Capitolo 11

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INSIDE YOU

PIZZA

Quando Mrs. Smith si allontanò dal nostro tavolo, lui mi prese la mano e mi trascinò via dalla mensa a passi veloci. Era difficile correre senza vederci, avevo paura di cadere nonostante la presa forte di Zayn.

" Fermati!" gli dissi stringendogli la mano.

" Non possiamo uscire." continuai.

" Sì che possiamo. Basta solo portare i piedi fuori da questo orrendo posto" rise lui continuando a camminare.

" Mrs. Smith è già schizzata di suo, più tu non le dai mai un attimo di tregua. Secondo me si arrabbierà ancora di più quando verrà a sapere che non siamo in mensa."

"Cara la mia preoccupata Ro. Puoi essere libera di uscire a mangiare fuori o di rimanere a mangiare in mensa. Ho letto nel tuo curriculum che sei maggiorenne. Dunque, puoi uscire tranquillamente da questo posto senza il permesso dei tuoi genitori. E poi ci sono io che ti faccio da tutore!"

Cara la mia preoccupata Ro. Suonava così dolce detto da lui.

No, basta, devi stare zitta coscienza!!!

Ad un tratto lui si fermò. Si sentii un suono. Sembrava il suono di un allarme seguito da un altro rumore che non capì bene cosa fosse.

Zayn mi prese per i fianchi. "Siamo davanti alla mia macchina. Piega un po' il busto e abbassa la testa. Ti ho già aperto la porta. Aspetta ora ti aiuto."

Mi fece entrare dentro la macchina. Le sue mani toccarono per un millesimo di secondo la mia spalla poi il mio petto. Il suo alito vicino al mio viso non puzzava di fumo, ma stranamente sapeva di menta. Non capì perchè lui fosse così vicino, anche perchè la cintura me l'aveva messa, infatti toccai la superficie ruvida fino ad arrivare in fondo dove era posizionata. Alzai la mano toccando quello che credevo fosse il suo collo.

Lui si schiarì la voce togliendomi la mano dal punto in qui lo stavo toccando. "Ecco fatto" disse soddisfatto. Non sentì più il suo respiro sul mio viso. Sentì la porta chiudersi. Due secondi dopo un'altra porta aprirsi. Supposi che si fosse seduto sul proprio sedile.

Il mio tutore aveva aperto il finestrino, infatti entrava l'aria fresca di primavera. Accese lo stereo della macchina. Sentì la melodia di una canzone che tanto amavo. How to save a life dei The Fray. Era una delle mie canzoni preferite e mi fece piacere che Zayn sentisse questo genere di musica.

"Ti piacciono i The Fray?" chiesi curiosa, mentre il vento scompigliava la mia coda. Misi una ciocca ribelle dietro l'orecchio in attesa di una sua risposta.

" Non so nemmeno chi siano. Non ho un gruppo o un cantante preferito. Ascolto solo la musica orecchiabile."

Ci fu un attimo di silenzio. Non sapevo che altro chiedere. Mi sentivo in imbarazzo dentro alla sua macchina. Non sapevo nemmeno se fidarmi di lui. E se mi portasse da tutt'altra parte che mangiare una pizza? Senti un formicolio nel cranio. Poi i miei capelli si sciolsero. Toccai la mia testa in cerca dell'elastico ma non lo trovai. Tastai per un po' fino a quando sentii la sua risata stridula.

" Perchè ridi?" dissi.

" Stai meglio con i capelli sciolti, il marrone dei tuoi capelli risalta con l' azzurro dei tuoi occhi. Li rendono più luminosi di quanto lo siano già."

Stetti zitta per l'imbarazzo. Il suo complimento sui miei occhi mi faceva sempre arrossire. Ho sempre amato gli occhi chiari. Mio padre li aveva color miele. Mi sarebbe avere piaciuto avere i suoi occhi. I miei non mi piacevano così tanto quanto i suoi.

Inside you  [z.m.]Where stories live. Discover now