Racconti di mitologia

Sol lucet omnibus- Parte IV

Silenziosamente caddero i fratelli. Silenziosamente cadde Troia.
Ma le regole caddero nella polvere così rumorosamente che alle orecchie di Cassandra risuonò il clangore di mille squilli di tromba.
Da quel giorno i templi divennero tuguri.
Nel suo vaticinare di fiamme e di eredi e di eroi, riuscì a mantenersi sempre così lucida che poté distinguere l'esatto momento in cui la guerra si trasformò in tragedia, quando la prima regola umana venne infranta e nessuno se non lei se ne accorse.
Da allora non smise mai di contarle, una per ogni morto, una per ogni inganno, ed ogni volta aggiungeva dentro di sé una nuova lapide, con più fervore di quanto ne avesse mai riservato al culto degli dei.
Cassandra si scolpì nel cuore il necrologio delle verità della coscienza e della coscienza delle verità.
Anche quando il Sole, quel Sole sempre sadicamente pieno e onnipotente, squarciò per l'ultima volta l'orizzonte gettando foschi bagliori di presagio e catastrofe su Ilio.
Anche quando Apollo udì Cassandra maledirlo, incredula, mentre urlando al cielo  chiedeva se davvero avrebbe sacrificato un intero regno perché non poteva sopportare un rifiuto o se erano i Troiani a non poter sopportare la Verità.
[Chi sei tu per imporre domande? Chi sei tu per proporre risposte?]
Anche quando non rimasero più nemmeno i morti a interrogare e miscredere, per le strade spazzate da venti di tomba.
Anche quando, dietro i fumi densi delle pire funerarie, le dita sottili della notte sgranarono la corolla del Sole.
Cassandra non si lasciò morire perché volle portare testimonianza anche della morte.
Come in una tragedia in cui tutti si uccidono e vive solo chi declama la morale.

Il Sole di Micene era lo stesso che l'aveva accarezzata a Troia. Quando Cassandra lo vide per l'ultima volta, era intriso e grondante di quel sangue con cui tingeva il cielo al tramonto. Era già giunto il tramonto? Le pareva che la notte si fosse appena conclusa.
Forse... forse era la sua vista ad essere caliginosa di sangue.