Capitolo 18

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INSIDE YOU

SFOGO

Era incredibile come le sue braccia mi facevano sentire al sicuro, mi facevano sentire a mio agio. Mi diede un bacio leggero sui capelli.

" Rientriamo dentro." E così dicendo si staccò da me, prendendomi per un braccio e mi trascinò dentro. Mi ero rotta di fare l'esercizio delle lettere. A cosa mi serviva leggere? Mi resi conto che  tutti i programmi per il mio futuro erano stati bruciati prima di essere realizzati. Come mi sarei guadagnata da vivere un giorno? I miei programmi per il futuro erano semplici. Volevo alloggiare in una casa tutta mia lontana da mia madre. Lavorare in un' azienda o qualsiasi altro lavoro dove avevano bisogno di una segretaria. Ero sempre stata affascinata dalle donne vestite con una gonna nera che superava appena le ginocchia, una dignitosa camicia bianca con sopra un gilè  anch'esso nero, con dei tacchi non molto alti e una valigetta marrone, oppure una tracolla da portare dentro in ufficio con i possibili fogli da lavoro.

Non avevo in mente dei sogni impossibili  da raggiungere, anche perchè sono una ragazza che si accontenta di poco, ma forse anche il poco era diventato così impossibile da raggiungere. Mi immaginavo io tra qualche anno, chiusa in casa, senza lavoro, senza laurea. Cosa avrei fatto poi?  Per quanto tempo mi sopporteranno qui al centro? E che cosa cazzo avrei fatto dopo?

" Stai meglio?" Chiese Zayn interrompendo i miei pensieri.

" Meglio, grazie." Mentii.

" Non hai voglia di fare l'esercizio, vero?"

" No." Sbuffai.

" Sei sicura di star bene? Non sembra."

" Starò meglio."

Le ore passarono lentamente, ogni dieci minuti Mrs. Smith passava vicino al nostro tavolo a controllare se facevo bene il mio compito. Ovviamente non facevo nulla, non ne avevo voglia, ma per qualche strana ragione Zayn mentiva dicendo che avevo riconosciuto tutte le lettere che mi erano state date.

Zayn era più gentile con me da quando avevamo parlato in giardino. Mi aveva detto qualcosa che riguardava lui e in qualche modo si sentiva come me, dentro ad un pozzo. Ma perchè? Cosa lo turbava così tanto? Perchè si sentiva in quel modo? Non mi sembrava un ragazzo che avesse dei problemi. Avevo sempre avuto quell'immagine di un ragazzo arrogante che pensa solo a se stesso e se offende qualcuno non gliene fotte un cazzo di tutti.  Ma forse non era così. Forse dietro alla maschera da cattivo ragazzo si nascondeva una persona fragile. O forse era solo il mio cervello che si immaginava le cose.

**

Mio padre arrivò puntuale.  

" Ciao piccola." Disse.

" Salve." Disse Zayn alle mie spalle. Alzò il mio polso e lo diede a mio padre che mi prese tirandomi verso di sè.

" Ciao." Rispose Bobby. Si schiarì la voce. Mio padre era sempre stato geloso che un altro uomo si avvicinasse a me. Avrei tanto voluto vedere la sua espressione buffa che era solito fare.

 " Penso che quel ragazzo è  molto giovane per farti da tutore. Ho notato che nel centro le persone che ci lavorano hanno come minimo trent'anni."

" Non lavora da molto in questo centro. E poi papà è solo il mio tutore!!" Gli diedi una gomitata centrando la sua pancia. Opss!

Arrivata a casa mi feci una doccia molto lenta visto che non riuscivo a trovare lo shampoo oppure perdevo la spugna e non riuscivo a trovare nemmeno quella. Finita la doccia tastai qualsiasi cosa mi trovai davanti fino ad trovare la porta del bagno così da uscire e andare nella mia stanza. Mio padre mi preparò i vestiti e me li mise sul letto. Ero un po' imbarazzata. Cioè mio padre che rovista nei cassetti del mio armadio per trovarmi gli intimi non è una cosa da tutti i giorni. Dopo circa mezz'ora riuscì finalmente a vestirmi, speravo però che non mi ero messa i vestiti all'incontrario.

Inside you  [z.m.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora