Capitolo.24

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POV.HOPE

Sono le 11.00 del mattino, la serranda è completamente abbassata, il buio pervade nella stanza come piace a me, mi sento rintontita da tutte le medicine che ho nel corpo, decido di alzarmi, prendo la prima felpa che trovo nell'armadio e con la testa che mi gira scendo le scale.

Vado in cucina e non vedo Lana, chissà dove sarà, intanto cerco di fare colazione con del succo all'arancia e delle frittelle, ma lo stomaco non è d'accordo con la mia idea, mi arriva un messaggio: 'Buongiorno Principessa come ti senti?' è Cry, alzo lo sguardo e solo dopo averlo letto  mi rendo conto di aver passato due giorni infernali.

Sento un tonfo in salotto, mi incammino per vedere cos'è successo e trovo Lana seduta per terra sopra al tappeto.

"Che stai facendo?" le chiedo incuriosita.

"Ho trovato questa" mi indica la scatola di cartone di fronte a lei.

"Cos'è?" le domando, con la scusa mi siedo dato che le mie gambe non riescono a reggermi.

"E' la mia speranza" dice a bassa voce.

"Non ho capito.." provo a prendere la scatola.

"Aspetta" la prende lei e la apre, un foglio bianco con la scritta 'Hope' è la prima cosa che vedo, poi intravedo delle foto e un cd, con la coda dell'occhio vedo nell'angolo della scatola bianca un oggetto rosa, lo prendo ed è un ciuccio, deduco che sono i miei ricordi di quando ero piccola, ma come fa ad averli Lana dato che aveva la custodia chiusa.

"Sono io"

"Si la mia piccola speranza" inizia così a sfogliare le foto che ritraevano me, Meredith e Paul,  dal primo compleanno alla comunione,  c'è anche la foto della mia prima partita a calcio, si perché da piccola ero un maschiaccio, mentre le bimbe giocavano con le barbie io giocavo a pallone con i maschi, sembravamo proprio una bella famiglia felice.

"Come fai ad avere tutte queste foto?" una lacrima bagna il mio viso al pensiero di questi bellissimi ricordi con persone che ora non gliene frega più niente.

"Quando avevo firmato i documenti per l'adozione,  ho chiesto un favore ai tuoi genitori adottivi, ed era questo, ogni anno mi dovevano mandare foto di te, dovevo sapere come stavi.." Lana mi ha raccontato tutta la storia dell'accordo "Poi dal compimento dei tuoi dieci anni non mi è arrivato più niente, ho mandato un'email per avere informazioni ma solo dopo cinque anni ho avuto una risposta,  poi con l'inizio della carriera non ho avuto più tempo per contestare il nostro accordo che non stavano più mantenendo" 

"E quel cd invece cos'è?" lo prendo tra le mani, mi guardo intorno e lo infilo nel lettore dvd sotto la televisione.

"Sinceramente non l'ho mai visto, gli ultimi anni ero molto occupata tra i provini e i colloqui di lavoro, poi con le registrazioni delle mie comparse" prende il ciuccio dentro la scatola e lo stringe nella mano "So che non è una giustificazione Hope, ma ero sicura che fossi in buone mani e che ormai io non ti servivo più" accendo la televisione, premo il tasto e il video parte.

NEL VIDEO:

Si vede un parco, e ci sono io che gioco a calcio con i miei amici, al lato del campo ci sono delle panchine dove ci sono i genitori seduti tra i quali intravedo Meredith, dopo due minuti di gioco la telecamera si sposta, cambiando inquadratura vicino alla porta, c'è una donna con i capelli neri che urla e fa il tifo, ha un vestito arancione con una giacca di pelle nera corvino, senza dubbio si riconosce che è Lana. Il filmato va avanti, la telecamera si muove avvicinandosi a me, finita la partita una voce maschile, è Paul mi fa i complimenti, la donna si avvicina e ci saluta, rimango sconvolta dalla reazione, la me nel video le salta addosso abbracciandola urlando 'Zia'.

"Mia dolce Hope"  era felice.

"Zia hai visto la partita?" ha un regalo in mano.

"Si amore l'ho vista" ci sediamo nella panchina.

"Ho fatto anche goal!" mi accarezza il viso.

"Sei stata bravissima! Sei la mia campionessa!" mi porge un regalo "Questo è per te".

"Guarda mamma, la zia mi ha fatto un regalo" era la maglietta di Cristiano Ronaldo il mio idolo da piccola.

"Non dovevi.." interviene Meredith.

"Questo è niente per la mia principessa! Ma si è fatto tardi io devo andare"

"Di già zia?" 

"Si amore mi dispiace ci vedremo un'altra volta,  devo prendere l'aereo che mi porta a casa"il video si interrompe.

DODICI ANNI DOPO:

Ero stupita, giro la testa e la guardo fissa negli occhi pieni di lacrime.

"Sei sempre stata li?" 

"Sempre"

"Tu saresti la zia Emma che vive in Italia".

"Si, era l'unico modo per vederti dal vivo, i tuoi genitori all'inizio sono stati comprensivi e gentili" le trema la voce.

Lei era li, è sempre stata al mio fianco come un angelo custode, avevo bisogno di lei, del suo affetto, quello che solo una mamma può dare, mi corico su di lei, appoggiando la testa sulle sue gambe  aggrappandomi ad una gamba, come se fosse il mio cuscino, la mia ancora.

"Ti voglio bene Hope ricordatelo" mi accarezza i capelli.

"Anche io mamma" rimane stupita da come l'ho chiamata, però non dice niente, vedo che sorride, spegne la televisione e continua ad accarezzarmi i capelli.




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