Prima Parte

512 38 5
                                    


One Shot in tre parti. Prima parte.

Appena la porta si mosse uno scampanellio leggero risuonò in tutto il locale. Non era grande. 10 tavolini al massimo, qualche scaffale pieno di libri e vecchie foto, lampadari retrò messi lì per creare un'atmosfera antica. Un gioiello nascosto tra la trentaquattresima strada a New York. Non ci veniva molta gente lì. Ultimamente tutti preferivano Starbucks e catene di montaggio per studenti troppo pigri per cercare chi aveva perso anni interi a realizzare quel sogno sperduto. Quel locale per Lauren era tutta la sua vita. Lo aveva aperto con pochi soldi e senza nessuna speranza. Lo aveva arredato personalmente a suo gusto senza nessuna imposizione. Sugli scaffali bianchi c'erano tutti i suoi libri preferiti, le foto che durante la sua vita l'avevano ispirata. Il bancone in legno era ricoperto di teche in vetro contenenti dei dolcetti da tè e cupcake. Tutto era ricoperto da una luce soffice, dovuta all'arredamento prevalentemente bianco, anche quando fuori le nuvole grigie coprivano il cielo di New York. Su ogni tavolo c'era un menù e una candela alla vaniglia sempre accesa, tutto profumava di quell'aroma delicato. Tutto era curato nei minimi particolare. Ma nonostante questo le spese a fine mese erano sempre gravose, troppo. Erano tempi duri quelli, e lei lo sapeva benissimo.

C'erano solo un paio di tavolini occupati quando Camila entrò in quel piccolo ma incantevole posto. In mano una valigetta rossa, con l'altra si spostò i capelli che le ricadevano sugli occhi. Camminò lentamente raggiunse un tavolino vicino al bancone. Ispirò a pieni polmoni l'aroma di vaniglia. Rimase li con gli occhi chiusi solo un attimo prima di sedersi e di aprire la valigetta. I suoi movimenti erano meccanici come se avessero un'ordine preciso, come se li avesse studiati. Cacciò un portatile grigio e lo accese velocemente, poi aprì un documento word e iniziò a scrivere, senza sosta.

Quando Lauren vide entrare quella ragazza con la valigetta rossa e i capelli arruffati fermò le mani sotto il getto d'acqua fredda. Di solito quel posto era frequentato sempre dalle stesse persone. Clienti affezionati, amici di Lauren o amici di amici. Qualche volta una faccia nuova entrava ma si riconosceva subito che erano ragazzi del quartiere. Del resto Lauren viveva lì da più o meno 5 anni, e aveva imparato a conoscere che tipo di clientela e come erano fatte le persone di li. Non aveva sempre vissuto lì. Quando era ragazza viveva in Florida. Dopo il liceo aveva mollato tutto e si era trasferita a New York in cerca di gloria, pronta a inseguire i suoi sogni fino in capo al mondo. Con quella febbre dentro, quel fuoco. Quello di ogni giovane attrice. Quello di ogni singola ragazza che aveva conosciuto nei mille provini a cui si era sottoposta. Non c'era riuscita. Forse il suo fuoco era troppo piccolo per quel mondo. Forse non era disposta a rinunciare a tutta la sua vita per raggiungerlo. Forse era troppo piccola quando aveva deciso di mollare tutto e vivere solo del suo talento. Ora si ritrovava a 23 anni proprietaria di quel piccolo posto che gestiva pressochè da sola, e ogni volta che ripensava ad un palco, un sipario e una platea il cuore le faceva male. Troppo male. Preferiva non pensarci.

Ma quella ragazza non sembrava newyorchese, c'era qualcosa in lei, lo sguardo con il quale aveva analizzato il suo locale, gli occhi chiusi con i quali aveva odorato la vaniglia nell'aria. C'era qualcosa nel sguardo che non era ancora spento come il resto dei visi stressati che era abituata a vedere in giro.

Si era messa lì, il paltò appoggiato alla sedia accanto a lei. Un maglione a collo alto che le fasciava la vita stretta, gli occhi incollati allo schermo del suo computer grigio, le mani incollate alla tastiera, sulla bocca un mezzo sorriso di chi è proprio nel posto dove vorrebbe essere.

Lauren invidiò la sicurezza e la tranquillità di quella giovane donna. Lei era sempre un fascio di nervi. Nervosa, stressata, quasi sempre triste da quando era lì. Niente era andato come voleva o immaginava da piccola. Neppure la più piccola fantasia, e fuori il cielo grigio non aiutava il suo umore. Chissà se invece quella donna stava scrivendo per il Time o per qualche altro giornale importante. O era forse una scrittrice affermata. Chissà se quella donna aveva realizzato tutti i suoi sogni, a differenza sua. Con riluttanza prese il taccuino e per un istante ebbe vergogna di avvicinarsi a quella donna per servirle da bere.

Vanilla CandleKde žijí příběhy. Začni objevovat