.
L'euforia per il sangue buttato del nemico.
Avrebbe tanto voluto ghignare e mostrare il suo sguardo sadico al mondo, descrivere cosa avrebbe fatto con i resti di Adam, ma non poteva farlo in forma di lupo.
Continuò a correre, a capo del branco che lo aveva seguito.
Non ci mise molto a trovare il 'campo di battaglia... l'odore della morte e del sangue impregnava già l'aria con il suo stampo vomitevole e i ringhi dei lupi potevano udirsi dal limitare degli alberi.
Ringhiò e si buttò nella mischia.
Vide che alcuni lupi erano già riversi a terra, morenti con le gole sgozzate e gli occhi rivolti al cielo. Vitrei e privi di ogni tipo di scintilla di vita.
Avrebbe lottato anche per loro, per tutti coloro che avevano perso la vita in nome di un pazzo che aveva sfidato l'impossibile.
Un Lupo caricò nella sua direzione e lui non si tirò affatto indietro.
L'avversario gli sbatté addosso, come se andasse contro un muro.
Aidan lo accolse con le fauci spalancate e lo morse alla giugulare. Un guaito gli arrivò alle orecchie.
Nessun dispiacere, nessun rimorso.
Nel suo cuore c'era paura per una sola persona: Ava.
Strattonò quel rifiuto della natura e sentii i muscoli strapparsi sotto la sua presa mortale.
Lo lasciò andare e lo vide volare dall'altra parte del campo, sbattendo contro un albero che si piegò sotto il suo peso. Quel lupo non si rialzò più.
Si leccò il muso, assaporando il sapore del suo sangue e riprese la sua corsa.
In tutto quel caos il suo pensiero correva ad Adam. Non lo aveva ancora individuato e fremeva all'idea di ucciderlo.
Nessuno doveva mettersi tra lui e il suo obiettivo, nessuno doveva azzardarsi.
Ringhiò e caricò contro un altro lupo.
Il suo pelo grigio era sporco di sangue, e dalle sue zanne ne colava ancora in abbondanza. Il lupo gli ringhiò contro, ma nemmeno quella volta si impressionò.
Attaccò per primo, saltandogli addosso e mordendolo alla spalla.
Il lupo si scansò e il colpo non fu efficace come sperato. Lo attaccò, ma Aidan era troppo veloce per un colpo così prevedibile.
Lo artigliò al viso, affondando nel suo occhio sinistro. Il lupo ai contorse e ululò dal dolore, saltando a sua volta all'indietro per scansarsi.
Povero malcapitato. Pensò Aidan.
Decise di farla finita e di smetterla di giocare. Doveva conservare le energie.
Uccise anche quel lupo senza pietà.
Andò avanti in quel modo per molto tempo, il sole stava tramontando quando si accorse che la sua pelliccia era praticamente rossa e non più bianca.
In quel momento sembrava lui un Lupo della morte.
La temperatura si era abbassata di molto al calar del sole, anche se lui non sentiva quel cambiamento sotto la sua pelliccia.
Dopo aver ucciso l'ennesimo lupo quel giorno, si guardò intorno, colpito da una strana sensazione al petto.
Un guaito attirò la sua attenzione. Si girò di scatto in quella direzione, vedendo come un Lupo dagli occhi rossi simili ai suoi stava per azzannare Fabian alla gola.
Il lupo dal pelo marrone era steso a terra, sovrastato dalla figura di quello che Aidan riconobbe come Adam.
L'ira s'impossessò del suo corpo come non lo aveva mai fatto prima.
Ci vide rosso dalla rabbia. Il sangue pompava nelle vene a velocità disumana e nella sua mente si ripeteva una sola parola: uccidilo.
Ringhiò e partì alla carica  come un toro scatenato.
Forse era arrivata l'ora. Già pregustava il momento il cui avrebbe sentito il collo di Adam emettere un sonoro e violento 'crack' e la vita scorrergli via dal corpo come acqua da una fontana.
Però calcolò male i tempi. Qualcosa nel suo magnifico piano di morte, era andata storta.
Non fece in tempo a raggiungerli...
Adam, guardandolo fisso negli occhi, squarciò la gola di Fabian, facendolo cadere a terra in un inutile involucro senza vita.
Aidan vide tutta la sua vita scorrergli davanti agli aglio occhi.
Fabian! Avrebbe tanto voluto urlare.
Suo cugino... suo cugino non poteva essere morto.
Adam non poteva averlo ucciso e basta.
Il vigliacco, dopo aver tolto la vita al giovane lupo, si nascose fra gli altri lupi, riprendendo la battaglia come se niente fosse.
Sapeva che non era il momento di battersi con Aidan. Non ancora.
Lo voleva stravolto e allo stremo.
Aidan si avvicinò di corsa al corpo inerme del cugino, toccandolo con il muso.
Guaì, cercando di spronarlo.
Ma Fabian non reagiva.
Lo colpì leggermente con il muso, spostando solamente la sua testa di lato e non ottenendo nessun altro risultato.
Fabian...
Ululò da dolore, come non aveva mai fatto prima.
Aveva sentito come un buco nel petto.
Forse non lo aveva mai dato a vedere, o forse non glielo aveva mai fatto capire.
Ma lui voleva bene a Fabian e vederlo morto gli aveva lacerato il cuore.
Lui, che sembrava invincibile, avrebbe tanto voluto mettersi a urlare dal dolore che provava nel petto.
Leccò la ferita, cercando invano di farla rimarginare, ma non succedeva niente.
Non succedeva niente...
Abbassò le orecchie e nonostante la battaglia che imperversava intorno a loro, lui si sdraiò accanto al corpo senza vita del cugino, poggiandovi sopra il muso, in un ultimo segno di saluto.
Giurò sul sangue del suo sangue che avrebbe vendicato quella morte.
Avrebbe vendicato Fabian. La sua morte non sarebbe stata inutile.
Adam avrebbe pagato anche per quello.
Nessuno osava sfidarlo e men che meno nessuno doveva osare a far del male alla sua famiglia.
E Fabian ne faceva parte.
Si rialzò più determinato che mai, anche se sentiva il cuore spezzato nel petto.
Accarezzò il muso di Fabian con il suo e chiuse gli occhi per un momento.
Sarai vendicato, cugino.
Pensò.
A malincuore dovette abbandonare il corpo di Fabian. Non c'era tempo per portarlo via.
Lo lasciò li è dopo aver dato un ultima occhiata all'ultimo membro della sua famiglia che riteneva tale, corse via, alla ricerca di colui che aveva osato buttare a terra quel sangue a lui caro.
Aumentò la sua corsa, mirando dritto a quell'Alpha che non poteva nemmeno essere definito tale.
Quella notte, avrebbe vinto le sue battaglie.

Alpha's snarl       #wattys2020Where stories live. Discover now