Capitolo 13

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Così scesero al piano di sotto.
- Dove sono Saul e Bea? - chiese la mora perplessa.
- Credo che siano usciti...
- Oh, va bene. - disse un po' dispiaciuta, poi continuò: - Che c'è da mangiare?
- Beh, Bea prima stava cucinando uno stufato, credo che ce ne abbia messo da parte un po' da mangiare...
- Bho, cerchiamo!
Iniziarono a cercare per tutta la cucina qualcosa da mangiare e videro due ciotole coperte da due piatti. Sperando che ci sia qualcosa da mangiare, tolsero il piatto sopra e un'ondata di vapore li colse alla sprovvista, dentro alle ciotole c'era proprio lo stufato che aveva cucinato la bionda un'ora prima. Lo presero e, insieme a due cucchiai e una pagnotta di pane, le misero sul tavolo. Poi si sedettero e, tra una risata e l'altra, finirono. Sparecchiarono e lavarono le stoviglie, poi entrambi, ancora stanchi, salirono al piano di sopra e, dopo essersi sdraiati sul letto, si addormentarono.

Nel frattempo Beatrice e Saul stavano tornando dal mercato.
- Secondo te che cosa staranno facendo quei due? - chiese la ragazza.
- Mm, forse lo so, se vuoi possiamo farlo anche noi... - capendo ciò detto dal fidanzato, fece una faccia schifata.
- Stupido. - continuò la ragazza ridendo e tirandogli uno schiaffetto sulla nuca.
- Ma?!?
- Ops, non volevo. - disse continuando a ridere.
- Appena arriviamo in camera voglio vedere come urlerai... - il biondo fece un sorrisetto pervertito.
- Ma anche no! - la bionda negò.
- Dai, solo coccole almeno... - disse facendo il labbruccio.
- E che coccole siano. - disse la giovane rassegnata.
Arrivarono davanti alla porta della baita e bussarono insistemente per dieci minuti, quando Leonardo, ancora assonnato, scese ad aprire la porta.
- Alla buon'ora! - disse il biondo scocciato.
- Sta zitto ed entra. - lo zittì il moro.
- Leo, che hai? - chiese la bionda dolcemente.
- Ho sonno, va bene?!? Stavo dormendo tranquillamente insieme ad Ele quando mi avete svegliato battendo insistentemente con il pugno su quella cavolo di porta di legno!
- Va bene cugino, però smettila di urlare che fai venire mal di testa a Bea, a me e in primis a te stesso, e per di più poi svegli la moretta...
- Sì, scusa... Vado su, non fate chiasso.
- Sarà fatto. Buon riposo. - disse la ragazza in un sorriso, felice che finalmente lui e sua sorella si fossero dichiarati.
Leonardo salì e, appena sentirono la porta della camera chiudersi si sedettero sul divano sospirando.
- Per fortuna che non ci ha chiesto dove eravamo. - disse la bionda sollevata.
- Già, se no gli avremmo rovinato la sorpresa. Dici che dovremo almeno dirgli che ci hanno recapitato la lettera dei suoi genitori?
- Penso di si, però forse è meglio dopo che ora, oppure ci bastona entrambi.
- Già, comunque... che si fa?
- Sai andare a cavallo?
- No.
- Sai tirare di scherma?
- Neppure.
- Che sai fare?
- Cose da donne...
- Tipo?
- Cucire, lavare, cucinare, pulire, ...
- Va bene, ho afferrato il concetto. Ma sei sicura che non sai fare nessuna delle cose che ho elencato prima?
- Sicura.
- E allora non so che fare. Uscire, siamo già usciti, pranzare, abbiamo già pranzato, ...
- Che ti devo dire? Ora dovrei lasciare perdere ciò che avevo detto prima e fare l'amore con te?
- Magari... Apparte gli scherzi, io speravo che dicessi tu cosa fare, e che tirassi fuori un'idea migliore della mia.
- Potremo iniziare a preparare la sorpresa per Ele e Leo, ma questo significherebbe uscire di nuovo...
- E nessuno dei due ne ha voglia.
- Giusto; quindi che si fa?
- Andiamo a dormire anche noi?
- Va bene. - i due salirono le scale e entrarono in camera, si misero dei vestiti più comodi e, infine, si sdraiarono sul letto, dove, dopo alcuni minuti passati a farsi le coccole, si addormentarono.

Spazio autrice:

Bho, quando ho scritto questo capitolo non avevo idee per la testa, quindi scusatemi per la sua scarsa lunghezza. Comunque il prossimo capitolo sarà più lungo.

Un bacio,
Andrew

Un amore inaspettato || LeonoraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora