Appendice alla parte prima

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Sete di morte

Io sono distrutto, o almeno trasformato fino a non riconoscermi, perché in me è distrutta la legge, che -
fino a questo momento -
mi aveva reso fratello agli altri:
un ragazzo normale, o almeno non anormale,
o anormale come tutti... Anche se
(c'è bisogno di dirlo?) pieno
di tutti gli errori che la mia classe
e il mio livello sociale in essa,
porta con sé - e che comunque il privilegio risarcisce. Nonostante questo,
io, prima che tu entrassi nella mia vita -
rimettendola in discussione
e trasformandola in un cumulo di macerie -
ero come tutti i miei compagni.
É dunque attraverso la distruzione di tutto ciò
che mi rendeva uguale agli altri,
che io divento
- cosa inaudita e inaccettabile - un DIVERSO.
Questa diversità, mi si rivela d'improvviso:
fino a questo momento essa era stata nascosta
dall'instabile ebbrezza che avevo raggiunto
(illudendomi, di potermi tacere
tutto per sempre), con la tua presenza.
Chi mi ha reso diverso (cosa meravigliosa!) mi è stato vicino. E mi ha distratto così con l'intensità e il sapore

inesprimibile che il suo sesso

aveva dato alla mia vita.
La paura e l'ansia di non averti più vicino
a soddisfare il mio desiderio di vederti e toccarti
dove tu mi sei compagno, ma più giovane e fresco,
come un bambino, e più maturo e potente,
come un padre che non sa quanto sia divino
il suo semplice membro -
è ben diversa dalla coscienza
di dover perderti per tanto tempo, forse per sempre.
É la coscienza della perdita
che mi dà la coscienza della mia diversità.
Che cosa succederà da questa notte in poi?
Il dolore dell'addio sconfina
con questo senso tragico di un futuro
da passarsi in compagnia di un nuovo Pietro, completamente diverso da me.
E cosa rispondono, in silenzio, a tutto questo
i tuoi occhi seri, amici e oscuramente spietati
(o già lontani)? La tua intenzione
è forse quella di spingermi sulla strada della diversità
fino in fondo e senza compromessi?
.................
Vuoi dire che se questo amore è nato
è inutile tornare indietro,
è inutile sentirlo come una pura e semplice distruzione? Che, quanto al dolore della separazione,
io potrei trovare qualcuno che potrebbe sostituirti,
e ricreare in me quei sentimenti
di ridicola tenerezza e bestiale passività
nati così da poco e interrotti così bruscamente?
.................
E se tu sei stato un padre senza rughe e senza capelli grigi un padre com'egli era quando aveva poco più della mia età, non potrebbe essere un padre come questo
a sostituirti? Anche se ciò è inconcepibile e spaventoso, anzi, proprio per questo?

Identificazione dell'incesto con la realtà

Non sono le cose che sembrano più giuste e semplici che si rivelano, in conclusione, le più oscure e difficili? Non è la vita stessa, nella sua naturalezza,
che è misteriosa - e non le sue complicazioni?
L'addio tra te, che te ne vai, e me, una ragazzetta
che solo fra un anno o due potresti sposare,
è la cosa più tragica che possa succedere al mondo.
E poi...
Fino al tuo arrivo io ero vissuta
tra persone - scusa l'eterna parola - normali:
io invece non lo ero; e dovevo proteggermi
(ed essere protetta), per nascondere
i penosi sintomi della mia malattia di classe,
ossia del vuoto in cui vivevo (sinistra salute).
Quella malattia minacciava di continuo,
in me, di venire alla luce,
di smascherare me e tutto.
La cosa, allora, andava presa... con umorismo -
come un vanto, come un'aristocratica abitudine
da coltivare, fioricino di serra, al caldo della casa. Addirittura (pensa!) come se si trattasse
di una buffa e imperterrita apertura
verso idee anarchiche, o un po' sovversive, luoghi gelati certamente non visitati da nessuna delle mie pari...
Tu mi hai riportato alla normalità.
Mi hai fatto trovare la soluzione giusta
(e benedetta) alla mia anima e al mio sesso.

La presenza miracolosa del tuo corpo
(che racchiude uno spirito troppo grande)
di giovane maschio e padre,
ha sciolto la mia selvaggia e pericolosa paura di bambina... Ma adesso,
in questo addio, non soltanto
riprecipito indietro, ma vado ancora più indietro. Il dolore è causa di una ricaduta
molto più grave del male
che ha preceduto la breve guarigione.
Le carezze che tu mi dai in silenzio,
forse per consolarmi, forse
con la crudeltà di ogni atto conseguente, per spingermi più in fondo e più in dentro
nel mio dolore hanno un senso
assolutamente oscuro.
Cosa vuoi suggerirmi e pro pormi, misteriosamente? Forse qualcuno che possa sostituirti?
E questo qualcuno potrebbe essere qualcuno
che, come te, sostituisca per me il padre,
il padre di Pietro, il Primo Padre?
E perché non addirittura mio padre stesso?
Vuoi forse suggerirmi, attraverso
terribili e mute parole di giustizia,
l'identificazione tra una verità,
sempre inimmaginabile e incestuosa,
con tutta l'intera realtà?

TeoremaWhere stories live. Discover now