Chapter 17 - Discussion

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<<Ti spiego la situazione in breve...>> iniziò Fabian sedendosi a cavalcioni sulla sedia difronte a me.
Poggiò le braccia sullo schienale e continuò a parlare <<Adam non si fermerà al branco di tuo padre. Ciò che ha fatto è un vera e propria dichiarazione di guerra. Si è fatto il suo esercito e non aspetta altro che uccidere Aidan e prendersi anche noi.>> disse sistemandosi la chioma riccia con una mano tatuata.
Lo aveva detto con una tale noncuranza da stupirmi. Se ne stava lì, seduto a fissarmi con la più totale calma e tranquillità.
Pensavo di essere io quella strana a preoccuparmi e a sentirmi terribilmente minacciata. Era un grosso problema e ne sentivo già il gravante peso sulle spalle.
<<Ma lui non è forte quanto Aidan.>> risposi speranzosa. Volevo credere che ce l'avremmo fatta senza problemi e senza scatenare un'enorme guerra.
Cercavo di aggrapparmi alla più minima sciocchezza che mi lasciasse un briciolo di speranza.
Aidan era un Alpha in linea di successione, di conseguenza le sue capacità erano superiori fin dalla nascita a qualsiasi altro lupo. Erano ereditarie e parte di lui.
Adam invece aveva strappato il diritto ad un altro Alpha e ciò aumentava si le sue capacità, ma non lo rendeva forte tanto quanto un Alpha legittimo.
E questo era un bene, per noi.
Al sentir quelle parole Fabian sorrise apprensivo, come lo si fa con i bambini.
<<Mi commuove la tua innocenza...>>
Lo guardai confusa <<Adam non ha preso il posto di un Alpha qualsiasi...ha preso il posto di tuo padre, okay? E conosciamo tutti le sue "capacità" e soprattutto cosa succedeva quando non controllava la bestia.>> disse indicandomi con un dito la cicatrice.
Mi sentii immediatamente nuda sotto il suo sguardo. Nominare ciò che era successo mi infastidiva ancora un po'.
Cercai subito di coprila tirando in su il maglione. Non essendo a collo alto, non voleva proprio nascondermi per bene e la cicatrice continuava a spuntare fuori. Sembrava una pianta rampicante lungo tutta la giugulare.Era un gesto che facevo in maniera istantanea, un riflesso spontaneo. Se beccavo qualcuno a fissarmi o come in quel caso indicare o semplicemente parlare della mia cicatrice, dovevo nascondermi. Nascondermi dai loro occhi che giudicavano mio padre.
Io sapevo che lui non era solo la bestia, sapevo che era molto di più... anche se per gli altri era semplicemente colui che aveva quasi ucciso sua figlia.
Tornando alla realtà mi accorsi di aver massacrato le mie mani. Continuavo a stingerle e sfregarle fra di loro.
Alzai lo sguardo e vidi Aidan fissarmi.
Inarcò un sopracciglio e con la testa mi indicò le mani. Era un chiaro invito a smetterla e calmarmi.
Mi voltai verso gli altri e mi concentrai su ciò che avevano da dire.
<<Adam è molto forte, non possiamo rischiare di sottovalutarlo.>> sbuffò Ulrik da un angolo buio dell'ufficio di Aidan.
Cercai di guardarlo, ma fu del tutto inutile vista la poca luce che colpiva il suo viso.
<<Come procediamo allora?>> continuai, sempre più preoccupata. Eravamo tutti in pericolo e per quanto quel branco mi schifasse e non mi credesse all'altezza, avevo un ruolo importante e dovevo proteggerlo. Essere Luna significava anche saper dimostrare il proprio valore ed io lo avrei fatto, a costo della mia vita.
<<Organizzeremo un esercito, anche i più giovani saranno chiamati.>>
Mi agitai a quelle parole. Non potevamo tirare in ballo i ragazzi. Al solo pensiero mi si accapponò la pelle. Non esisteva, assolutamente... Non avrei messo a rischio la vita di giovani lupi inesperti. Li avremmo mandati praticamente a morire.
<<Non se ne parla.>> sbottai alzandomi dalla sedia.
Fabian sospirò e si passò una mano sul viso e tra i capelli.
<<Non basterà in ogni caso.>> replicò.
<<Si invece!>>
<<No...>> sussurrai. <<Anche se dovesse bastare, non ti farò uccidere tutti quei ragazzi.>> dissi rivolgendomi ad Ulrik, guardandolo come fosse pazzo.
Il tedesco mi guardò e se avesse potuto mi avrebbe fulminato, tanta la rabbia che covava contro di me per aver solo osato contraddirlo.
<<Tu non sai niente.>> ringhiò.
Aggrottai le sopracciglia. Doveva smetterla di trattarmi come fossi spazzatura.
<<Non saprò niente ma non ti permetterò di fare ciò che vuoi!>> gli puntai il dito.
<<Il branco di mio padre è molto grande, più di quanto immaginate. Quelli presente alla casa branco non sono neanche la metà di quanto dovrebbero essere in totale... in più mio padre aveva molti alleati di notevole importanza. Come pensi di sconfiggerli tutti con un esercito di giovani ragazzi freschi di trasformazione?>> mi affrettai a spiegare. <<Di sicuro non saranno ancora fedeli al tuo paparino visto che è due metri sotto terra.>> ringhiò sprezzante e divertito.
Potevo sopportare tutto, gli insulti, le botte prese durante quel fatidico allenamento, il disprezzo e l'odio. Ma non potevo assolutamente tollerare che quello sporco lupo albino insultasse i miei defunti. Nella mia tradizione era una grave mancanza di rispetto e non l'avrei tollerata.
La rabbia prese possesso del mio corpo, ero fuori di me. Mi diressi verso Ulrik con tutta l'intenzione di spaccargli la faccia. Aveva esagerato!
Aidan mi prese in tempo per un braccio, intimandomi di fermarmi.
Ringhiò al mio orecchio e percepii il suo respiro vicino ad esso.
<<Vali ancora meno di tuo padre.>> continuò a dire.
Spostai Aidan, non seppi nemmeno con quale forza e tornai ad avvicinarmi verso Ulrik.
Fabian si avvicinò a lui mettendosi davanti e cercando di farlo tacere.
Aidan mi riafferrò per il viso, tenendolo fermo in modo che i miei occhi si concentrassero solo su di lui.
<<Stai calma.>> sussurrò.
<<Io lo uccido.>> sibillai sentendo il viso accaldato.
<<Tu non farai proprio niente. Hai un ruolo importante non puoi farti prendere da queste sciocchezze.>> disse in tono duro.
<<Ora dimmi, chi erano gli alleati di tuo padre?>> chiese mettendomi a tacere definitivamente, per riportare la discussione sull'argomento giusto.
Rimasi senza parole per la sua capacità di zittirmi. Era l'unico ad avere quel super potere. I miei fratelli lo avrebbero invidiato, pensai amaramente.
Scossi piano la testa per scacciare via il loro pensiero e mi concentrai su Aidan.
<<Albin Skarsgård, Clayton Sanders e Miguel Oliveira.>> dissi guardandolo negli occhi.
<<Stai scherzando vero?>> chiese un incredulo Fabian alle sue spalle, diventando incredibilmente pallido.
Mi girai a guardarlo di storto. Per com'ero nervosa avrei preso a schiaffi anche lui.
<<Stiamo parlando di mio padre, secondo te con chi cazzo poteva allearsi? Con degli sprovveduti?>> sbottai.
Mi avevano fatto uscire di testa dopo nemmeno il primo quarto d'ora della prima riunione. Aidan sospirò passandosi una mano sul viso. Se loro erano con Adam, eravamo spacciati.
<<Bene, credi che l'alleanza sia ancora in piedi?>> chiese poi leggermente preoccupato. Ricambiai il suo sguardo. <<Non saprei, penso proprio di no vista la situazione. >> mi sistemai una ciocca di capelli dietro l'orecchio in maniera distratta. <<Con mio padre era tutta questione di interessi, non credo terranno conto di Adam ancora per molto.>> spiegai poi.
<<Dobbiamo metterci in contatto con loro subito, prima che lo faccia Adam.>> disse Ulrik abbandonando il suo angolino per raggiungerci.
<<Non sarà così facile...>> avvertii gli altri.
Tutti e tre si voltarono simultaneamente a guardarmi. Io avevo visto gli alleati di mio padre si e no due volte in tutta la mia vita e non sapevo minimamente come rintracciarli. Erano praticamente dei fantasmi. I loro nomi erano quasi una leggenda nel nostro mondo e insieme a mio padre erano i più grandi del continente, anzi Skarsgård era conosciuto perfino in Europa.
Il suo branco di lupi del nord era praticamente invincibile. Si diceva fosse pazzo, anche se quando lo avevo visto non mi aveva affatto mandato quell'idea.
Cercai di spiegare come stavano le cose ai ragazzi, ma ottenni solo una risata sprezzante ed incredula da parte di Ulrik.
<<E lei dovrebbe guidarci?!>> ironizzò indicandomi. Non capii subito cosa volesse dire. <<Non sa nemmeno da dove cominciare e non ha uno straccio di informazione.>> si mise le mani nei capelli fissando Aidan.
<<Chi cazzo ti sei scelto?>>
Quando Aidan, che era rimasto in silenzio fino a quel momento, alzò lo sguardo i suoi occhi erano rossi.
Mi spaventai sul momento.
Ringhiò così talmente forte da far abbassare la testa al suo Beta.
<<Potrai anche essere mio fratello, Ulrik. Ma dì ancora una cosa del genere alla tua Luna ed io ti sbatto fuori. Ricordati chi siamo, tienilo bene a mente.>> disse e la sua voce non sembrava nemmeno umana.
Il tedesco alzò la testa nuovamente. Guardò prima Aidan e poi me. Mi stava colpevolizzando di tutto e lo sapevo senza che lui dicesse una sola parola.
Quello sguardo lo conoscevo bene.
Era il tipo di sguardo che mi rivolgeva da quando avevo messo piede nelle loro vite.
A passo svelto uscì dalla stanza regalandomi una spallata.
Mi morsi la lingua per evitare di commentare ancora e presi un respiro profondo. Chiusi gli occhi per qualche secondo in modo da ritrovare la calma.
<<Dobbiamo pensare a cose più importanti.>> dissi severa ad Aidan bloccandolo in tempo sulla porta con lo sguardo fiammeggiante dalla rabbia.
<<Ava ha ragione, parlerai dopo con Ulrik.>> mi spalleggiò Fabian e gli fui molto grata. Non sarei riuscita a fermare Aidan da sola.
L'Alpha annuì buttandosi sulla sedia enorme di pelle dietro la scrivania.
<<Non mi dirai che dovrò setacciare Alaska, Stati Uniti e Messico, vero?>>
Fabian rise <<C'è la possibilità che quel pazzo di Skarsgård sia tornato in Svezia. Metà del suo branco è li...>> annunciò.
Aidan lo fulminò con lo sguardo, lanciandogli il silenzioso ordine di tacere.
<<Invece di fare il pagliaccio, va a trovare delle informazioni utili, testa di cazzo.>> ordinò guadagnandosi una risatina dal cugino.
<<Va bene capo, me ne vado.>> alzò le mani in segno di resa e si allontanò a passo svelto. Il silenzio che seguì la sua uscita fu quasi soffocante.
Rimanemmo, così, soli io ed Aidan, in quel grande ufficio improvvisamente vuoto.
Io preferivo non parlare visto quello che era successo quella mattina, avevo paura di toccare un certo argomento ed ero sicura lui l'avrebbe fatto prima o poi.
Le parole di Ulrik mi avevano a dir poco messa in crisi ed era meglio se non ne parlavo con Aidan... primo perché mi aveva tenuto allo scuro di tutto; secondo perché non avrei mai fatto uscire un bambino dal mio corpo prima di sentirmi veramente pronta e terzo perché era una vera e propria tradizione del cazzo. Dove diavolo erano andati a cercarla? Nei vecchi libri della biblioteca di Matusalemme?!

Alpha's snarl       #wattys2020Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon