Capitolo 49

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Guardo le mie dita e poi abbasso il mio braccio lungo la vita. Che maleducato, poteva salutare come minimo!
Non so cosa fare, rimango ad aspettarlo o esco dall'ufficio? Mi guardo intorno. L'ufficio del direttore ha colori spenti rispetto ai colori accesi presenti nei corridoi o rispetto all'ufficio di Mr. Styles. Tutti i mobili sono in bianco e nero e anche le tende e i tappeti. Ci sono due cattedre identiche, hanno entrambe un computer portatile e un porta matite. L'unica differenza sono la sedie girevoli. Una delle due è più grande ed è fatta di pelle nera, invece l'altra è una semplice sedia girevole. Non c'è niente appeso al muro, né quadri nè foto.

Tiro fuori il cellulare e trovo due chiamate perse da Louis. Decido di chiamarlo intanto che aspetto, ma appena sto per schiacciare il pulsante chiama, la porta dietro alle mie spalle si apre. Il giovane direttore mi sorpassa. Si siede comodo sulla sua scrivania e tira fuori dei fogli dallo scaffale. Prende fra le mani una biro e si mette a scrivere. Io rimango ad osservalo in attesa che mi dicesse qualcosa.

" C'è qualche problema?" Mi azzardo a chiedere interrompendo quel silenzio fastidioso che c'è nella stanza.

" Domani, otto del mattino,la voglio puntuale nel mio ufficio." Dice in tono rude senza alzare lo sguardo dalla sua cattedra.

" Sarò puntuale." Dico. Mi aspetto che si alzi e mi stringa la mano o mi dica un arrivederci o qualcosa di simile, ma invece rimane con la sguardo basso. Mi giro ed esco dall'ufficio.

La ragazza dai capelli viola, sta ancora masticando un chewing gum e ha rimesso le gambe sulla cattedra. Vado verso le scale e le dico un arrivederci, ma lei non mi risponde.

" Beh come è andata?" Mi guarda Kel con occhi supplicanti. Mi siedo comoda e metto la cintura di sicurezza e cerco di avere un viso depresso tanto per farle credere che non mi hanno assunta.

" Lo sapevo che quei vestiti da 'so tutto io' non avrebbero funzionato." Commenta sbuffando. Singhiozzo mentre la guardo.

" Mi hanno presa" Saltello sulla sedia del passeggero.

" Fottuto cazzo" Dice lei buttandosi sopra di me.

" Così mi soffochi" Dico.

" Dobbiamo festeggiare con nutella e film horror." Dice allontanandosi da me per mettersi la cintura di sicurezza.

" Dimentichi i Pop Corn" Dico sorridente.

" Facciamo così, si festeggia nel tuo nuovo appartamento." Cambia marcia.

" Ok."

Mentre stiamo per arrivare a casa, sento la suoneria del mio cellulare.

" Demons inside" Canticchia Kel.

" Hey, ciao" Dico schiarendomi la voce.

" Ti ho chiamata cinque volte, perchè non rispondi al cellulare?" Urla Louis.

" Lo avevo messo silenzioso ed ero ad un colloquio e non potevo risponderti" Mi giustifico. Lo metto in vivavoce seccata dalla situazione.

" Amore sai che mi preoccupo." Kelsy mi guarda male e io alzo gli occhi al cielo.

" Ti ho detto che ti avrei chiamato appena avrei finito." Ribadisco.

" Scusa, ti sto assillando troppo. Beh allora ti hanno presa?" Chiede.

" Si, finalmente." Faccio un sospiro di gioia.

" E di cosa si occupa l'azienda?" Chiede. Kelsy gira il capo verso di me e con il dito fa segno di chiudere la chiamata.

" Louis non ti sento bene. Stiamo attraversando la galleria, ti richiamo dopo." Mento spudoratamente e chiudo la chiamata.

" Mi sento in colpa, non mi piace mentirgli così." Dico guardando lo schermo del mio smartphone.

Inside you  [z.m.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora