Chapter 11: Nyck De Vries

Magsimula sa umpisa
                                    

Diciamo che dopo due giorni ha avuto davvero dei scarsi risultati.

"Le fanpage sono piene di voci e gossip, Nadia" borbotto, tentata di ficcare nuovamente la testa sotto le coperte, ma so che lei non me lo lascerebbe mai fare, così mi limito a girarmi verso la finestra.

"Saranno anche voci e gossip, Cecilia, ma sei strana. Non sei una che torna a casa così, senza motivo. Ed è esattamente quello che hai fatto. Anche se non te lo dice, tua mamma è preoccupata per te, perchè se non vuoi la tua indipendenza allora significa che è grave".

Sospiro piano alle parole di Nadia, girandomi nuovamente verso di lei: "sono solo molto stressata, e avevo bisogno di allontanarmi da Brackley, da simulatori e da dati statistici. Perciò perchè non ne approfittiamo per andare a fare colazione in pasticceria? Offro io".

"Da Antonella Dolci?" Domanda Nadia, speranzosa, facendomi scoppiare a ridere mentre mi alzo.

"Esattamente".

"Ti aspetto di sotto, sappi che hai dieci minuti. Il mio stomaco non regge di più" annuncia Nadia, alzandosi anche lei e uscendo dalla mia stanza, lasciandomi sola con un sorriso sulle labbra.

Mi era mancata lei e questa complicità, mi era mancata casa e tutto ciò che c'è qui e sa di familiare.

Mi cambio velocemente, infilando una camicetta sopra a un paio di jeans leggeri visto che il primo caldo di maggio comincia a farsi sentire, decidendo di prendere un paio di occhiali da sole e legare i capelli in due codini bassi, cercando poi per tutta la stanza il cellulare, trovando una chiamata persa di Toto.

Mi blocco sui miei passi, contemplando per un momento l'idea di richiamarlo e chiedergli cosa vuole, ma alla fine decido di evitare, infilando il telefono in tasca e prendendo che chiavi della Giulietta del nonno che mi lascia sempre guidare quando sono a casa.

"Ma tu guarda, la Bella Addormentata in piedi prima di mezzogiorno" commenta mia madre vedendomi entrare in cucina, impegnata a cucinare come ogni sabato che si rispetti, oggi le polpette al sugo, il piatto preferito di papà.

"Non riprenderla, Rossana. Ha del sonno da recuperare... Specie visto per chi deve lavorare. Se quel ragazzo ti fa ammalare, giuro che lo querelo. Anzi, querelo direttamente la Mercedes" interviene nonno, seduto al tavolo impegnato a pulire fagiolini, ed io sorrido alle sue parole, lasciandogli un bacio sulla guancia.

"Allora mi sa che dopo Abu Dhabi Toto riceverà una bella sorpresina" commento, allontanandomi poi per dare un bacio anche a mamma che alza gli occhi al cielo.

"Voi due siete un'associazione a delinquere. Un'associazione a delinquere".

"Vero, ma ci ami lo stesso" le ricordo, facendo poi tintinnare le chiavi della macchina sul dito, "io e Nadia andiamo in città, vi serve qualcosa?".

"Una gioia in scuderia Ferrari" borbotta nonno Tino, facendo curvare le mie labbra in un sorriso prima che mia madre scuota la testa.

"No, no, andate e divertitevi. Ma torna per pranzo, e dì a Nadia di fermarsi. Polpette al sugo e torta di nocciole".

"Tu sì che sai come arrivare al mio cuore" sorrido, portandomi una mano alla fronte in un gesto melodrammatico, guardandola scuotere la testa, ormai rassegnata.

"Inizio a pensare che nessuno possa".

Oh mamma, non sai quanto hai ragione.

***

"Porca miseria, Cecilia! Smettila di giocare al pilota di Formula Uno quando c'è anche la mia pelle in gioco" esclama Nadia reggendosi alla portiera mentre freno un po' troppo bruscamente dopo aver stiracchiato la Giulietta che, se non fosse per me, non vedrebbe la lancetta dei chilometri andare oltre il cinquanta.

Undercut || 5SoS & F1Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon