Capitolo 7

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- No, davvero?!? - la bionda rise seguita dal ragazzo. Erano ormai due ore che stavano in camera a ridere e scherzare sulle brutte figuracce che avevano fatto in passato.
- Sì, te lo giuro. Non mi stava simpatico, così ho fatto finta di fargli un affondo e lui, ormai spaventato a morte, ha lasciato per terra la spada ed è scappato a gambe levate. - Saul le stava raccontando del suo vecchio insegnante di spada, ma che, non piacendogli, aveva trovato un modo per cacciarlo. Non pensava che un ragazzo ricco e, a prima vista, molto presuntuoso potesse essere così simpatico. Erano bastate solo due ore e già sembravano migliori amici che si conoscono da sempre. Era strano, ma c'era qualcosa che li univa, come un filo, ma molto più concreto. Sembrava che fossero attratti uno dall'altra, come se fossero due adolescenti in preda agli ormoni; stessa cosa valeva per Leonardo e Eleonora, solo che per quest'ultimi era più forte. Per loro due era come se avessero il bisogno di toccarsi ed esplorarsi, ed una sera non sarebbe bastata, forse neanche un giorno intero.

Nel frattempo Eleonora si era imbattuta ancora in Caterina che, come l'ultima volta, le stava dando dei vestiti da mettere nel proprio armadio.
- Sai, - disse la donna con fare sognante - quando Carlo aveva l'età di Leonardo era innamorato di questa ragazza, si chiamava Clara ed era un povera contadina che era venuta con la propria famiglia a fare da servi a lui e ai suoi genitori. Un giorno si baciarono e, da lì in poi, non riuscirono più a staccarsi. Senza rendersene conto si erano innamorati e non c'era giorno in cui non passavano del tempo assieme. Come oggi, era illegale questo amore e un giorno suo padre, accorgendosene, la fece cacciare dal castello.
Continuarono a mandarsi lettere, ma un giorno non ricevette quella di Chiara, ma di sua sorella Valentina. Gli scrisse che era morta di peste. ...

Nel frattempo in camera di Leonardo, Carlo stava raccontando la stessa storia a suo figlio.
- ... Da quel giorno non voglio più vedere amore tra reali e non. E se ne vedessi o anche soli mi giunga voce di questo, ucciderei entrambi.
- Ma perché padre, lei era innamorato di Clara. Non l'ha uccisa lei! Perché non vuole che ci sia questo tipo di amore?
- Tu non capisci, figliolo. L'ho uccisa io invece! Un mio uomo aveva la peste e io lo mandai fuori dal regno! Lo mandai nella terra degli orsi, proprio dove viveva Clara! Aveva deciso di aiutare un mio soldato ammalato che, grazie alle sue cure, era guarito, mentre lei aveva preso la peste ed era morta! Ed è tutta colpa mia! - si mise a piangere per la prima volta nella sua vita. Leonardo cercò di consolarlo, ma non cambiò nulla. Ormai Clara era morta e non si poteva fare nient'altro, se non dimenticare Eleonora.
- Leonard, perfavore, non fare lo stesso errore che ho compiuto io. Innamorati della donna che ami, ma che sia ricca e di sangue reale. - a Leonardo gli si gelò il sangue, lui sapeva che non poteva esaudire il desiderio del padre.

Caterina invece pensava tutt'altra cosa rispetto al marito. Lei pensava che dopo di ciò Carlo voleva che il figlio si sposasse con la donna del proprio cuore anche se non fosse stata ricca e di sangue reale.
- Con questo cosa vuoi dire Caterina?
- Che vi ho visti.
- - la ragazza non capì.
- Intendo te e Leonardo.
- Sì, appunto... Io non...
- Per me va bene questo fidanzamento, ma non sono sicurissima che mio marito accetterà. Hai sentito cosa farebbe alle persone che infrangono quella legge, no?
- Sì, ma dici davvero?!?
- Sì, a me piacerebbe molto. Vi trovo troppo bene assieme.
- Grazie, ma non penso che possa funzionare. Poi non stiamo nemmeno assieme...
- Perché?!?
- Beh, prima di tutto suo marito, e poi non credo che io piaccia a Leonardo.
- Eleonora, tu ti sottovaluti un po' troppo per i miei gusti. Mio figlio non ha solo una leggera cotta, lui è innamorato di te! E vanne fiera di questo. - disse sorridendole.
- Dici?
- ECCOME! E poi quella gallina spennacchiata di nome Lucrezia non mi piace proprio!
- Ma... Ahahah! - si mise a ridere a crepapelle.
- Lo so, ho ragione.
- Non saprei non l'ho mai vista.
- Allora preparati al peggio perché tra poco sarà nel nostro castello.
- Dimmi che non saremo noi i suoi servi. - disse un poco spaventata.
- No, lei ha solo "Le sue scimmie personali", come le chiama lei. - disse imitando la sua voce.
- Okay, forse sto iniziando a spaventarmi. - disse asciugandosi le ultime lacrime ormai scese per le risate.

Un amore inaspettato || LeonoraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora