La Tua Vita Per La Mia

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Richiudo la porta dietro di me e automaticamente metto il chiavistello. Non ho bisogno di guardare. So dov'è.
Per anni ho cercato anche solo di scalfirlo con le mani, con i denti, con qualsiasi cosa trovassi senza mai riuscirci.
Dietro di me sento il poliziotto bussare alla porta e gridare il mio nome. Poco dopo si aggiunge anche la voce di mio padre

Lo sapevo saresti tornata

E ne sei felice magari, sei un vigliacco mostro. Sei solo un vigliacco. Finisci quello che hai iniziato. Non ti lascio vincere, non puoi restituirmi alla vita ora che Nn so più vivere, non ci posso più stare la fuori, non ne sono capace

Ero in lacrime, fuori di me. Avrei voluto avere anche solo un minimo di forza per saltargli addosso e aggredirlo, ma avevo la sensazione che a malapena potevo tenermi in piedi. Ferma davanti la mia gabbia.
Il poliziotto ora prende a spallate la porta e io solo allora metto a fuoco che anche il mostro non si muove.
È seduto al tavolo dove abbiamo condiviso miliardi di pasti.

Non capisci Isabella
Ti ho tolto la tua vita per avere la mia
E ora ti rido la tua in cambio della mia

Tu sei pazzo mostro

Quando non ci sarò più io tu non sarai più in grado di toglierti la vita e a me basta
Tanto io Isabella ci sarò sempre
Non passerà giorno che tu non penserai a me 

Smetti di dire il mio nome

Trovo finalmente la forza per muovermi verso di lui ma improvvisamente focalizzo la pistola nella sua mano.
Nel frangente in cui se la porta alle tempie io mi lancio verso il mostro gridando.

Sparo.
Cervello in blocco.
Buio.

Ospedale.
Sono nella stessa camera in cui ero ricoverata prima, che pensiero gentile.
Il mostro, il carceriere, l'amante e l'uomo non ci sono più. Sono rimasta solo io.
La sua vita per la mia. Solo così poteva restituire quello che aveva preso anni fa.
Ma io Nn ci sto. Non è vero che ora non avrò più la forza per uccidermi, lo farò.
Lo farò appena posso. Mi escono le lacrime perché sono finalmente felice. Dopo tutti questi anni sono felice al pensiero di morire, nessuno me lo può impedire. Non mi conosceva come credeva. Mi toglierò la vita e sarà tutto finito.

Entra un'infermiera. Dice che è una bella giornata di sole, di aprire le tende. Mi ha portato qualcosa di caldo da bere.
Non la guardo nemmeno.
Si siede sul letto vicino a me.
Continua a parlare. Mi chiede di fare un sorriso. Ora non sono più in pericolo. È finito tutto. Sono così giovane e bella.
La guardo. Vorrei gridarle contro, anche morderla se possibile. Cosa diavolo ne sai idiota. Ma mi limito a non fare nulla. Non voglio mi trattengano con qualche scusa.

Ora riposa.
Ho chiacchierato anche troppo. Finisco di fare il giro e più tardi passerà anche il dottore. Abbiamo tutti i risultati delle sue analisi. Deve essere felice mia cara.

Fa per alzarsi. Ma io come un gatto che con la zampa immobilizza una mosca le afferro il braccio e le stringo il polso, affinché non si muova. Capisco immediatamente che la sto spaventando allora faccio uno sforzo disumano per far uscire un sorriso nel tentativo di tranquillizzare questa stupida inetta. Lascio la presa e quasi con noncuranza dico

Perché devo essere felice

Oh be, non dovrei ma lei ha tanto bisogno di una bella notizia.
È incinta mia cara.

Fine

QUESTA STANZADove le storie prendono vita. Scoprilo ora