Vanilla Candle

Terza Parte

E quel bacio fu fuoco. E come il fuoco divampò sulla loro pelle, bruciandola, ardendola, rendendola viva. Divampava tra le lero mani, sulle loro labbra. Le lacrime di Camila bagnavano adesso anche il viso di Lauren, e il viso le tremava talmente forte che Lauren fu costretta a prenderlo tra le mani per fermarlo. C'era una placida disperazione in quel bacio. Un'attesa lunga secoli. Lauren non se ne capacitava, la conosceva solo da due settimane. Non si era mai sentita così. Non aveva mai sentito il suo corpo completamente scollegato dalla mente. Le sue mani si muovevano senza che lei desse alcun comando, e accarezzavano Camila con dolcezza, con forza, senza che nemmeno lei sapesse come fosse possibile coniugare le due cose. Le loro lingue danzavano. I loro corpi si muovevano insieme, incapaci di distaccarsi o di fare qualsiasi altra cosa che non fosse muoversi, sentirsi. Pelle contro pelle. Lauren non sapeva quanto tempo fosse passato quando Camila decise di discostarsi dalle sue labbra, di riaprire gli occhi gonfi e rossi e di guardarla, con lo sguardo più sincero. Uno sguardo che non rivolgeva a qualcuno da tanto tempo. Da quando aveva deciso di cambiare vita. Da quando aveva deciso che la vecchia lei non le bastava più, che voleva qualcosa di diverso. Che voleva essere diversa. Ma questa era lei. Non lo poteva cambiare. Tremava, sudava. Rimaneva calma solo grazie all'odore nell'aria. Quello di vaniglia che le piaceva tanto. Lauren invece era sempre più perplessa, esausta, prendeva aria rimanendo con gli fissi in quelli di Camila. Non capiva, non capiva più niente. Né di Camila, né di Lucy, né di quel pianto. Ma quel bacio era stato meglio di qualsiasi spiegazione, era stato magico. Non aveva mai baciato nessuno così. Come se la volesse uccidere e salvare insieme. Non le fregava niente se a Camila piaceva Lucy, o del motivo per cui era scoppiata a piangere in quel modo, voleva solo baciarla ancora.. e ancora.. e ancora.

Lauren protese di nuovo il suo corpo verso quello di Camila che leggermente scostò il viso dal suo.

- No. Non posso –

Lauren sentì gli occhi farsi lucidi. Perché si comportava così. La testa le girava per il vino e tutti quei segreti che non poteva più reggere. Le era piaciuto. Ne era sicura. Camila si era fiondata in qual bacio tanto quanto Lauren, perché ora la rifiutava?

- Perché? –

La voce di Lauren apparve ingenua, sottile, come quella di una bambina. Gli occhi spalancati, la fronte corrugata. Era stato uno sbaglio per Camila?

Camila si alzò dal divano lentamente. Si asciugò gli occhi con le mani e fece qualche passo lungo il piccolo appartamento. Si fermò di fronte ad una libreria sulla quale c'erano tante foto incorniciate. Foto vecchie. Ne prese una tra le mani, c'era Lauren ritratta al suo interno. Era piccola, sarà stato il suo primo giorno di scuola. Portava due codine ai lati dei capelli e il suo sorriso era smagliante.

- Carina questa foto. Sei rimasta uguale –

Accarezzò la fotografia con cura e la poggiò sullo scaffale dalla quale l'aveva presa. Lauren si spazietì rimanendo seduta sul quel divano.

- Camila non ci sto capendo niente, ti prego dammi una spiegazione –

Il tono di Lauren ora si fece più fermo e autoritario ma Camila parve non sentirla nemmeno. Guardò fisso le cornici che abbellivano la libreria proprio di fronte al divano di pelle marrone. Le guardava ad una ad una sfiorandole con le dita come fossero state vere. Si fermò davanti ad una fotografia, come bloccata. Prese anche questa tra le mani e fece un sorriso così amaro che lasciò Lauren senza parole. Era la foto del diploma. 3 ragazze raffigurate al suo interno. Bellissime. Con i capelli al vento e tre sorrisi che avrebbero fatto invidia al mondo. Avevano tutta la vita davanti, all'epoca. Lauren scosse la testa non sopportando più tutto quel silenzio. Ma inaspettatamente fu Camila a romperlo.